Molte erano le aspettative intorno a questa finale. ADO Den Haag e Groningen vi giungevano con ottime credenziali: sono state con ogni probabilità le squadre che hanno espresso il calcio più piacevole nell’ultima stagione di Eredivisie. Aspettative non disattese verrebbe da dire, se non fosse che in campo c’è stata una sola squadra.
Schieramenti tattici
Alla vigilia entrambe le formazioni risultavano piuttosto rimaneggiate a causa delle numerose defezioni. Van den Brom deve far fronte alle squalifiche del bomber Bulykin e del giovane attaccante Vicento. Come accaduto più volte quest’anno è Lex Immers a vestire i panni del centravanti, con conseguente maggiore libertà negli inserimenti per Toornstra. Il buco lasciato in mezzo al campo viene colmato dall’avanzamento del difensore Leeuwin, con Ammi a ricoprire la posizione di terzino destro.
Nel Groningen nuovamente in panchina Tim Matavz per scelta tecnica (condizione fisica precaria, in realtà gioca pochissimo da quando si è accordato col Napoli), Petter Andersson è il terminale offensivo, con Tadic, Bacuna ed Enevoldsen a sostegno nel classico 4-2-3-1 di Huistra. Lo spostamento di Andersson e le contemporanee assenze di Holla e Sparv creano una voragine nella linea mediana. Il coach dei bianco-verdi opta per Hiariej (laterale difensivo che quest’anno si è disimpegnato più che bene anche da centrocampista) e il nigeriano Ajilore.
Primo tempo
L’ADO spinge sull’acceleratore dal 1’. Verhoek converge da destra pescando Kubik sulla fascia opposta, il tiro dello slovacco è ben controllato da Luciano. Il Groningen è piuttosto coperto in queste fasi iniziali, desideroso di non lasciare troppi spazi ai temibili attaccanti dell’ADO.
Dopo appena 10 minuti un guasto tecnico alle luci del Kyocera Stadion obbliga le squadre ad una sospensione di circa un quarto d’ora.
Si riprende sotto una pioggia torrenziale con copione invariato: ADO in pressione, Groningen che si difende. Verhoek e Kubik imperversano sulle corsie laterali. Al 14’ il primo prova a spaventare Luciano con un destro violento da fuori, a lato di mezzo metro. Al 16’ la futura ala (si dice) del Kuban scambia con Immers e scappa via sulla mancina circumnavigando un disorientato Kieftenbeld, rifornimento per Verhoek di un soffio in ritardo.
Il Groningen schiacciato decide coraggiosamente di avanzare la linea difensiva per accorciare sui centrocampisti dell’ADO e recuperare palla più celermente. E’ di Enevoldsen il primo squillo ospite! L’esterno d’attacco triangola con Hiariej presentandosi in area di rigore, ma il suo destro è ben contenuto da Coutinho. In realtà i benefici di questo accorgimento tattico sono discutibili. La coppia mediana del Groningen soffre in ogni caso il centrocampo a tre della formazione di casa. Hiariej e Ajilore del resto non possiedono la personalità e l’abilità nel palleggio di Holla e Sparv (probabilmente la miglior coppia di centrocampisti nel girone d’andata del campionato), inevitabilmente naufragano di fronte all’inferiorità numerica del reparto, non coadiuvato a dovere dai tre trequartisti troppo schiacciati in avanti e mai in partita (tranne il solo Tadic).
Il risultato è il fisiologico vantaggio dei giallo-verdi. Al 20’ classico movimento ad elastico dei ragazzi di Van den Brom, Immers viene incontro facendo sponda per Radosavljevic che lancia sul filo del fuorigioco Toornstra inseritosi nello spazio e bravo a freddare Luciano in uscita. Tre minuti dopo la difesa ospite sbanda nuovamente sulla punizione di Verhoek che trova libero sul secondo palo Immers che centra il palo. Ancora quest’ultimo pochi minuti dopo incorna di testa su cross di Piquè dalla sinistra, questa volta Luciano si distende bene e devìa la sfera in corner.
Il Groningen non riesce a contenere il calcio frizzante dell’ADO, fatto di tocchi di prima e rapide incursioni negli spazi. Il pressing asfissiante costringe gli avversari a lanci lunghi e a giocate forzate che si tramutano in un numero spaventoso di palle perse. Su una di queste al 44’ Immers tenta addirittura la conclusione da metà campo, la palla si spegne di un paio di metri a lato.
