I talenti del calcio olandese: Mike van der Hoorn, il futuro Jaap Stam

Van der Hoorn esulta per un goal
La storia di Mike van der Hoorn inizia a pochi chilometri da Amsterdam, per la precisione ad Almere, nella provincia di Flevoland, là dove la gente ha dovuto imparare a convivere con l'acqua e, talvolta, a difendersi da questa.
Nel 1916, a seguito di un'inondazione, lo Zuiderzee, una porzione di mare che si insinuava all'interno dei Paesi Bassi venne chiusa, dando vita all'IJsselmeer, un lago artificiale che separa la terraferma dal Mar del Nord. 
Gli abitanti di quelle zone, quasi per una sorta di predisposizione genetica, sono essere abituati a doversi difendere dalle continue inondazioni e così questa naturale inclinazione sembra potersi traslare anche sui campi di calcio.
Il giovane Mike, nato ad ottobre del 1992, muove i suoi primi passi da calciatore nello SportClub Buitenboys, squadra che gioca nella Vijfdklasse (quinta classe) e salita recentemente agli onori della cronaca per la tragica sorte di Richard Nieuwenhuizen, padre di un ragazzino delle giovanili del club, morto dopo essere stato brutalmente picchiato dai giocatori della squadra avversaria mentre faceva da guardalinee durante una gara tra Buitenboys e Nieuw Sloten.  
La bravura di Van der Hoorn non passa inosservata e così, in poco tempo, Mike decide di cambiare club, passando tra le fila dell'Omniworld, oggi conosciuto come Almere City, ovvero il principale club della sua città.
Con gli Schapenkoppen, il ragazzo continua a mettersi in luce, sperando di poter continuare la propria ascesa, considerato il particolare rapporto che lega l'Omniworld con l'Ajax Amsterdam. Gli emissari del Toekomst, però, tentennano e così la grande occasione arriva da Utrecht, dove la dirigenza, d'accordo con l'allora allenatore, Ton du Chatinier, decide di investire su di lui, aggregandolo allo Jong Utrecht, la squadra giovanile.
Già nella stagione 2010/11 arriva il suo debutto in Eredivisie: è il 15 maggio e si gioca l'ultima giornata di un campionato in cui l'Utrecht non ha più niente da chiedere, essendo fuori dalla zona playoff. Du Chatinier, che pure aveva condotto i Domstedelingen ad una dignitosa campagna europea, ha finito il suo ciclo al Galgenwaard e regala all'allora diciottenne Van der Hoorn l'ultimo quarto d'ora di gioco nella gara contro l'AZ. Mike entra sul risultato di 2 a 1 per i padroni di casa, ma nel giro di pochi minuti Dries Mertens e Ricky Van Wolfswinkel vanno in rete per altre tre volte e, così, l'Utrecht vince per 5 a 1, regalando un gioioso ricordo al giovane Mike.
Il cambio di panchina, in casa Utrecht, non giova al ragazzo, che non viene visto da Erwin Koeman e resta a lungo impegnato solo con la selezione giovanile, di cui è oramai un pilastro. L'avventura di Koeman al Nieuw Galgenwaard, però, è destinata a finire molto prima del previsto: dopo solo 9 giornate, con la squadra posizionata a metà classifica, gli succede in panchina Jan Wouters, uomo di fiducia del club, visto che aveva già svolto il ruolo di vice di Du Chatinier.

Wouters conosce Van der Hoorn e decide di dargli una chance già a dicembre, in occasione della gara del sedicesimo turno, quando all'ombra del Domkerk arriva il temibile Feyenoord di John Guidetti. E' il 18' e i Rotterdammers sono in vantaggio di una rete a zero proprio per merito dell'attaccante italo-svedese. Dalla panchina parte l'ordine di sostituire Marcus Nilsson, acciaccato, proprio con il numero 38, Van der Hoorn, solido difensore centrale proveniente dalle giovanili. Ancora una volta, il suo ingresso sembra portare fortuna all'Utrecht, che rovescia il risultato con  Bovenberg e Duplan, salvo farsi raggiungere, nella ripresa, da un goal di Cabral. 
Da quel giorno di dicembre, Mike van der Hoorn inizia a vedere il campo con grande regolarità, raccogliendo, alla fine della stagione, altre 11 presenze, una delle quali, quella 30 marzo contro l'Excelsior Rotterdam, rimane memorabile, grazie alla doppietta siglata nei primi 75 minuti.
Schierato prevalentemente sul centro-destra nella linea di difesa a 4 di Wouters, Van der Hoorn diventa padrone assoluto del ruolo e, a dispetto della giovane età, nella stagione attuale rientra stabilmente nella formazione titolare. 
Ad oggi, eccezion fatta per la seconda e la terza giornata, in questa stagione il difensore classe 1992 ha sempre giocato da titolare, raccogliendo 25 presenze, cui ne va aggiunta una in Coppa d'Olanda. Il suo contributo è da ritenersi fondamentale per l'andamento del campionato dei Domstedelingen: solo 31 goal subiti in 27 matches, due meno del Feyenoord e solo 4 in più dell'Ajax, migliore difesa del campionato.

Alto 190 centimetri, si tratta ovviamente di un difensore molto fisico, dotato di invidiabili doti atletiche. Bravo nella marcatura e nel gioco senza palla, così come imposto dalla scuola Oranje, il ragazzo di Almere eccelle nel colpo di testa: le situazioni di calcio da fermo, sia in attacco che in difesa, lo vedono infatti sempre tra i protagonisti. Non è un caso, infatti, se i 4 goal segnati fino ad ora in campionato siano arrivati tutti da calcio d'angolo o punizioni.

Il suo futuro in Premier League sembra già scritto, ma van der Hoorn ha le potenzialità per farsi valere anche con la maglia della nazionale olandese. Nelle pre-convocazioni per le due gare contro Estonia e Romania, Louis van Gaa, commissario tecnico della nazionale Oranje, lo ha inserito nella lista dei selezionati, salvo tagliarlo all'ultimo minuto per via di un sovrannumero tra i difensori. Non ha esitato un attimo, però, Cor Pot, allenatore dell'Under 21 olandese, che lo ha scelto per le due amichevoli contro Israele e Norvegia, e che, con ogni probabilità, lo includerà nella rosa per l'Europeo di categoria di quest'estate.
Paragonato da Alfons Groenendijk, attuale allenatore della selezione A1 dell'Ajax, a Jaap Stam, Mike van der Hoorn ha in Bert van Marwijk, ex c.t. dell'Olanda, uno dei suoi più grandi estimatori: "E' un vero difensore. I suoi compagni possono sempre contare su di lui e sul suo ottimo senso di posizione", ha detto Van Marwijk, paragonandolo al brasiliano del Paris Saint-Germain Alex.

Dopo un leggero interessamento da parte di Ajax e PSV durante la sessione invernale di mercato, sempre più di frequente, sulle tribune del Nieuw Galgenwaard Stadion, si iniziano a vedere gli scout di club d'oltremanica. Valutato circa 2 milioni di Euro, c'è da scommettere su di una repentina crescita del valore del cartellino di questo giovane difensore, il cui contratto scade nel 2016.

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