Europa League - Vincono AZ e PSV, Twente ottimo pari a Londra.


Ottimo bilancio per le squadre olandesi impegnate in Europa League. Se PSV e AZ hanno rispettato i pronostici battendo in casa rispettivamente Legia e Malmo, era meno prevedibile il pari in trasferta del Twente sul non facile campo del Fulham. Considerando anche lo 0-0 casalingo ottenuto dall'Ajax contro il Lione in Champions League, si può essere più che soddisfatti per gli 8 punti conquistati in ottica ranking UEFA.

PSV-Legia, l'1-0 sta stretto


Debutta dal 1' Tim Matavz, all'esordio europeo. L'attaccante sloveno ha solo sfiorato la competizione col Groningen visto che per due stagioni di seguito ha fallito l'approdo all'Europa League perdendo nella finale degli spareggi con Utrecht ed ADO Den Haag.
E' il giovane Labyad a fargli posto nell'11 titolare. Per il resto la formazione è immutata rispetto a 4 giorni fa. In difesa viene preferito nuovamente Marcelo a Derijck, a protezione del pacchetto arretrato Kevin Strootman, con Wijnaldum e Toivonen liberi di fare da raccordo con l'attacco. Lens torna nel suo ruolo naturale di esterno d'attacco a destra, ma i fari sono tutti puntati sulla corsia opposta dove agisce l'uomo del momento, Dries Mertens.












I precedenti sono incoraggianti, il PSV non ha mai subito gol negli ultimi tre incontri con squadre polacche. Si capisce subito che la serata non nasconde particolari insidie agli uomini di Rutten. Il Legia si rintana nella propria metà campo lasciando l'iniziativa agli olandesi, tentando poi di pungere sulle ripartenza una volta conquistata la palla. Tuttavia la mossa degli ospiti si rivela assai debole data la densità dei Boeren nei pressi dell'area di rigore avversaria, ogni contropiede viene frenato sul nascere poichè sono pochi gli uomini a condurlo e la distanza da percorrere è notevole. Il PSV, nonostante un'indiscutibile superiorità territoriale testimonata dal maggior possesso palla, appare stranamente di buon cuore gettando al vento un numero svariato di occasioni da rete. Nei primi venti minuti si segnalano due clamorose palle gol sciupate dai biancorossi a causa dell'imprecisione di Matavz nel deviare in porta cross bassi provenienti dalle due corsie laterali.
Se il forte centravanti deve ancora trovare la migliore intesa coi compagni, non può dirsi lo stesso di Dries Mertens che di questi tempi trasforma in oro ogni pallone che tocca. Al 21' l'ala belga approfitta di un'errata chiusura di Komorowski su Matavz per siglare il gol del vantaggio, battendo di prima intenzione il portiere avversario con un improvviso destro a giro sul primo palo.
La prima frazione di gioco si chiude senza ulteriori sussulti. Il Legia, complice un'incedere meno convinto dei padroni di casa, sistema la fase difensiva con continui raddoppi e copertura sui cross provenienti dalle fasce. In compenso in avanti il team ospite è del tutto assente, con il centravanti Ljuboja tristemente abbandonato a se stesso.
Nel secondo tempo l'inerzia della gara non cambia: il PSV gestisce le redini del gioco, il Legia punta a limitare i danni sperando in un episodio favorevole.
Al 55' primo squillo ospite con il subentrato Radovic che cerca di spaventare Tyton con un sinistro dalla distanza, la palla sorvola la traversa.
Due minuti più tardi Matavz può chiudere i conti, ma sul cross di Mertens manca nuovamente lo specchio della porta.
Al 59' è Lens a provarci, la sua torsione di testa sul morbido passaggio di Wijnaldum termina sul fondo.
Il PSV si specchia troppo, perdendosi in tanto raffinati quanto inutili ricami negli ultimi metri. Emblematica a tal proposito la combinazione tra Wijnaldum e Toivonen al 65': tacco dell'ex Feyenoord a cui lo svedese risponde con un altro tacco assolutamente inutile, che vanifica una potenziale palla gol colossale.
Verbeek vuole evitare amare sorprese nel finale rinforzando il centrocampo. Al 73' Ojo prende il posto di Lens, con Wijnaldum che si allarga sulla destra ma in una posizione meno offensiva rispetto all'ex AZ.
Al 77' è ancora il numero 10 dei Boeren ad ispirare la manovra allargando sulla destra per l'inesauribile Manolev. Purtroppo la zuccata di Matavz sul cross del laterale bulgaro manca per l'ennesima volta il bersaglio grosso.
Data la mira rivedibile degli attaccanti, sono i centrocampisti a tentare la sortita nel finale. Prima Strootman viene chiuso dopo un pregevole triangolo al momento della conclusione a botta sicura, poi è Engelaar a risparmiare Kuciak servito ottimamente da Manolev.
Con l'orgoglio il Legia imbastisce un ultimissimo affondo, ma il tiro di Wawrzyniak è preda facile di Tyton.
Al Philips Stadion il PSV ottiene i primi tre punti del Girone C che lo vede al comando insieme al Rapid Bucarest (vincente in Israele contro l'Hapoel Tel Aviv). Nella seconda giornata in programma il prossimo 29 settembre il club di Eindhoven farà visita proprio alla compagine rumena.

