Un impresentabile Ajax cade in casa con l'Utrecht. Decide una doppietta di Duplan

Imbarazzante prestazione dell'Ajax che all'Amsterdam ArenA cede 2-0 con l'Utrecht, quart'ultimo in classifica.
La severa lezione impartita da Wouters ad una squadra sì infarcita di seconde linee, ma fin troppo fragile nello sviluppo del match, può essere giustificata solo in parte dalle indiscutibili gravose assenze.
Trattasi probabilmente della peggiore partita dell'Ajax da alcuni anni a questa parte. I lancieri, lacunosi in difesa, sono apparsi a corto di idee nella costruzione del gioco e qualitativamente modesti in avanti. La sconfitta ora proietta i biancorossi al sesto posto, scavalcati da Feyenoord ed Heerenveen, con la miseria di 34 punti in 20 partite. Chissà che la fiducia in De Boer non inizi a scricchiolare.

Schieramenti di partenza


Sorpresa in casa Utrecht. Scelta radicale (e alquanto insolita nel calcio olandese) di Wouters che accantona il classico 4-3-3 per un più solido 4-4-2.
D'altronde un'inversione di tendenza si era resa necessaria, visto che il già qualitativamente modesto organico dell'Utrecht non poteva far fronte ai numerosi problemi che hanno afflitto la squadra, soprattutto per quanto concerne gli attaccanti esterni. Tra promesse non ancora fiorite (vedi l'impalpabile Takagi degli ultimi match), funamboli di scarsa sostanza (Oar di fatti accantonato quando Erwin Koeman ha perso il timone della nave) e l'infortunio di Mulenga (unico terminale affidabile e capace di disimpegnarsi in ogni posizione del tridente), le alternative si erano ridotte al lumicino.
In queste condizioni meglio cementare la difesa e ridurre prima di tutto i danni.
In difesa Van der Hoorn paga le distrazioni su Dost contro l'Heerenveen e viene spedito in panchina, Schut è il partner di Wuytens. Sneijder, pienamente recuperato, viene impiegato dal 1' al fianco di Asare sulla linea mediana (ancora indisponibile Martensson). Gli esterni obbligati per supportare il tandem Gerndt-Demouge sono Duplan e Kali, più propriamente un trequartista.
Ancor meno invidiabile è la situazione di Frank De Boer costretto a fare a meno di ben 7 titolari.
Orfano dell'intera difesa tra infortuni e squalifiche, il coach dei lancieri vara la linea verde, con Van Rhijn e Blind centrali, coadiuvati sulle corsie laterali da Koppers e Anita. A centrocampo non vi sono novità, mentre in attacco la scelta ricade su Ozbiliz per rimpiazzare il claudicante Sulejmani (portato comunque in panchina).

