Fonte: Gazzetta.it
La sacca è arancione, ovvio. L’argomento di conversazione è più o meno quello di sempre: il calcio spettacolo. Non in senso estetico, ma nel senso di spettacolo del calcio. Sexy football, lo chiamava Ruud Gullit. Johan Cruijff non ha un nome specifico, ma in testa ha un’idea: la gente deve andare allo stadio e divertirsi. «La cosa che mi sorprende del vostro campionato sono gli stadi vuoti. Un peccato». Cruijff è in Italia per il torneo di golf della Fondazione Vialli e Mauro. Van Basten, altro golfista, ha da poco lasciato l’Ajax. Con Marco, Cruijff avrebbe dovuto lavorare al club di Amsterdam, ma i due hanno avuto «divergenze tecniche» prima ancora di cominciare. Ora che l’avventura è finita, Van Basten viene già segnalato sulla panchina del Milan. «In Italia è sempre così», sorride Cruijff. «Quando c’è da parlare di un nuovo allenatore per il Milan i nomi sono sempre gli stessi: Van Basten, Rijkaard, Gullit».
Ma Van Basten secondo lei è pronto per allenare il Milan? «Perché no? Anche di Guardiola dicevano che non aveva esperienza e avete visto che cosa è riuscito a fare. Marco è stato un grande campione, ha tanta esperienza dello spogliatoio e essere allenatori è dominare lo spogliatoio. Perciò sì, credo che sarebbe preparato».
Che cosa pensa del livello della serie A? «La seguo per il mio lavoro come commentatore tv. E’ interessante, ma la prima cosa che si nota è il poco pubblico negli stadi».
C’è una squadra italiana che ama? «Da ragazzino tifavo Juve. Ma non è questione di squadra, amo il football in generale e bisognerebbe chiedere ai vostri tifosi perché non vengono più a vedere le partite».
Quella italiana, crede sia una crisi tecnica o economica? «Il calcio è passione, non stiamo parlando di soldi. Nei vostri stadi era così anche 3-4 anni fa e allora il mondo non era economicamente in crisi. Nè i club, né le persone».
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