PSV 1-0 Legia Varsavia - 21' Mertens.
PSV (4-3-3): Tyton 6; Manolev 6.5, Marcelo 6.5, Bouma 6, Pieters 6; Wijnaldum 6.5, Strootman 7, Toivonen 5.5 (89' Engelaar sv); Lens 6 (73' Ojo 6), Matavz 5, Mertens 7.
Panchina: Sinouh, Derijck, Tamata, Rabiu, Labyad. All. Fred Rutten 6.5.
Legia Varsavia (4-2-3-1): Kuciak; Jedrzejczyk, Zemlakow, Komorowski, Wawrzyniak; Gol, Borysiuk; Manu, Vrdoljak, Rybus; Ljuboja.
Migliore in campo: Kevin Strootman.


Al Craven Cottage ci pensa Luuk

Adriaanse vara un 4-5-1 conservativo per la trasferta londinese. A sorpresa il bomber austriaco Janko resta in panchina, è Luuk de Jong il centravanti. A sinistra confermato l'ottimo Ola John di questo scorcio di stagione, mentre a destra guadagna la prima maglia da titolare della stagione Rosales. Il laterale venezuelano, punto fermo durante la gestione Preud'homme, è stato costretto a diverse panchine al ritorno dalla Copa America, complice anche una condizione non ottimale. In panchina finiscono dunque Bajrami e Berghuis, in ballottaggio per un posto nell'11 base alla vigilia.
Dalla cintola in giù la formazione è la stessa vista a Kerkrade.
Nel Fulham non può essere schierato ovviamente il grande ex della gara, Bryan Ruiz, utilizzato dal Twente nei preliminari di Champions League: lo sostituisce Dembelè. Un po' di turn over per l'ex tecnico dell'Ajax Martin Jol che lascia a riposo Zamora e Duff, con Andy Johnson e l'ex palermitano Kasami nello starting XI. A destra si rivede una vecchia conoscenza del calcio olandese, Zdenek Grygera.