La partita

Alla lettura delle formazioni, la strategia di Wouters è parsa subito chiara: opporre ai lancieri un 11 compatto ed ordinato, che coprisse al meglio gli spazi e sfruttasse le ripartenze, appoggiandosi sulle due punte.
La scelta del doppio centravanti fisico probabilmente non è stata dettata solamente dalle assenze. La presenza di due centrali inesperti (o improvvisati) nella squadra di casa può aver spinto Wouters a puntare tutto sulla fisicità di Demouge e Gerndt. Non a caso gli ospiti, recuperata palla, vanno subito in verticale sui due attaccanti.
La mossa sembra azzeccata, tant'è che nei primi 10 minuti le due occasioni più importanti derivano da duelli fisici vinti dagli avanti in maglia blu, ma in entrambi i casi Gerndt difetta in precisione.
Dall'altra parte l'Ajax sciorina il solito calcio orizzontale, fatto di possesso palla. Tuttavia, come abbiamo più volte osservato in questa stagione, la gestione del pallone da parte degli ajacidi è lenta e concentrata nella propria metà campo, del tutto inoffensiva per la difesa avversaria. Il possesso sterile, espresso da una fitta trama di passaggi elaborata soprattutto dai difensori, unito a uno scarso movimento senza palla dei centrocampisti, rende prevedibili le azioni dei padroni di casa. Le difficoltà dei ragazzi di De Boer vengono acuite dalla certosina organizzazione difensiva dell'Utrecht imperniata su due linee di 4 molto vicine e valorizzata dai continui raddoppi sulle corsie. Duplan e Kali, infatti, si calano alla perfezione nel ruolo di esterni di un centrocampo a 4, offrendo un alto rendimento in entrambe le fasi. D'altra parte il loro lavoro si rende necessario poichè il dispendio di energie da parte dei terzini è elevatissimo, dovendo dare man forte ai due centrali difensivi. In pratica Van der Maarel e Bulthuis non si spingeranno mai in avanti, fatta eccezione per il primo gol.
Ne consegue una partita piuttosto bloccata nella prima frazione, con l'Ajax capace di rendersi minacciosa grazie a sporadiche iniziative di Ozbiliz sulla destra, che prova con buona continuità ed incisività l'1 contro 1 contro Bulthuis. Al 15' l'esterno turco va sul fondo, il suo tentativo di destro è impreciso e si trasforma quasi in un tiro beffardo che accarezza la traversa e termina fuori. Due minuti più tardi converge verso il centro, ma il suo cross è troppo lungo per Ebecilio.
L'unica volta che l'Ajax manovra con tocchi di prima sulla trequarti, quasi si porta in vantaggio. L'ultimo passaggio libera Janssen davanti a Fernandez, ma l'ex Twente arriva col passo lungo e non riesce nella deviazione vincente.
Il centrocampista biancorosso sa però essere letale su palla da fermo, sebbene non indovini una punizione da un bel po' di tempo. Gli si presenta una ghiotta opportunità al 31', ma il suo sinistro sibila appena sopra la traversa.
Al 40' l'Utrecht si rivede in avanti e sblocca il risultato. Van Rhijn butta via un pallone recuperato da Asare. Sul cross lungo di Bulthuis, Vermeer sbaglia completamente l'uscita, regalando palla a Duplan. Il centrocampista francese ringrazia e deposita nella porta sguarnita.

La ripresa, duro a dirsi, è forse ancor più avara di emozioni. Certamente lo è per i sostenitori dei lancieri. De Boer al ritorno degli spogliatoi risistema la propria squadra inserendo Lodeiro per Janssen. De Jong scala in mezzo al campo, mentre l'uruguagio si sistema al centro dell'attacco.
Nonostante un'attitudine più marcatamente propositiva, con i due laterali difensivi in posizione avanzata, le mosse di De Boer stentano a produrre un risultato tangibile.
Al 65' Gerndt gestisce con saggezza il pallone sulla trequarti attendendo la salita di Sneijder. Rodney prova il tiro dai 25 metri, mancando di poco il bersaglio.
Uscito Janssen, è Eriksen ad arretrare maggiormente in cabina di regia, il che in teoria dovrebbe assicurare una distribuzione del gioco più fluida. Tuttavia, il riscontro in termini pratici non è positivo, poichè le due ali vengono tagliate dal gioco (Ebecilio non toccherà più palla nel secondo tempo, non che le cose cambino molto rispetto a quando accade il contrario) dal profondo ripiegamento di Duplan e Kali, mentre Schut e Wuytens si confermano una coppia solida al centro.
In condizioni simili, spesso sono Vertonghen e Alderweireld, difensori di grande personalità, a portare avanti il pallone, cercando di far crollare il castello di carta eretto dagli avversari. I loro inserimenti solitari palla al piede e lanci panoramici a cambiare gioco (famigerati quelli di Alderweireld su Boerrigter, d'accordo Ebecilio non è propriamente la stessa cosa), hanno più volte fatto saltare i meccanismi difensivi degli avversari. Van Rhijn, pur avendo mostrato nelle precedenti uscite di avere nel proprio carniere caratteristiche analoghe ai due titolari, pecca di personalità in questa partita, forse perché occupato dalla marcatura su Demouge.
L'unica volta che il lancio dalle retrovie si rivelerà un'arma affilata, accadrà per un errore della difesa avversaria. Infatti al 67', sulla sventagliata di Blind, Fernandez chiama palla, ma è poi poco deciso nell'uscita. De Jong sbuca alle spalle di Bulthuis e anticipa l'incerto portiere. Per sua fortuna Van der Maarel, con un intervento disperato, è prodigioso nell'impedire il tap-in di Lodeiro. Non è la prima volta che Fernandez commette errori di questo tipo, sottolineati anche quest'oggi dalle imprecazioni di Wuytens.
Trascorrono pochi minuti: Demouge addomestica facilmente un lancio lungo, servendo di testa Gerndt. L'attaccante svedese sceglie la soluzione più difficile col destro fallendo una buona chance.
Al 78' Gerndt si riscatta avviando la rete del raddoppio. L'ex Helsingborg tiene vivo un pallone sulla linea laterale, lo gioca su Demouge a cui viene lasciata tutta la libertà di girarsi ed aprire su Duplan. L'esterno arriva come un treno sulla destra, agevolato dal taglio centrale di Asare a portar via Koppers. Duplan controlla in corsa e scarica il destro sotto la traversa. L' Ajax è al tappeto.

