Pellè-gol: l'italiano regala i tre punti al Feyenoord contro il VVV Venlo


È ancora una volta lui a far volare il Feyenoord! 
Naturalmente stiamo parlando di Graziano Pellè, che con un suo colpo di testa piega un soprendente VVV Venlo ed aiuta i Rotterdammers a non perdere terreno dal gruppetto di testa. Ma dopo questa partita i sospetti che la squadra di Koeman sia ormai del tutto dipendente dal centravanti salentino sembrano farsi sempre più certi. 
Dal punto di vista della prestazione non è stato fatto nessun passo avanti rispetto alla sconfitta contro l’Heerenveen. Anzi, considerando il modesto valore dell’avversario ed il fatto che si giocava tra le mura amiche, forse è stato fatto addirittura un passo indietro. Ma a differenza di quanto accaduto nella gara disputata in Frisia, nell'undici iniziale che è sceso in campo al De Kuip c'era anche l'attaccante italiano, che ha concretizzato una delle pochissime occasioni avute dalla sua squadra. 
A questo punto è logico chiedersi cosa sarebbe stato il Feyenoord senza Pellè? Difficile da immaginare, visto che ormai gli uomini di Koeman girano totalmente attorno a lui, bravo a ripagarli grazie ai suoi gol. Di certo, senza l'attaccante ex Parma e Sampdoria la squadra di Rotterdam oggi non sarebbe così in alto in classifica.
Con due terzi dei centrocampisti titolari assenti, chi per squalifica (Clasie) e chi per infortunio (Immers), resta ingiustificata una prestazione così mediocre per i ragazzi di Koeman.

Lo stadio è pieno come un uovo e nel prepartita la coreografia colorata dai fumogeni è spettacolare. Un’atmosfera del genere deve aver caricato al massimo i giocatori, difatti la sensazione prima del fischio d’inizio è che si vedrà una netta vittoria del padroni di casa. Ma così non sarà.
I giocatori in campo non ripagano il calore del proprio pubblico, e si assiste ad un primo tempo a dir poco soporifero, dove gli unici a rendersi pericolosi sono gli ospiti, che per poco non vanno in vantaggio con l’ex di turno, Ricky van Haaren. Per ben due volte, il centrocampista grazia i suoi vecchi compagni, andando a regalare gli unici brividi della prima frazione agli spettatori dello stadio. Al rientro negli spogliatoi, i giocatori del Feyenoord escono tra i fischi di parte del pubblico, tanto caldo quanto esigente.

Nell’intervallo Koeman prova a dare la scossa con una mossa a sorpresa: fuori il gioiellino di casa Boëtius, e dentro l’ivoriano Cissé. La mossa non sembra dare i frutti sperati, visto che la ripresa inizia sulla falsa riga del primo tempo, con gli ospiti che sprecano nuovamente il vantaggio con Robert Cullen, il cui tiro da posizione invitante finisce alto sopra la traversa. Dopo un ora di gioco, Koeman decide di giocarsi il secondo cambio: fuori lo spento Singh e dentro Goossens. Questa volta l’intuizione è giusta: l’ex NEC infatti dà la tanto attesa scossa, svegliando il Feyenoord dal torpore della prima ora di gioco. 
La reazione, disordinata ma efficace, ha in Pellè il suo fulcro, visto che l’attaccante italiano viene cercato continuamente dai propri compagni, apparsi capaci solo di lanciare il pallone in area di rigore, affidandosi alle iniziative del centravanti.
Prima di capitolare, il portiere degli ospiti, Mäenpää, cerca di opporsi all’ondata avversaria, parando un colpo di testa di Pellè da posizione ravvicinata ed opponendosi successivamente anche sulla punizione velenosa dello specialista Goossens. 
L'estremo difensore del VVV Venlo e della nazionale finlandese nulla può al 71’, quando uno splendido cross di Mathijsen viene sfruttato al meglio da Pellè, che con un preciso colpo di testa fa esplodere di gioia il De Kuip. 
Nei minuti che seguono gli ospiti non hanno la forza di reagire, e lentamente la partita si trascina fino al triplice fischio del direttore di gara.

Il match è stato decisamente lento e povero di occasioni da gol, ma vanno comunque fatti i complimenti al Feyenoord, che ha portato a casa i tre punti nonostante le cose sul terreno di gioco abbiano girato piuttosto male. 
Naturalmente il VVV Venlo, penultimo in classifica, torna a casa con il rimpianto di non aver approfittato del momento negativo di un avversario blasonato: certe occasioni accadono molto raramente e, quando capitano, vanno sfruttate.

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