- L'Ajax non si qualifica ai quarti di finale di Europa League dal 1997/98. All'epoca, in quella che era chiamata Coppa UEFA, fu eliminato dallo Spartak Mosca.
- Nei due precedenti incontri con una squadra ucraina, gli Ajacied non avevano mai perso (una vittoria ed un pareggio contro la Dinamo Kiev).
- La squadra di Amsterdam è l'unica, tra le 16 ancora in corsa, ad aver vinto lo scorso campionato nel proprio paese.
Dopo oltre 300 minuti, l'Ajax subisce un goal in una competizione europea, cedendo il passo al Dnipro nella gara di andata degli ottavi di Europa League. L'ultima volta si giocava in Champions League e la rete portava la firma di Edinson Cavani, nel 3 a 1 inflitto dal PSG milionario, ma in quel caso la squadra di Amsterdam aveva ben figurato contro un avversario decisamente più forte.
A Kiev, location per la gara scelta dall'UEFA, preoccupata dal vento bellico che soffia sull'estremo Est dell'Europa, scende in campo un Ajax svogliato e privo di idee. Il recuperato Milik, assente nell'ultima gara di campionato, tocca a malapena un pallone interessante prima di venire sostituito da Zivkovic, nel finale di gara. Tutta la squadra gira poco e, come spesso accade, i ragazzi di De Boer riescono a pungere solo sugli sviluppi dei calci da fermo.
Il campo pesante e forse il lungo viaggio, oltre alle fatiche che la squadra stenta a nascondere dall'inizio del 2015, permettono al Dnipro di far valere quel fattore campo che, giocando in un'altra città, si credeva fosse annullato. Lo stadio Olimpico di Kiev è semivuoto, vero, ma la squadra di Myron Markevych gioca con l'intensità che ci si sarebbe aspettati a Dnipropetrovsk. Così, dopo un paio di brividi per Cillessen, la squadra di casa passa grazie ad un goal di Zozulya, bravo a sfruttare un pallone che per troppo a lungo ha ballato nell'area di rigore ajacide.
L'Ajax barcolla, ma viene tenuto a galla dal suo portiere, al momento tra i migliori in Europa per rendimento. Ad un minuto dalla fine, Veltman getta all'aria, da poco più di un metro, l'occasione che avrebbe permesso ai suoi di trovare un pareggio dopotutto immeritato.
Durante la seconda frazione di gioco il copione non cambia. Il Dnipro, schierato con le linee di difesa e centrocampo molto vicine, imbriglia l'Ajax e riparte, sfruttando le amnesie della retroguardia olandese. Male, nel reparto difensivo dell'Ajax, soprattutto Boilesen, capitano per l'occasione.
Nonostante i cambi (dentro Sinkgraven per Serero e Kishna per Schone), la manovra resta lenta e prevedibile, non agevolata certo dalle pessime condizioni del campo. Così, in attesa di potersi giocare la qualificazione ai quarti di finale la settimana prossima, il risultato finale, seppur deludente, non chiude il discorso qualificazione per l'Ajax.
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