Europa League: fuori l'Ajax. Ai quarti sarà PSV-Benfica e Twente-Villareal

Aeroporto di Schipol, Amsterdam: al terminal degli arrivi, i passeggeri del volo di ritorno dalla Russia hanno volti conosciuti, quelli dei giocatori di Ajax e Twente, che tradiscono differenti emozioni. Cocente la delusione degli uomini di Frank de Boer, maltrattati dallo Spartak Mosca allo stadio Luzhniki, mentre l'euforia di Theo Janssen e compagni è a mille dopo la sconfitta indolore a San Pietroburgo, contro le Zenit di Luciano Spalletti. Nel frattempo, un altro aeroplano atterra. Il tabellone informativo dell'aeroporto rende noto a tutti che è un volo in arrivo dalla vicina Scozia, sul quale viaggiano i giocatori del PSV Eindhoven, reduce dall'impresa ad Ibrox, dove hanno sconfitto per 1-0 i Rangers, padroni di casa a Glasgow.

Europa dolce-amara per le olandesi, ma al di là della prestazione o della consistenza degli avversari, la differenza l'ha fatta, specie nei casi di Twente ed Ajax, la partita di andata, durante le quali i tukkers hanno massimizzato le occasioni avute, accumulando un vantaggio di tre reti sullo Zenit nella partita giocata ad Enschede e cercando di limitare i danni al Petrovskij di San Pietroburgo, mentre l'Ajax, pur avendo dominato la partita all'Amsterdam Arena, ne è uscita sconfitta e con la necessità di andare in Russia a recuperare un goal. Per il PSV, invece, il compito è stato più agevole del previsto, in quanto la levatura dei giganti scozzesi era comunque inferiore alle due russe. Il catenaccio dei Rangers ha resistito al Philips Stadion, ma un goal di Jeremaine Lens nel primo quarto d'ora della partita giocata ad Ibrox ha segnato il destino di entrambe le squadre.

Il sorteggio dei quarti di finale, effettuato ieri, ha riservato delle sfide affascinanti per le due superstiti. Il Twente, infatti, affronterà il Villareal, di fatto una delle favorite di questo torneo. La prima partita, che si giocherà il 7 aprile, andrà di scena in Spagna, mentre il ritorno si disputerà la settimana successiva, il 14 aprile. Oltre a Braga-Dinamo Kiev e Porto-Spartak Mosca, il quarto di finale più interessante sarà di sicuro quello tra Benfica e PSV Eindhoven, una sorta di rivincita della finale di Coppa dei Campioni del 1987/88, vinta dagli olandesi, all'epoca allenati dal mago Hiddink. Non ci sarà, ovviamente l'Ajax, cui ora rimane solo la possibilità di sfruttare l'assenza di impegni europei per agguantare la prima posizione in classifica in Eredivisie, al momento distante tre punti. L'Ajax andato di scena sul campo artificiale del Luzhniki di Mosca è stato la brutta copia di quello visto ad Amsterdam. Pesa, eccome, l'assenza di un centravanti di riferimento, anche perchè il pur dotatissimo tecnicamente Siem de Jong non può trovarsi a suo agio nella posizione affibiatagli da De Boer, rimasto privo di alternative dopo la partenza di Suarez ed il litigio con l'oramai probabile separato in casa El Hamdaoui. Come se non bastasse, l'infortunio occorso a Marteen Stekelenburg ha costretto l'Ajax a doversi affidare a Verhoeven, portiere pur dotato tecnicamente ma con un fisico non esattamente filiforme [cit.]. Sotto lo sguardo di 2000 coraggiosi e tenaci tifosi, l'Ajax si è sgretolato sotto i colpi di uno Spartak che non va sottovalutato per la vittoria finale. La compagine russa è quadrata e l'apporto di classe e fantasia dato dai brasiliani è un fattore che può risultare determinante. "Abbiamo perso entrambe le partite nei primi tempi" ha osservato Frank de Boer nella consueta conferenza stampa post-partita, sottolineando come lo Spartak abbia "dominato la gara di ritorno, dimostrandosi più aggressivo e più a suo agio sul manto di erba sintetica". Il pensiero, ora, va subito alla sfida di domenica contro l'ADO Den Haag, protagonista di una stagione ben oltre le aspettative. Il match, sentitissimo dalle tifoserie, rappresenta il primo passo per l'attacco da sferzare alla leadership del PSV Eindhoven.

Proprio il PSV è l'unica squadra ad aver vinto la gara di ritorno. La sfida giocata allo stadio Ibrox di Glasgow è stata decisa della rete di Lens nel primo quarto d'ora di gioco, che ha garantito al PSV il passaggio del turno come prima squadra olandese ad aver battuto una opponente scozzese. Con una serie positiva in Europa di undici match, il PSV ha limitato le inziative dei padroni di casa nel migliore dei modi. La squadra di Walter Smith, già pericolosa nel finale di primo tempo, ha iniziato a spingere seriamente nel corso della ripresa. L'ingresso di un attaccante,Naismith, al posto del difensore Weir, ha garantito ai Rangers un impatto maggiore sulla gara, ma prima la sfortuna, manifestatasi con la traversa colpita proprio dal subentrato Naismith, poi la decisione arbitrale di far continuare il gioco, nonostante un dubbio intervento del centrocampista canadese del PSV Atiba Hutchinson, che in maniera un pò scomposta, respinge sulla linea la ribattuta a botta sicura di Edu, hanno frustrato le intenzioni di rimonta degli scozzesi. Dopo la sofferenza nei minuti finali, arriva la grande gioia per il passaggio del turno e la prossima, suggestiva, sfida con il Benfica. "Così come i Rangers, anche il Benfica è una grande squadra. Rispetto il mio collega Pacos Ferreira, credo che stia facendo un buon lavoro in panchina" ha dichiarato Fred Rutten subito dopo i sorteggi di Europa League.

Avanti, nonostante la sconfitta, anche il Twente Enschede, che approda tra le top otto della competizione, confermando il grande lavoro di Michel Preud'homme, continuato sulla base di quanto fatto in passato da Steve McClaren, ex allenatore dei tukkers. La partita di San Pietroburgo si è rivelata difficilissima sin dall'inizio, perchè lo Zenit, proprio come aveva dichiarato uno scottato Spalletti dopo il 3-0 subito ad Enschede, ha fatto veramente di tutto per rovesciare il risultato, anche per fare un regalo al portiere Malafeev, la cui moglie, Marina, è morta giovedì mattina in un incidente stradale. All'intervallo, la situazione sembrava veramente disperata per gli olandesi, sotto di due goal, firmati da Shirokov e Kerzhakov rispettivamente al 16' ed al 37'. Toccante l'esultanza dell'attaccante russo, che dedica il goal al compagno ed amico Vyacheslav Malafeev, sostituito tra i pali da Zhevnov. Nonostante una serie di occasioni avute da entrambe le squadre, gli ultimi venti minuti di gara, a dispetto di quanto ci si sarebbe aspettato, non regalano particolari emozioni. La stanchezza e la difficoltà di giocare su di un campo in pessime condizioni prevalgono sul tentativo di impresa da parte dello Zenit, con buona pace del Twente, che riesce così ad approdare ai quarti di finale. Domenica i tukkers, ancora in corsa su tre fronti, saranno impegnati a Rotterdam in casa dell'Excelsior, prima della partita, casalinga, di giovedì contro gli spagnoli del Villareal.

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