I talenti del calcio olandese: Kevin Strootman, l'uomo in più del PSV Eindhoven



Nonostante sia accostato, negli ultimi mesi, ai maggiori club europei, in Italia Kevin Strootman ha ancora relativamente poca visibilità. Descritto semplicisticamente come un centrocampista difensivo e paragonato al milanista van Bommel, con cui condivide la posizione in campo, l'abilità nell'intercettare il gioco avversario ed il fatto di non possedere grande velocità, "De Stroot" è in realtà un giocatore con un bagaglio tecnico ricco di qualità. Chi segue l'Eredivisie non può non aver notato l'eccellente controllo palla e la precisione millimetrica dei suoi passaggi e lanci lunghi. Ma quello che fa davvero la differenza e lo rende unico è la velocità nel leggere ogni situazione di gioco: prima di ricevere il pallone ha già in mente cosa deve fare e a chi passarlo, quindi gli basta un solo tocco per servire un compagno in profondità. Questo fa la differenza tra un buon giocatore ed uno di livello superiore: un calciatore normale prima riceve il pallone e poi valuta cosa fare, Strootman invece fa parte di quella minoranza che hanno già tutto chiaro un attimo prima di ricevere la palla.
Fate bene attenzione a questa caratteristica, perché difficilmente la riscontrerete nei mediani difensivi dei grandi club europei. Alexandre Song, Nigel de Jong, Luiz Gustavo, Khedira, Mascherano, Essien, Gattuso e via dicendo hanno tutti le medesime qualità: grintosi, dal fisico possente, abili nell’intercettare il gioco e nei contrasti, tiro potente e magari qualcuno è anche bravo nelle sgroppate offensive. Ma quando ricevono un pallone e lo devono giocare spesso vanno in difficoltà impiegando troppo tempo per decidere dove e a chi destinare il passaggio, finendo spesso con l'appoggiare la palla indietro piuttosto che servire un compagno libero in profondità, con il risultato di rallentare la manovra della squadra. In Olanda, questa osservazione diventa ancora più lampante: osservando il gioco a centrocampo di Brama ed Enoh, rispettivamente nel Twente e nell’Ajax, e confrontandolo con quello esercitato da Feyenoord e PSV, che in mediana hanno Clasie e Strootman, si nota come nella seconda coppia di squadre ci sia un giro di palla nettamente più fluido, veloce ed efficace.
Non velocissimo di gamba, quindi, ma rapido di mente: non utile solo per impostare il gioco, ma anche per capire in anticipo le intenzioni degli avversari e bloccarne sul nascere l’azione. Impressionante anche la continuità nel rendimento del numero 6 del PSV, fino ad ora mai soggetto ai classici alti e bassi come la maggior parte dei giovani. La scorsa stagione, in sei mesi, è passato dallo Sparta Rotterdam (squadra della Jupiler League, ovvero la Serie B Olandese) alla conquista della nazionale, trasferendosi prima all’Utrecht e poi subito al PSV, senza risentirne minimamente. Si fatica davvero a credere che si tratti di un classe 1990!
Tutto questo fa di Strootman uno dei migliori – se non il migliore – talento mondiale nel suo ruolo. Si tratta, infatti, di un centrocampista difensivo che sa impostare il gioco, dando velocità all’azione con tocchi di prima intenzione, come un vero e proprio regista. In poche parole il sogno per qualsiasi allenatore.
Anche se il PSV spera di trattenerlo ancora per un altro anno, Strootman è oramai pronto per fare il grande salto in un top club europeo. In Italia è stato accostato prima al Milan, nell'ambito dell'operazione del probabile ritorno di van Bommel al Philips Stadion, e poi all’Inter, su diretto suggerimento di Wesley Sneijder a Marco Branca. Tuttavia, al momento è più probabile che possa finire in Premier League, diventata ormai la prima scelta per ogni calciatore.


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