L'AZ sfiora soltanto il colpaccio, ma resta in testa


L'Ajax ospita nell'anticipo pre-serale della nona giornata la capolista AZ. I campioni in carica rischiano di essere presto tagliati dalla corsa al titolo qualora non riuscissero a fare bottino pieno oggi. L'AZ infatti ha imposto al campionato un ritmo infernale: dopo la sconfitta (tutt'altro che meritata) nella seconda giornata con il Twente, Elm e compagni hanno inanellato 6 vittorie consecutive, serie che sono intenzionati a tenere aperta.
Non sarà semplice, i precedenti casalinghi dei lancieri intimoriscono le ambizioni di Veerbek: nelle 33 sfide di Eredivisie disputate in casa dall'Ajax, il club di Amsterdam ha ottenuto il successo in ben 28 occasioni, 4 sono stati i pareggi, mentre risale al lontano 19 ottobre di 31 anni fa l'unica vittoria dell'AZ. Da segnalare le tre finali disputate in KNVB Cup. Paradossalmente l'Ajax ha perso le due disputatesi all'Olimpico di Amsterdam nel 78 e nell'81, mentre ha portato a casa la Coppa nella finale del De Kuip del 2007 grazie al rigore decisivo di Edgar Davids.

Schieramenti di partenza

De Boer deve fronteggiare due assenze importanti: Van der Wiel e Sigthorsson.
L'attaccante islandese, infortunatosi nella trasferta di Groningen, ha riportato una frattura ossea alla caviglia. I tempi di recupero si prospettano abbastanza lunghi, quasi sicuramente bisognerà attendere l'anno nuovo per rivederlo in campo.
Il terzino, al centro delle critiche dopo le ultime opache apparizioni, sconta il turno di squalifica per il rosso rimediato nell'ultima giornata. De Boer, privo dei due laterali titolari, decide di allargare Alderweireld a destra, con l'inserimento di Ooijer tra i titolari.
In attacco, come da previsione, Bulykin non riscuote grosse simpatie e si riaccomoda in panchina. E' De Jong a travestirsi da numero 9, con Enoh a dare maggiore sostanza al reparto mediano sgravando Theo Janssen dagli oneri difensivi che tanto lo hanno imbrigliato sinora.
Nonostante le assenze in avanti, Lorenzo Ebecilio non va nemmeno in panchina. Sarebbe stato potenzialmente l'unico ex in campo (ovviamente escluso Sigthorsson), data la sua militanza nelle giovanili dell'AZ.



La notizia della settimana è il ritiro di Joey Didulica, portiere di lungo corso ad Alkmaar. Il forte ex nazionale croato durante la permanenza olandese è stato devastato da due gravissimi infortuni alla testa che lo hanno tenuto lontano dal campo a lungo. Cinque anni di AZ non da protagonista, chiuso prima da Waterman e poi da Romero, ha saputo però ritagliarsi uno spazio importante tra i pali negli ultimi due mesi dell'annata 2008-09, quella del titolo.
Appende i guanti all'età di 33 anni.
Tornando a coloro che sono in attività, procede il recupero di Martens che ha ripreso ad allenarsi col pallone, potrebbe rientrare presto. Gli altri indisponibili sono Boymans (operatosi alla caviglia lo scorso martedì), Messaoud (mascella) e Falkenburg (spalla).
Niente rompicapi per Verbeek che conferma lo schieramento consueto. L'unico ballottaggio sulla sinistra tra Klavan e Poulsen premia quest'ultimo, rinfrancato dalla qualificazione della Danimarca ai prossimi campionati europei (insieme tra le altre alla Svezia di Wernbloom e Rasmus Elm).






