Ogni stagione calcistica porta sempre buone notizie e belle sorprese, ma anche cocenti delusioni. Cominciamo con la Top 5, di cui per motivi di spazio, a malincuore abbiamo dovuto escludere il Vitesse, tornato in Europa dopo 10 anni, e l’attaccante siriano del Roda Jc Sanharib Malki, vice capocannoniere dell’ Eredivisie con 25 gol.
RONALD KOEMAN
Artefice della stagione miracolosa del Feyenoord è sicuramente Ronald Koeman, che contro ogni pronostico ha guidato la squadra al secondo posto, valido per i preliminari di Champions League. Alla fine della stagione, Koeman ha vinto meritatamente il Rinus Michels Award, premio di allenatore dell’anno, spazzando via le critiche relative alle sue ultime esperienze in panchina, a dir poco deludenti. Il Feyenoord rappresentava, per l'ex allenatore di Ajax, Benfica, Valencia ed AZ, una sorta di "ultima spiaggia" per dimostrare le proprie capacità e rientrare nel giro.
Il compito al Feyenoord però era tutt’altro che facile: i Rotterdammers vengono da un anno deludente, concluso al decimo posto, e si trova privato dei talenti Wijnaldum, Castaignos e Miyaichi, ceduti insieme al capitano Leroy Fer per far fronte alla crisi economica.
Il compito al Feyenoord però era tutt’altro che facile: i Rotterdammers vengono da un anno deludente, concluso al decimo posto, e si trova privato dei talenti Wijnaldum, Castaignos e Miyaichi, ceduti insieme al capitano Leroy Fer per far fronte alla crisi economica.
Koeman però spreme la squadra, riuscendo a trarre il massimo da ogni risorsa, Vlaar, Leerdam, Clasie, El Ahmadi, Bakkal e, soprattutto, l’ormai ex oggetto misterioso Ruben Schaken, disputano una stagione ad alti livelli, la migliore della loro carriera.
Koeman svolge anche un ottimo lavoro con Guidetti, facendolo adattare con cautela al calcio olandese. In pochi, tra stampa e tifosi, ad inizio stagione credevano nell'attaccante italo-svedese, ma la pazienza di Koeman viene premiata e, da novembre in poi, Guidetti ha iniziato ad incantare il De Kuip, diventando uomo mercato in tutta Europa.
Koeman svolge anche un ottimo lavoro con Guidetti, facendolo adattare con cautela al calcio olandese. In pochi, tra stampa e tifosi, ad inizio stagione credevano nell'attaccante italo-svedese, ma la pazienza di Koeman viene premiata e, da novembre in poi, Guidetti ha iniziato ad incantare il De Kuip, diventando uomo mercato in tutta Europa.
La stagione è ricca di soddisfazioni: terminare il campionato al secondo posto, davanti di un solo punto al PSV, è la migliore “vendetta” per la tremenda sconfitta per 10-0 dello scorso anno al Philips Stadion. La ciliegina sulla torta è la vittoria per 4-2 nel Klassieker contro l’ Ajax. Il Feyenoord non batteva gli storci rivali dalla stagione 2005/2006.
AZ ALKMAAR
Il crollo nelle ultime giornate, ed il quarto posto finale dopo aver guidato a lungo il campionato, non possono cancellare una stagione fantastica, disputata al di sopra di ogni aspettativa.
L’AZ è stata la squadra di Eredivisie più a lungo in testa alla classifica durante il campionato. Eppure, proprio come il Feyenoord, in estate la società è stata costretta a vendere i suoi pezzi migliori per problemi economici. Verbeek, come Koeman, ha svolto un lavoro egregio con una rosa ridotta all'osso: con una rosa di 15-16 giocatoti, ha creato un mix perfetto di giovinezza ed esperienza, che a lungo ha tenuto testa a squadre dalla rosa superiore, costruite per vincere il campionato. Il centrocampo dell’AZ è stato sicuramente il migliore visto in questa stagione. Anche nel girone di ritorno, dopo la cessione Wernbloom a gennaio, il suo posto è stato preso alla grande da Martens, che rientrava da un lungo infortunio. Stelle della linea mediana sono senza dubbio Rasmus Elm e Adam Maher, quest'ultimo vera e propria sorpresa della stagione. Il classe 1993 è stato eletto talento dell’anno, guadagnandosi anche la pre-convocazione in nazionale per gli Europei.
Brilla particolarmente anche la difesa, la meno battuta del campionato, con solo 35 gol subiti, grazie soprattutto all’ottima stagione di Moisander e Viergever, una delle migliori coppie difensive del campionato, forse seconda solo agli aiacidi Alderweireld e Vertonghen.
L’AZ è stata anche la migliore olandese in Europa League: unica ad arrivare fino ai quarti di finale, eliminando squadre come Anderlecht e Udinese. Nulla ha potuto, però, la truppa di Verbeek contro il più blasonato Valencia.
Purtroppo, sempre per motivi economici, la squadra sembra essere destinata ad una sorta di smantellamento. Nel mercato estivo la maggior parte dei giocatori andrà via: senza i vari Elm, Martens, Holman, Moisander, Poulsen e probabilmente anche qualcun altro, ripetere questa splendida stagione l’anno prossimo sarà praticamente impossibile.
