Olanda, la sconfitta è solo di rigore

Dopo il poco spettacolare pari di Goiana, ieri l’Olanda ha inanellato l’ennesimo pareggio in trasferta in amichevole (dove non perde dal remoto 6 settembre 2008).

Avversario l’Uruguay di Tabarez già incontrato e sconfitto (come il Brasile) nell’ultimo mondiale.
Questa volta non era in palio la finale della coppa del mondo, ma una più modesta “Coppa della fratellanza”.

Di scena al Centenario di Montevideo un’Olanda ancor più rimaneggiata rispetto a sabato, con Robben e Van der Wiel in panchina. Per il resto la formazione è quella già vista coi verde-oro, orfana di tanti titolari, con Huntelaar in attacco e Van Persie arretrato sulla trequarti in mezzo ad Afellay e Kuyt. In difesa a destra Boulahrouz prende il posto del terzino dell’Ajax.

Tabarez opta per un offensivo 4-3-3. Nell’inedita linea difensiva a 4, Martin Caceres viene allargato a sinistra, con Maxi Pereira a destra. Al reparto mediano formato da Arevalo, Diego Perez e Gaston Ramirez il difficile compito di sorreggere il tridente puro Forlan-Suarez-Cavani.

I ritmi della partita ricalcano quelli già visti 5 giorni fa, estremamente blandi. Le uniche azioni degne di note sono affidate ad accelerazioni estemporanee dei calciatori dotati di maggior inventiva (e stimoli…).
Al 14’ si registra la prima fiammata degli Oranje. Il disimpegno difettoso di Arevalo regala palla ad Huntelaar spalle alla porta, si inserisce centralmente Pieters a cui si sovrappone sulla corsia Afellay. Sul cross arretrato del blaugrana interviene a botta sicura Van Persie la cui conclusione viene murata di schiena da Caceres. L’azione si spegne sulla successiva conclusione di Kuyt smorzata da Arevalo.
L’Olanda cerca di fare la partita, agevolata da un Uruguay inspiegabilmente rinunciatario e disinteressato a pressare gli ospiti. Tuttavia, gli stessi olandesi sono restii a premere sull’acceleratore, limitandosi ad uno stucchevole possesso palla nella metà campo avversaria. Una palla gol potrebbe venir fuori soltanto da un errore individuale ed è quello che accade al 24’. Un retropassaggio apparentemente innocuo di Pieters sul campo dissestato perde velocità, favorendo la ripartenza degli avanti uruguagi. Heitinga in scivolata non riesce a frenare Suarez, che viene lanciato nello spazio da Forlan e supera di slancio anche Mathijsen. Quando tutti si attendono la botta di sinistro dell’attaccante ex Ajax, arriva un precisissimo cross per Cavani il cui colpo di testa a botta sicura viene salvato di petto da Pieters (con Krul che aveva abbandonato i pali per chiudere lo specchio a Suarez).
Al 37’ De Jong trova un buon varco per Afellay che serve in mezzo Huntelaar. Il centravanti dello Schalke si gira sul sinistro ed appoggia a Van Persie, conclusione potente ma leggermente alta. Al 42’ di nuovo dal nulla i tre terminali dell’Uruguay creano le premesse per il gol. Sul rilancio di Muslera Suarez anticipa Mathijsen in marcatura svagata, quindi Forlan verticalizza subito per un altruista Cavani che restituisce il favore a Suarez, nessun problema per lui spingere la sfera in rete. Il tutto viene però vanificato dall’assistente che segnala la posizione irregolare del Pistolero. Passano appena due minuti ed Afellay si presenta solo davanti a Muslera, ottimamente imbeccato da Van Persie. Il destro piazzato di Ibi viene respinto di piede dal portiere della Lazio.

Dopo l’intervallo le due squadre operano i primi cambi. Bruma prende il posto di Mathijsen, mentre nell’Uruguay Nicolas Lodeiro (la sostituzione in realtà era avvenuta allo scadere del primo tempo) entra per l’infortunato Gaston Ramirez. Il trequartista dell’Ajax (finora un oggetto misterioso in Eredivisie), si sistema alle spalle di Forlan, con Cavani e Suarez che si defilano sulle fasce in un inedito 4-2-3-1.
Schieramento a trazione anteriore si direbbe, almeno sulla carta. Tuttavia, la ripresa si trascina lenta, senza sussulti per 35 minuti. All’81’ l’episodio che sblocca la gara e regala il vantaggio all’Uruguay. La rete nasce da un’azione caparbia di Cavani che supera Boulahrouz ed Heitinga, servendo all’indietro Suarez che buca Krul grazie ad una conclusione non irresistibile, ma resa letale dal velo di Abel Hernandez.
L’Olanda abbozza un forcing nel finale per evitare la sconfitta. Su uno dei diversi calci piazzati guadagnati arriva il gol del pareggio. Corner battuto da Stijn Schaars ed incornata di Kuyt che anticipa un incerto Muslera.
Come dicevamo, in questa amichevole si assegnava un trofeo, la Coppa della Fratellanza. Per dirimere la questione è prevista la lotteria dei calci di rigore. Dal dischetto sono decisivi gli errori di Van Persie ed Elia (entrato proprio allo scadere, solo per calciare un rigore pietoso di fatti). Sfortunato Krul abile nell’intuire per ben 4 volte la direzione della palla, ma capace di respingere soltanto un rigore, quello di Lodeiro.

L’Olanda di Van Marwijk va in vacanza chiudendo una stagione post-mondiale di rendimento altissimo. Tra amichevoli internazionali e gare di qualificazioni ad Euro 2012 sono arrivate 8 vittorie, 3 pareggi, nessuna sconfitta. Si riprenderà il 10 agosto, ancora amichevole, contro l’Inghilterra. A Wembley sarà il caso di presentarsi con l’abito delle grandi occasioni.

Olanda (4-2-3-1): Krul 6; Boulahrouz 5.5, Heitinga 5.5, Mathijsen 6 (46' Bruma 5.5), Pieters 6.5; De Jong 6 (65' Maduro 6), Strootman 5.5 (61' Schaars 6.5); Kuyt 6.5 (93' Elia 4), Van Persie 6, Afellay 6.5; Huntelaar 5.5 (80' L. De Jong sv). All. Bert Van Marwijk 5.5

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