La partita

La prima frazione di gioco è probabilmente la migliore fin qui vista in Eredivisie per intensità e livello di gioco. Le due squadre, sin dai primi minuti, impongono ritmi elevati al match, aggredendo alto l'avversario.
E' dell'Ajax il primo squillo: Eriksen dalla sinistra pennella un cross teso per la testa di De Jong, Alvarado smanaccia in corner. La risposta dell'AZ non si fa attendere: Maher serve in profondità Beerens, palla dietro per l'accorrente Holman che impegna severamente Vermeer.
L'ala australiana ha il piede caldo e sugli sviluppi dell'azione, complice una deviazione di Alderweireld, batte nuovamente verso il portiere, questa volta Vermeer non può fare nulla. L'AZ dopo 14 minuti è già in vantaggio.
L'Ajax non si scompone e continua a far girare velocemente palla e ad esplorare le corsie laterali con profitto, specie a sinistra con Boerrigter che ingaggia un duello di alto profilo con Marcellis. L'inconveniente di tale generosità nella proposizione offensiva è rappresentato da una spaccatura evidente tra reparto offensivo e pacchetto arretrato. I lancieri infatti accompagnano l'azione con tanti uomini, scoprendosi oltremodo e rischiando ad ogni ripartenza della squadra ospite, già maestra nello sfruttare gli spazi. Al 22' giunge come un cazzotto al basso ventre il raddoppio dell'AZ: Enoh ed Anita combinano male, Beerens ruba palla e si fionda nello spazio. Elm alimenta per Holman su cui gravitano le attenzioni di tutti i difensori. L'esterno gira su se stesso e vede sul fronte opposto Beerens tutto solo: l'ex Heerenveen segna a suo modo, scavalcando Vermeer in uscita con un delizioso colpo sotto.
Impressionante la facilità con cui l'AZ ha condotto un contropiede in inferiorità numerica. Il pressing asfissiante dei ragazzi di Verbeek è sfiancante e acuisce le difficoltà in fase di impostazione di calciatori come Eyong Enoh. Nella fase di transizione avversaria poi si avvertono tutti i limiti di una squadra poco abituata (poichè evidentemente poco allenata) a recuperare palla in avanti. Quando si gioca con linea difensiva alta il primo compito di attaccanti e centrocampisti, una volta esauritasi l'azione, è quella di pressare immediatamente perchè è quello il momento migliore per riprendere il possesso del pallone. L'Ajax, anche per caratteristiche dei propri centrocampisti, è poco avvezzo a tale lavoro e ripiega sempre con affanno facendosi tagliare letteralmente in due dalle transizioni avversarie. Manca anche l'astuzia nell'interrompere un'azione potenzialmente pericolosa spendendo il famigerato fallo tattico. Nella fattispecie ad Holman viene lasciato tutto il tempo e la libertà del mondo per controllare, girarsi e scrutare la disposizione di Beerens, seguito tardivamente da Anita.
Passa un minuto ed Enoh ripete l'errore precedente effettuando un passaggio troppo corto. Beerens intuisce la linea di passaggio e, fotocopia dell'azione del gol, arma la ripartenza facendo giungere il pallone a Holman attraverso la brillante regia di Rasmus Elm. Questa volta l'australiano va direttamente in porta anzichè servire un compagno, provvidenziale la deviazione di testa di Ooijer che alza la sfera sulla traversa.
L'Ajax è allo sbando e fatica a ritrovarsi. Nei minuti immediatamente susseguenti lo 0-2 si ripetono errori di misura nei passaggi, anche nel giro palla difensivo.
Al 27' però De Jong può infondere la scossa: Eriksen apre su Sulejmani, cross morbido in mezzo, Moisander e Marcellis si perdono De Jong che sbuccia solamente il pallone di testa.
Lancieri avanti con i nervi, spinti dall'orgoglio. Al 36' su corner di Theo Janssen la torre di De Jong genera un mischione nell'area piccola: Wernbloom rivaleggia di testa con Ooijer, la palla colpita in modo sporco termina sulla traversa.
La squadra di casa insiste. Sulejmani strappa un buon pallone a Maher, Theo Janssen col fisico elude l'intervento di Wernbloom e trova col rasoterra un corridoio invisibile ai più: lo percorre Boerrigter che si presenta in area di rigore, micidiale botta di sinistro ed è ancora traversa!