HEERENVEEN
Dopo due anni di delusioni, all'Abe Lenstra Stadion si torna a respirare aria d'Europa.
In questa straordinaria stagione è successo praticamente l’opposto di quella passata, conclusa con un deludente dodicesimo posto. Ron Jans, spesso e volentieri criticato l’ anno scorso, sopratutto per lo scarso impiego di Bas Dost, quest’anno invece ha terminato la stagione osannato da pubblico e stampa. Impossibile prevedere una stagione simile: rispetto allo scorso anno è cambiato poco, tra i titolari sono partiti Beerens, Väyrynen e Haglund, rimpiazzati da Kums e Zomer. La stagione, infatti, è iniziata sulla falsa riga dello scorso anno, con solo due punti nelle prime quattro giornate, che lasciavano presagire nulla di buono per i frisoni.
Invece, lentamente, gli uomini di Jans hanno cominciato a “carburare”, tanto da chiudere il girone d'andata al settimo posto. Il girone di ritorno è un autentica cavalcata trionfale: per molte giornate l’ Heerenveen ha addirittura lottato per il titolo, sogno infranto solo a cinque giornate dal termine della stagione, con la perentoria sconfitta nello scontro diretto contro l’Ajax.
Il gioco dell’ Heerenveen è stato sicuramente il più piacevole visto quest’ anno in Eredivisie: combinazioni, triangolazioni e colpi di tacco erano un abituè, non solo in casa ma anche in trasferta. Lo spregiudicato 4-3-3 ideato da Jans è tutto votato all’ attacco. Il micidiale tridente composto da Narsingh, Dost e Assaidi viene supportato da un centrocampo di grande qualità, con il solo Kums realmente capace di occuparsi anche della fase fidensiva, mentre Djuricic e Viktor Elm sono liberi di imbeccare gli attaccanti, ed inserirsi alla ricerca del gol.
Il vero regista della squadra è, però, il difensore Gouweleeuw, il primo ad impostare l’azione dalle retrovie.
Nonostante l'arrivo di Van Basten sulla panchina, difficilmente nella prossima stagione l'Heerenveen riuscirà a confermarsi. Come nel caso dell'AZ, molti giocatori partiranno. Ha già detto addio Bas Dost, capocannoniere dell'Eredivisie, accasatosi al Wolfsburg. Per gli altri, c'è solo da aspettare.
JEROEN ZOET
L’RKC Waalwijk, da cenerentola dell'Eredivisie, è arrivato a qualificarsi per i play-off di Europa League. E pensare che ad inizio stagione, al Mandemakers Stadion, equiparavano una salvezza tranquilla ad una vittoria del campionato! Artefici della grande annata sono l'allenatore Ruud Brood, il centrocampista Evander Sno, giocatore con una delle migliori medie voto dell'intero campionato, l'attaccante ten Voorde ma anche, anzi, soprattutto, Jeroen Zoet: senza le sue parate la squadra non avrebbe mai potuto raggiungere certi risultati. Per Zoet, classe 1991, questa era la prima stagione tra i professionisti, e per rendimento si è rivelato subito il miglior portiere dell' Eredivisie!
Prestazioni costanti, senza alti e bassi, di Zoet ha impressionato più di tutto la sicurezza tra i pali, paragonabile a quella di un veterano. Si tratta di un portiere completo, che per stile assomiglia più a Buffon (con le dovute proporzioni) piuttosto che a van der Sar e Stekelenburg, gli ultimi due grandi portieri che ha prodotto l’Olanda.
È di proprietà del PSV, che crede molto in lui, ma l'anno prossimo proverà a riconfermarsi, difendendo ancora la porta dell'RKC, dove potrà maturare ancora.
JAN VERTONGHEN
Tra i top non poteva mancare il capitano dell’Ajax, nominato giocatore dell’anno in Eredivisie. La stagione di Vertonghen è stata fantastica: tutte le partite sono state giocate ad altissimi livelli. E' stato l’unico giocatore dell’Ajax a rimanere sempre costante nel rendimento, anche quando la squadra sbandava ed il titolo sembrava solo un miraggio. Da vero capitano, ha trascinato la squadra nei momenti più difficili: dalla sconfitta casalinga per 4 - 6 contro l'Utrecht, alla vittoria del 31esimo titolo. Un ruolo, quello di leader, che normalmente spetta ad un attaccante, o al limite ad un centrocampista. Quest'anno, però, l’Ajax ha vinto molte partite proprio grazie alle prestazioni eccellenti, ed ai goal (8 in stagione) del venticinquenne di Sint Niklaas.
Vertonghen è stato l’ uomo in più, quello che le altre squadre di Eredivisie non hanno.
Ha giocato veramente a tutto campo: in difesa metteva continuamente pezze sui buchi lasciati dai compagni di reparto, impostava il gioco come un centrocampista, con il suo tipico passo elegante si spingeva in avanti penetrando nelle difese avversarie.
Sicuro partente, rimpiazzarlo sarà praticamente impossibile. Non esiste, infatti, un giocatore simile che possa essere alla portata degli Ajacied. I nomi dei possibili sostituti? Viergiever, Douglas, Moisander...
Allenatore: Koeman
Modulo 4-3-3
Zoet
Janmaat, Vlaar, Vertonghen, Büttner
Elm, Clasie, Maher
Narsingh, Dost, Mertens
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