Finale di sofferenza per i 30 volte campioni d'Olanda, incapaci di creare alcunché. La doppietta di Duplan ha tagliato le gambe ad una squadra che in casa in 95 minuti è riuscita nella rara impresa di non creare alcun serio pericolo alla difesa avversaria. Se si esclude una conclusione debole e piuttosto pretenziosa di Enoh (non certo uno a cui si chiede questo genere di cose), l'Ajax di fatti non ha mai calciato in porta per tutto l'incontro.
E' giustissimo sottolineare le troppe assenze che hanno prosciugato l'arciere di De Boer, ma una sconfitta di questo tipo è difficile da digerire, pur con tutte le scusanti del caso.
Passino una linea difensiva raffazzonata e anche un attacco abulico ed inconsistente. Non sono giustificabili però l'assoluta assenza di idee a centrocampo, l'endemica sterilità del possesso palla scolastico e prevedibile, il rendimento di alcuni elementi sotto le aspettative. Trattasi di problematiche sollevate da inizio stagione e non ancora risolte, nemmeno quando si è vinto (ma non convinto). L'Ajax in questa stagione va a folate, sorretta dalla forza di alcune individualità, dal genio intermittente di Christian Eriksen, ma non è mai stata una squadra del tutto credibile. I concetti tipici della scuola ajacide, fatta di rapide combinazioni e triangolazioni, non sono propri di questa compagine. E' inutile negarlo. La chimera di de Boer di inseguire un modello perfetto come quello blaugrana ha portato ad un inequivocabile fallimento sportivo, decretato dal sesto posto (momentaneo, attenzione al Vitesse) in classifica.
Magari i lancieri sapranno rialzare la testa e risalire la china, specie col ritorno di alcuni titolari, ma sarebbe solo un illusorio palliativo.

Ajax 0-2 Utrecht - 40' Duplan, 78' Duplan.
Ajax (4-3-3): Vermeer 4.5; Anita 5, Van Rhijn 5, Blind 4.5 (78' Bulykin sv), Koppers 5.5; Enoh 5.5, Janssen 5 (46' Lodeiro sv), Eriksen 4.5; Ozbiliz 5.5, De Jong 4.5, Ebecilio 4 (71' Sulejmani sv).
Panchina: Cillessen, Denswil, Veltman, Klaassen. All. Frank De Boer 4.
Utrecht (4-4-2): Fernandez 6; Van der Maarel 7.5, Schut 7, Wuytens 6.5, Bulthuis 6.5; Duplan 7.5, Sneijder 7 (94' Zullo sv), Asare 7, Kali 6.5; Demouge 6.5 (83' Veldwijk), Gerndt 6.
Panchina: Cummins, Van der Hoorn, Markiet, Lilipaly, Takagi. All. Jan Wouters 8.
Migliore in campo: Edouard Duplan




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