Il 4-5-1 del Twente è molto raccolto. Nel primo tempo i tre centrocampisti sono ben allineati a fare da schermo, con consegne principalmente difensive. Ne consegue che viene a mancare il classico raccordo con gli attaccanti, mentre si cerca con frequenza l'affondo sulle fasce con Rosales che si tiene sempre molto largo, mentre Ola John ha maggiore libertà di iniziativa.
Al 9' il giovane esterno olandese trova un varco centrale sfruttando il movimento dei compagni, il suo destro dal limite però è debole, nessun problema per Schwarzer.
Risponde al 14' il Fulham con una conclusione dalla media distanza di Dempsey, l'americano scalda i guantoni di Mihaylov.
In questo inizio di partita Ola John è una spina nel fianco dei Cottagers. A sinistra sfonda con irrisoria semplicità data la differenza di passo tra lui e Grygera, poco aiutato da Kasami.
Tuttavia, la gara rischia di sfuggire subito dalle mani degli ospiti a causa di un atroce errore di Tiendalli in disimpegno. Al 19' il terzino incautamente taglia la propria trequarti con un passaggio orizzontale sanguinoso: Andy Johnson si fionda sulla palla anticipando Wisgerhof, vince il corpo a corpo col capitano avversario e da posizione defilata beffa Mihaylov con un delizioso tocco di esterno destro. Purtroppo è l'ennesimo regalo da parte dei difensori del Twente che nelle competizioni europee appaiono sempre fin troppo sbadati. Come se non bastassero le insidie celate da un campo difficile come il Craven Cottage.
La squadra di casa acquisisce maggiore confidenza dal vantaggio e sfiora il raddoppio al 30' con Danny Murphy. Ancora una volta sbaglia Tiendalli che lascia sfilare un lancio lungo non accorgendosi di Murphy alle proprie spalle, il colpo di testa non è una specialità dell'ex Liverpool e si vede.
Il Twente rialza la testa e al 32' fa le prove del gol. Rosales fa partire un ottimo cross su cui svetta De Jong, Schwarzer blocca a terra agevolato dalla scarsa potenza impressa alla palla.
Al 39' l'estremo difensore australiano si fa trovare ancora pronto su un tiro da fuori di Willem Janssen.
Dicevamo che Rosales e De Jong affinavano l'intesa in vista del gol del pari. Al 41' l'esterno sudamericano offre nuovamente un pallone d'oro all'attaccante della nazionale Oranje, il fratellino di Siem questa volta impatta perfettamente la sfera. Il pallone sembra insaccarsi, ma incoccia sul palo, sbatte sulla schiena di Schwarzer e termina in rete. Preferiamo assegnare il gol al giocatore del Twente, visto che non è dato sapere l'effetto che la palla avrebbe preso dopo l'impatto col terreno, magari sarebbe entrata lo stesso, chissà...
Nel secondo tempo si intensifica la spinta offensiva dei Cottagers. Al 53' Kasami mette al centro un pallone solo da spingere in rete, Dempsey brucia Cornelisse ma manda clamorosamente sul fondo.
Al 57' il Fulham ci prova di forza. Sfondamento centrale prima di Andy Johnson e poi di Dempsey, Wisgerhof fa quello che può con molto mestiere, la palla resta lì ma Johnson non riesce a battere un prodigioso Mihaylov.
Il Twente si rivede in avanti al 59' con un inserimento intelligente di Willem Janssen tra le linee, viene subito servito ma il passaggio e corto e viene lasciato sfilare per l'accorrente Cornelisse, c'è solo la potenza.
Al 63' ci pensa ancora Mihaylov a sbarrare la strada a Dempsey, mentre 6 minuti più tardi è imperdonabile l'errore di testa di Sidwell su preciso cross di Kasami.
Gli inglesi hanno esaurito le forze, è il Twente a tentare coraggiosamente nel finale il colpaccio. Al 74' Rosales si divora una potenziale palla gol. Il venezuelano strappa un pallone sfruttando l'errato disimpegno avversario e si invola in tandem con Luuk de Jong. I due si attardano al limite dell'area e l'azione sfuma.
Al 90' uno spento Fer tenta lo slalom individuale, serve al suo fianco Landzaat che lascia scorrere per Rosales, botta col destro fuori non di molto.
E' l'ultimo atto di una partita affrontata col giusto piglio dal Twente, bravo a non farsi sopraffare dall'errore iniziale di Tiendalli. Buon risultato contro la squadra sicuramente più temibile del girone.

