Il ventottesimo turno di Eredivisie era incentrato sulla sfida al vertice tra il PSV Eindhoven ed il Twente Enschede, con i primi attardati di cinque punti in classifica rispetto ai rivali. Alla vigilia i pronostici erano tutti sbilanciati verso il PSV Eindhoven e del resto era impossibile dargli torto: 43 gare giocate al Philips Stadion, 26 successi dei padroni di casa, 15 pareggi e solo 2 vittorie dei Tukkers, con l’ultima che risaliva addirittura al 18 aprile 1973!
Di fronte ad oltre 34.000 spettatori e ad una coreografia spettacolare, le due squadre scendevano in campo agli ordini del signor Pieter Vink, 43 anni, alla sua 189ma direzione in Eredivisie, sicuramente il fischietto più quotato attualmente nel paese dei tulipani. Entrambe le squadre si presentano con un modulo prettamente offensivo, con quattro difensori, tre centrocampisti e tre attaccanti. Il PSV Eindhoven deve fare a meno di Afellay squalificato e inserisce Simons, che ritrova la fascia di capitano dopo alcune settimane. In difesa manca Ooijer che, nonostante le cure a base di placenta non riesce a recuperare dall’infortunio. Fred Rutten schiera Koevermans al centro dell’attacco, arretra lo svedese Toivonen come centrale di centrocampo e mette sulle fasce Bakkal e Dzsudzsak, rispettivamente a destra e a sinistra.
Nel Twente Enschede, a supportare il possente N’kufo in attacco, ci sono Ruiz a destra e Stoch sulla fascia opposta. Per MacLaren squadra che vince non si cambia e, infortuni e squalifiche a parte, schiera sempre la stessa formazione. Tra i pali c’è Boschker, alla sua 537ma presenza con la maglia dei Tukkers.
Il PSV Eindhoven prende subito in mano il gioco e d’altronde la classifica le impone di impostare una gara tutta all’attacco, al fine di portare a casa l’intera posta in palio ed accorciare il divario in classifica a soli due punti. Dopo 8’ Salcido ci prova da 30 metri, quindi è la volta di Dzsudzsak a provare ad impensierire l’estremo del Twente. Gli ospiti si fanno vivi dalle parti di Isaksson al 14’, quando Stam scocca un tiro dal limite dell’area. Il Twente si limita a contenere le incursioni dei padroni di casa senza produrre attacchi degni di nota. Al 21mo minuto Koevermans si fa ammonire per un entrata su Brama, mentre un minuto dopo è Tiendalli a finire sul taccuino di Vink per un intervento scomposto su Bakkal.
Proprio Bakkal diventa protagonista, in negativo, al 28’. Cross dalla sinistra di Dzsudzsak e, da pochi metri dalla porta, svirgola di sinistro la palla del possibile vantaggio. Poco dopo è la volta di Engelaar, ma il suo tiro, per fortuna di Boschker, è deviato in angolo da Douglas. Al 35’ il bulgaro Manolev crossa dalla destra un pallone insidioso che il portiere ospite mette in corner per evitare guai peggiori. Nel frattempo Tiendalli si rende protagonista di un altro intervento al limite del giallo, dimostrando di essere abbastanza nervoso. MacLaren legge bene la situazione a lo sostituisce con Kuipers al 36’. Vukovic finisce nel taccuino di Vink per una plateale trattenuta su Ruiz, mentre Manolev si divora un gol praticamente fatto. Toivonen vede un corridoio in mezzo al centrocampo ospite e lancia Manolev che taglia in due la difesa, ma Douglas recupera e si immola sul destro del difensore, mettendo la palla in corner. La prima frazione si chiude con il dominio, piuttosto sterile, dei padroni di casa, mentre il Twente si limita a contenere gli avversari e ripartire in contropiede.
La ripresa si apre con un PSV Eindhoven più concreto ed al 50’ passa in vantaggio. Engelaar vede Manolev scendere sulla destra e lo serve in profondità. Il bulgaro ha una autostrada di fronte a sé e la percorra tutta, quindi mette un pallone in area dove il “postino di Schiedam”, al secolo Danny Koevermans, tutto solo di testa mette la palla nell’angolo opposto dove neanche un attento Boschker può arrivare. Per l’attaccante del PSV Eindhoven è il decimo centro stagionale.
A questo punto si scuote dal torpore anche il Twente e due minuti dopo Perez, con una incursione dalla sinistra, spara su Isaksson. Al 65’ fuori Toivonen e dentro il diciassettenne Labyad e tre minuti dopo cambio anche per Maclaren: fuori Perez, dentro Tioté. Al 70’ Stam, con un tiro che sembra privo di qualunque velleità offensiva, rischia l’eurogol. È la prova generale del pareggio. Ruiz prende palla a centrocampo, avanza verso il centro indisturbato, al limite dell’area gli si fanno incontro i centrali del PSV, ma lui pesca il taglio di N’kufo che, dai 16 metri, con il piatto destro infila la palla sotto la traversa senza dare scampo a Isaksson. Al 73’ il punteggio è di parità. Quattro minuti dopo sempre Ruiz serve Janssen, ma il tiro del giocatore finisce a lato.
Il PSV Eindhoven si getta in avanti e confeziona due occasioni; la prima all89’ con Engelaar che, di testa, sfiora il gol del vantaggio. La seconda in pieno recupero quando Dzsudzsak, sugli sviluppi di un corner, calcia al volo dal limite dell’area, ma la palla scheggia la parte alta della traversa.
Dopo tre minuti di recupero Vink fischia la fine: 1–1 e pareggio che sta stretto al PSV Eindhoven che sicuramente meritava la vittoria. Per gli ospiti un punto importante, ma a questo punto forse l’unica squadra che può gioire è l’Ajax Amsterdam che, impegnato sul campo del derelitto RKC Waalwijk, può, con una vittoria, scavalcare il PSV Eindhoven ed andare a -4 in classifica. Se così fosse avremo una splendida corsa a tre come non si registrava da tempo a quelle latitudini.
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