8 giugno 2010. Il giorno in cui Dusan Tadic, giovane giocatore serbo arrivato dal Vojvodina Novi Sad, arriva a Groningen, al ritiro della squadra, molti tifosi, ignari delle doti del giocatore, avevano avuto difficoltà ad entusiasmarsi, nonostante il fatto che Hans Nijland, direttore sportivo dei biancoverdi, compiendo un vero e proprio blitz, aveva strappato la giovane ala a squadre del calibro di Olympique Marsiglia e Cska Mosca, staccando un assegno del valore di circa un milione e mezzo di euro. I più attenti, però, sapevano che il giocatore, fiore all'occhiello di una società, il Vojvodina, che negli ultimi anni ha sfornato gente del calibro di Milos Krasic e Jovanovic, era già nell'orbita della nazionale maggiore della Serbia. I dubbi sulla capacità di ambientamento del giovane Dusan Tadic all'atmosfera di Groningen e dello stadio Euroborg vennero presto cancellati. Ammutoliti gli scettici, l'ala serba, classe 1988, ha proiettato il Groningen in altissimo nella classifica di Eredivisie, permettendo ai biancoverdi di battersi per la leadership nazionale per almeno tre quarti del torneo. Destro naturale, ma ambidestro di fatto, Tadic è balzato in cima alle classifiche di rendimento di questa Eredivisie grazie alla impressionante mole di assist forniti, soprattutto al compagno di reparto avanzato Tim Matavz. Ad oggi, gli assist vincenti di Tadic sono 14, uno in più di Dzsudzsak e Verhoek. Sempre difficile da marcare, nonostante sia spesso defilato sulla fascia sinistra, il serbo non disdegna azioni personali ed inserimenti in profondità, trovandosi spesso faccia a faccia con il portiere avversario. Punto debole è proprio la sua freddezza nel momento decisivo, visto che la media goal è ancora bassina rispetto al potenziale mostrato in gara. Schierato sulla sinistra, alle spalle di Matavz, l'ala serba riesce spesso a risultare imprevedibile. Chi lo affronta, deve aspettarsi di tutto: dall'essere puntato e dribblato, al cross di sinistro o alla conclusione di destro. Dotato di ottima visione di gioco, quasi come se fosse un "regista defilato" Tadic ha attratto schiere di osservatori da tutta Europa, accorsi all'Euroborg di Groningen per vedere dal vivo l'autentica macchina da assist che si è rivelato essere. Finte di corpo ed accellerazioni improvvise caratterizzano le azioni del giocatore serbo, dotato tra l'altro di una discreta prestanza fisica (181 cm per 70 kg). Se il campionato del Groningen fosse continuato ai livelli dei primi quattro-cinque mesi, la sua permanenza nel nord dell'Olanda sarebbe stata certa. Ora, invece, le sirene dei grandi club cominciano a suonare con più insistenza. Voci lo vogliono vicino al PSV Eindhoven, chiamato a sostituire, con altissima probabilità, il partente Balasz Dszudszak. Ma il futuro di Tadic potrebbe essere lontano dall'Olanda, magari proprio in Italia, campionato molto ambito dai giocatori serbi.
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