I protagonisti del calcio olandese - Fandi Ahmad, il ragazzo di Singapore che rifiutò l'Ajax per il Groningen


Giugno 1972, per le strade affollate di Singapore un bambino di 10 anni aiuta la mamma a vendere il nasi lemak, un piatto tipico del luogo, a base di riso cotto nel latte di cocco. Suo padre è il portiere della nazionale di calcio di Singapore, ma per sostenere la famiglia c'è bisogno della collaborazione di tutti. 
Il bambino si chiama Fandi bin Ahmad e come tanti coetanei ama il calcio. Gioca a porta, come il papà, ma anzichè difendere i pali preferisce puntarli, cercando sempre il goal. 
Della sua particolare dote si accorgerà, alcuni anni dopo, Sebastian Yap, allenatore del Singapore FA, che lo convince a lasciare l'istituto dove viveva dopo il divorzio dei genitori e ad entrare a far parte di un club di calcio professionistico. 
Nel giro di pochi anni, Fandi diventa una vera e propria stella locale ed ha l'occasione di giocare una partita (e segnare!) contro il Boca Juniors, durante una gara amichevole. Il suo nome inizia a circolare anche in Europa dove, su tutti, gli svizzeri dello Young Boys e l'Ajax di Amsterdam sembrano volersi accaparrare quel ragazzo di appena diciannove anni. I Lancieri gli propongono un provino di tre settimane, al termine del quale il giovane Fandi vede offrirsi un contratto triennale.
Il ragazzo, però, opta per una soluzione inaspettata, forse per non correre il rischio di essere oscurato dai giovani in ascesa Marco van Basten e Jan Molby: firma un contratto con gli indonesiani del Niac Mitra, cogliendo l'occasione di cambiare aria, pur rimanendo vicino casa, senza soffrire il distacco e le difficoltà ad adattarsi in un paese tanto diverso da quello dove era nato.
Anche grazie a lui, il Niac mantenne il titolo nella Galatama League, il campionato indonesiano. 13 goal e prestazioni convincenti lo riproposero alla ribalta e quando il destino bussò nuovamente alla sua porta, Fandi si fece trovare pronto.

Estate del 1983, Groningen. Il ventunenne Fandi Ahmad arriva nel nord dell'Olanda, a migliaia di chilometri distante da casa sua. 
L'approdo in Eredivisie per il primo ed unico giocatore di Singapore ad arrivare in Europa, è un mix di speranze ed emozioni. Dopo aver recuperato da un leggero infortunio, Fandi ha  subito un impatto positivo, sia in campo che con la tifoseria biancoverde, che impazzisce letteralmente per quel tipetto dai capelli lunghi, autore di una doppietta al suo debutto contro i Go Ahead Eagles. Il 19 ottobre 1983, tre giorni dopo aver esordito in campionato, arriva la sua prima volta in una gara di coppa europea. 
Il Groningen, qualificatosi in Coppa UEFA, è alla sua prima partecipazione in una competizione continentale e deve affrontare l'Inter di Giuseppe Baresi, Bergomi, Altobelli e Walter Zenga.
La serata è fredda, anche per chi è abituato a quelle temperature. Ahmad, ragazzo che arriva da latitudini ben diverse, indossa due paia di guanti per abituarsi al gelo che attanaglia l'Oosterpark Stadion. Al 16' la prima, inattesa, gioia, quando Erwin Koeman porta in vantaggio i padroni di casa, finalizzando una bella azione di Jan van Dijk. Fandi si rende pericoloso ed è tra i migliori in campo, ispirando le azioni offensive dei padroni di casa, ma non trova il goal fino a pochi minuti dal triplice fischio, quando un lancio di van Tiggelen, con sponda di McDonald, non lo mette n condizione di battere, con un tocco sporco di sinistro, un incredulo Zenga.
Tutto lo stadio è ai suoi piedi. A Groningen scoppia una autentica Fandi-mania.

La stagione di Fandi si conclude con 10 goal ed il titolo di giocatore più popolare tra i tifosi, entusiasti di avere finalmente un idolo pronto ad infiammarli. Lo Strait Times, quotidiano di Singapore, in occasione del primo aprile, pubblica in prima pagina la notizia del trasferimento di Fandi al Manchester United. E' una burla, ma vale a capire quanta attenzione il ragazzo catalizzasse su di se.
L'avventura del singaporiano a Groningen, però, non durò più di due anni. Dopo un nuovo tentativo di ingaggio da parte dell'Ajax, Fandi tornò nel Sudest asiatico, firmando per il Kuala Lumpur FA.
Nonostante il breve periodo, il giocatore rimase nei cuori dei tifosi della squadra biancoverde, tornando solo 23 anni dopo, nel 2006, in occasione dell'inaugurazione dell'Euroborg, in compagnia dei due figli.




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