Un Ajax punito oltre i propri demeriti rientra dagli spogliatoi con un cambio. Ooijer fa posto al giovane Ligeon, terzino destro naturale, con lo spostamento di Alderweireld nella più consona posizione di centrale. I padroni di casa vogliono accorciare subito le distanze e la ripresa non potrebbe iniziare meglio: sul lancio di Alderweireld, De Jong stacca anticipando Moisander, Boerrigter duetta al volo col numero 10, marciando minacciosamente verso l'area di rigore. Marcellis ignora la diagonale di Viergever in chiusura ed entra in tackle direttamente sulle gambe dell'attaccante. L'arbitro assegna il rigore tra le vibranti proteste dell'ex difensore del PSV; le immagini non chiariscono se il contatto è avvenuto effettivamente in area, l'impressione è che Marcellis arpioni Boerrigter pochi centimetri prima della riga che delimita l'area di rigore, ma a velocità naturale era francamente difficile capirlo. Dal dischetto la trasformazione di Sulejmani è impeccabile: palla all'incrocio, con Alvarado che si tutta dalla parte sbagliata.
Trascorrono pochi minuti e Holman è costretto alla resa. L'australiano, già provato dai continui viaggi transoceanici (disputa già le qualificazioni mondiali con la propria nazionale), esce claudicante dal campo dopo un paio di duri contrasti: al suo posto entra Gudmundsson.
L'Ajax continua a spingere sull'acceleratore alla ricerca del pari. Janssen combina con Eriksen e arma il mancino da fuori, il pallone sfila innocuo sul fondo. L'ex Twente sembra più nel vivo del gioco quest'oggi.
Dietro Vertonghen è una saracinesca. Sempre in anticipo, chiude su qualsiasi pallone piova in area di rigore, rilanciando con impeto l'azione. Non garantiscono la stessa solidità i due terzini, preda costante di Beerens e Poulsen, fattosi ancor più intraprendente nel secondo tempo.
Al 60' Eriksen prova la soluzione da fermo agevolato da una barriera incomprensibilmente ridotta, Alvarado si tuffa e smanaccia in angolo.
L'AZ cerca di alleggerire la pressione, ma è meno lucido nelle ripartenze dopo l'uscita di Holman. Lo stesso Altidore disputa una gara sì di sacrificio, ma troppo spesso risulta impreciso nelle sponde, palesando evidenti limiti tecnici.
Al 67' anche Vermeer, a seguito di uno scontro aereo con Wernbloom, è costretto ad alzare bandiera bianca. C'è dunque il debutto in Eredivisie con la maglia dell'Ajax per Jasper Cillessen, prelevato questa estate dal NEC al termine di un lungo tira e molla.
Al 68' arriva la terza traversa del match. Dialogo corto tra De Jong e Boerrigter che cerca di penetrare centralmente per liberare il tiro, su un contrasto la palla carambola sui piedi di Eriksen che calcia di prima intenzione: il legno salva per l'ennesima volta Alvarado.
La difesa dell'AZ appare in evidente affanno, soprattutto sulle palle alte dove i centrali leggono spesso male lo sviluppo dell'azione. I lancieri però rischiano l'harakiri con una clamorosa ingenuità. Al 69' Enoh si fa rubare palla da Altidore, Maher verticalizza immediatamente per l'attaccante americano che passa in mezzo a Vertonghen ed Enoh, in disperato ripiego. L'impressione è che Altidore subisca fallo da Vertonghen, anche se visivamente casca a terra sulla spallata del centrocampista sudafricano. L'arbitro valuta probabilmente male l'episodio e punisce il secondo fallo, quello di Enoh. Scatta automatico il secondo giallo e dunque il rosso. Per la seconda partita consecutiva l'Ajax si trova nelle condizioni di riequilibrare una gara sotto di un gol e di un uomo. Ora gli spazi sono ancor più invitanti e Verbeek cerca di approfittarne gettando nella mischia il velocista Benschop al posto di uno stanco Altidore. L'attaccante olandese ha subito la palla buona per chiudere i conti, servito da un chirurgico esterno destro di Maher. Benschop aggira bene Cillessen e deposita nella porta sguarnita, ma è formidabile il salvataggio sulla linea di Alderweireld, specialista in questo tipo di recuperi.
Nelle file di casa intanto entra anche Bulykin per Eriksen: De Boer le prova tutte per scardinare la retroguardia ospite. All'82' arriva tanto meritato quanto inatteso il pari grazie ad un'invenzione di Theo Janssen, il giocatore più criticato in questi primi mesi. L'artista di Arnhem riceve palla da Vertonghen dai 25 metri, Wernbloom è in ritardo nella chiusura, alza la testa e fulmina Alvarado con un diagonale al fulmicotone. Una gemma tanto splendida quanto importante, che ptorebbe finalmente sbloccare la stagione del Gouden Schoen.
L'Ajax si butta avanti con coraggio, ora l'AZ teme l'atroce beffa. Vertonghen esplode il destro da distanza siderale, il pallone sorvola la traversa non di molto.
L'ultima occasione è però per gli ospiti. Al 94' Poulsen si sgancia portando palla fino al limite dell'area; i difensori ne sporcano la conclusione servendo un assist perfetto a Besnchop che calcia a botta sicura da due passi: Cillessen è reattivo e con un miracolo salva i suoi.