Fulham 1-1 Twente - 17' A. Johnson, 40' L. De Jong (T).
Fulham (4-4-1-1): Schwarzer; Grygera, Baird, Hangeland, Briggs; Kasami, Sidwell, Murphy, Dempsey; Dembelè; Johnson.
Twente (4-5-1): Mihaylov 7; Cornelisse 6, Wisgerhof 6, Douglas 6, Tiendalli 4.5; Rosales 7, Janssen 6 (83' Landzaat sv), Brama 6.5, Fer 6, John 6 (67' Bajrami 5.5); De Jong 7.
Panchina: Boschker, Buysse, Leugers, Berghuis, Janko. All: Adriaanse 6.5
Migliore in campo: Roberto Rosales.

Mai sAZio

Successo convincente dell'AZ sul Malmö. La squadra capitanata da Moisander ottiene i tre punti in una sfida alla vigilia insidiosa, ma risolta velocemente già nel primo tempo.
Gli infortuni di Martens e Falkenburg spingono Verbeek ad affidarsi nuovamente al giovanissimo Maher che tanto bene sta facendo in campionato. Riposa Gudmundsson, sulla sinistra si rivede Holman. Completa la trequarti l'ormai intoccabile Beerens largo a destra. Per il resto l'ex tecnico dell'Heracles schiera il miglior 11 possibile, iniziare con il piede giusto è di fondamentale importanza.
La partita si sblocca al 21' grazie ad un'invenzione di Altidore. Batti e ribatti nei pressi dell'area di rigore svedese, Hamad mette fuori sui piedi di Wernbloom. Il numero 16 alimenta l'azione, ma la difesa respinge centralmente. L'attaccante statunitense si gira su se stesso e lascia partire una fucilata che si spegne al sette.
Al 31' arriva il raddoppio su una veloce ripartenza della squadra di casa. Holman lancia il contropiede aprendo sulla corsia opposta dove agisce Beerens. L'ex Heerenveen punta Ricardinho, saltandolo sull'interno. Il terzino lo sgambetta probabilmente sulla linea, per l'arbitro è calcio di rigore. Dal dischetto lo specialista Rasmus Elm è impeccabile.
Passano 8 minuti e l'AZ si porta sul 3-0. Marcellis allarga su Beerens che scherza nuovamente Ricardinho, cross morbido messo fuori da Jansson. Maher controlla e calcia in porta, il tiro deviato da Andersson diventa imparabile.
Nel secondo tempo c'è gloria anche per Holman che approfitta di un contrasto vincente di Wernbloom su Figueiredo per involarsi nell'area avversaria e piazzare col destro nell'angolino lontano. Tutto troppo semplice.
Ma i difensori dell'AZ hanno buon cuore, si sa. Su tutti il generoso Reijnen (già disastroso col Twente) dopo appena due minuti dal suo ingresso in campo ha la geniale idea di rifilare un calcione a Larsson in area di rigore, dopo che questi gli aveva soffiato la palla da sotto il naso. E' lo stesso attaccante con la maglia numero 7 ad incaricarsi dell'esecuzione del penalty: Alvarado intuisce, ma non può arrivarci.
Non succederà più nulla. L'AZ conquista l'intera posta in palio in una gara rivelatasi più semplice del previsto. Quest'anno, vista la caratura delle avversarie nel girone, la qualificazione ai sedicesimi di finali rappresenta un obiettivo assolutamente alla portata.

AZ 4-1 Malmö - 21' Altidore, 32' R. Elm (rig.), 39' Maher, 49' Holman, 72' Larsson (rig. M).
AZ (4-2-3-1): Alvarado; Marcellis, Moisander (70' Reijnen), Viergever, Poulsen (65' Klavan); Wernbloom, Elm; Beerens (62' Gudmundsson), Maher, Holman; Altidore.
Panchina: Heijblok, Messaoud, Ortiz, Benschop. All: Gertjan Verbeek.
Malmö (4-4-2): Dahlin; Vinzents, Jansson, Andersson, Ricardinho; Hamad, Pekalski, Figueiredo, Dumaz; Larsson, Ranegie.
Migliore in campo: Roy Beerens.


































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