I protagonisti del calcio olandese - Michael Reiziger, intervista tra passato,presente e futuro.


Ha iniziato la sua carriera come ala nelle giovanili dell'Ajax ma, su consiglio di Van Gaal, che schiettamente gli disse di essere inadatto a quel ruolo, si trasferì in prestito al Groningen per poter giocare in una posizione più arretrata e tornare alla casa madre dove si sarebbe affermato come uno dei migliori terzini di quegli anni in squadre come l'Ajax, il Barcellona ed il Milan (ma in Italia non fu una esperienza indimenticabile..) e riuscendo a giocare 72 partite con la maglia Oranje.


"Ho vinto la Champions league con l'Ajax e sei titoli nazionali, raggiunto le finali con il Barcellona e giocato in tante grandi squadre europee, ma la maglia della nazionale è quella che da più soddisfazioni. Lavori duramente per giocare un Europeo o un Mondiale e sai che sarai seguito da tutto il mondo e che sfiderai i più forti. Davvero, non c'è niente di meglio.. "


Reiziger non nasconde il suo orgoglio per le 72 presenze in Nazionale, ricordando il suo esordio, nel match pareggiato 1-1 contro la Norvegia. Scelto per rappresentare l'Olanda dopo solo tre partite di campionato ed una di Champions, Reiziger è stato quasi sempre presente nelle gare della nazionale dal 1995 al 2004, giocando un mondiale (1998) e tre europei (1996,2000 e 2004).

"La migliore gara? Sicuramente quella con l'Argentina, nei quarti di finale del Mondiale francese. E' una partita che ha tutto quello che serve per essere ricordata per sempre: tifo passionale, bel calcio ed un finale-thrilling. Il goal di Bergkamp, poi, fu un vero capolavoro... "


Oggi Michael Reiziger vive con la famiglia, guardandosi intorno per decidere cosa fare. Avendo abbandonato il calcio nel 2007, vestendo la maglia del PSV, oggi studia per prendere il patentino da allenatore. Di recente, infatti, ha seguito Dick Advocaat sulla panchina dello Zenit San Pietroburgo. Avendo lavorato con allenatori del calibro di Van Gaal, McLaren ed Hiddink, Reiziger sa di aver avuto buoni maestri per la sua prossima carriera in panchina. "Da dove iniziare. Questo è il grande dubbio che attanaglia tutti i novizi della panchina. Di sicuro non da una grande squadra, perchè quello è un ruolo molto complicato. Avendo giocato in Inghilterra e Spagna, nei campionati più competitivi, so cosa mi aspetta e credo di potercela fare".


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