Termina una partita che, malgrado la rimonta subita nel secondo tempo, segna la definitiva candidatura dell'AZ al titolo. La squadra di Alkmaar ha mostrato il piglio della grande su un campo difficilissimo in cui appena pochi mesi prima soccombeva per quattro reti a zero. Da sottolineare oltre all'innesto di elementi di indiscussa qualità (Beerens e Maher su tutti), l'evidente crescita della squadra in termini di personalità, specie in trafserta.
Probabilmente a Verbeek rimarrà l'amaro in bocca per come è sfuggita la vittoria di mano, ma i due punti rosicchiati da PSV e Twente in classifica restano una solida certezza sul primato dell'AZ. La capolista infatti ha già affrontato tutte le dirette concorrenti e ora godrà di un calendario agevole, fino al giro di boa che decreterà fin dove potranno spingersi le ambizioni di questo club.
Il cammino dell'Ajax invece comincia a destare qualche preoccupazione. Sono appena tre punti infatti nelle ultime quattro partite. La levatura delle avversarie è una parziale giustificazione visto che in passato l'Ajax ha costruito le proprie vittorie grazie ai successi in casa negli scontri diretti. Contro Twente e AZ invece sono arrivati appena due punti. D'ora in poi, vietato sbagliare.


Ajax 2-2 AZ - 14' Holman, 22' Beerens, 47' Sulejmani (Aj), 82' Theo Janssen (Aj).
Ajax (4-3-3): Vermeer 6 (67' Cillessen 6.5); Alderweireld 6, Ooijer 5.5 (46' Ligeon 6), Vertonghen 6.5, Anita 5; Enoh 4, Janssen 7, Eriksen 5.5 (80' Bulykin sv); Sulejmani 6, De Jong 5.5, Boerrigter 7.
Panchina: Koppers, Blind, Lodeiro, Lukoki. All. Frank De Boer 5.5.
AZ (4-3-3): Alvarado 6.5; Marcellis 6, Moisander 6.5, Viergever 6 (81' Klavan sv), Poulsen 7; Elm 6.5, Wernbloom 6, Maher 6.5; Beerens 7.5, Altidore 5 (72' Benschop 5.5), Holman 7.5 (52' Gudmundsson 6).
Panchina: Heijblok, Reijnen, Ortiz, Luckassen. All. Gertjan Verbeek 7.
Migliore in campo: Roy Beerens.




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