Secondo tempo
Huistra corre ai ripari nell’intervallo sostituendo un frastornato Kieftenbeld, perennemente in balia di Kubik, per il giovane difensore centrale Virgil Van Dijk.
Tuttavia questo appare come un banale palliativo: nessuna contromisura nella zona nevralgica del campo in cui evidentemente il Groningen sta perdendo la gara. Anzi, l’inesperienza del ragazzo risulterà decisiva affinchè la sconfitta si tramuti in disfatta.
Ad inizio secondo tempo il Groningen appare più voglioso.
Da un paio di percussioni sulla fascia sinistra di Tadic, provengono i maggiori pericoli per la difesa dell’ADO: prima è Kum a sbrogliare la matassa, poi è il palo a stoppare i tiro di Bacuna su sponda di Enevoldsen. Purtroppo per il Groningen i buoni auspici di questi primi minuti defungono sotto i colpi di Toornstra e Immers. Al 52’ Luciano braccato da Immers va tremebondo al rinvio, il rilancio corto è preda di Toornstra. La palla arriva a Immers che scaglia un destro potente su cui Luciano sbaglia nuovamente respingendo centralmente, ancora Toornstra è il più lesto sul pallone vagante e infila in porta la rete del 2-0.
Per gli ospiti la mazzata è forte, il gol sopraggiunge nel momento di massimo sforzo profuso per riacciuffare il pari. Nonostante questo la reazione d’orgoglio dei ragazzi di Huistra porta a diversi calci d’angolo. Sugli sviluppi di uno di questi corner Ivens svetta deviando in rete il cross di Tadic, la gara sembra riaprirsi.
La reazione dell’ADO è veemente. I giallo-verdi ristabiliscono il doppio vantaggio dopo appena due minuti con Immers. Nell’azione pesano due gravi errori di Van Dijk che prima rilancia alla cieca regalando palla agli avversari e poi buca l’intervento su Verhoek, quindi Immers si fionda sul pallone e lo piazza con un destro chirugico nell’angolino.
Il Groningen è allo sbando, Huistra butta nella mischia Tim Matavz e risistema la squadra secondo un poco convenzionale 3-4-3 (con Hiariej e Stenman tornanti). Ma è troppo tardi. Al 72’ rimessa laterale Delap-style di Verhoek, “ball in-the-box” su cui si avventa ancora una volta Toornstra che, approfittando del lavoro di puro fisico di Immers su Granqvist, in scivolata scaraventa la sfera alle spalle di un non incolpevole Luciano.
Van Dijk e Luciano, eroi di giornata, completano l’opera all’84’. Rinvio ridicolo del giovane centrale sui piedi di Leeuwin, il quale da distanza siderale esplode una conclusione che sfugge dalle mani dell’estremo difensore (proteso in un particolare tipo di parata la cui tecnica è ancora sperimentale).
Per farla breve sono cinque reti ad una. L’ADO Den Haag ipoteca la qualificazione alla prossima Europa League, che sarà certificata dopo la formalità del ritorno all’Euroborg domenica (12:30 ore italiane).
C’è ancora tempo per un cross sbagliato di Kubik (che per poco lobba un Luciano in bambola) e un palo di Immers con un pallone scagliato da posizione analoga a quella del terzo gol.
Gli ultimi due minuti fungono da passerella per le due rivelazioni della serata: Jens Toornstra e Virgil Van Dijk. Il primo esce dal campo sotto gli applausi scroscianti dei suoi tifosi, standing ovation meritatissima. Il secondo allo scadere dalla linea di fondo spedisce in corner un pallone piovutogli da calcio piazzato. Ci chiediamo quale minaccia avesse ravvisato alle sue spalle, gli stewards? Ne sentiremo ancora parlare…
Pagelle
ADO Den Haag (4-3-3): Coutinho sv; Ammi 6, Derijk 6, Kum 6.5, Piquè 6.5; Radosavljevic 7, Leeuwin 6.5, Toornstra 9; Verhoek 7, Immers 8, Kubik 7.
Subs: Van duinen sv, Visser sv; Coach: Van den Brom 8
Groningen (4-2-3-1): Luciano 2; Kieftenbeld 4.5, Ivens 5.5, Granqvist 5, Stenman 5; Hiariej 5.5, Ajilore 4; Enevoldsen 5, Bacuna 4.5, Tadic 6.5; P.Andersson 5.
Subs: Van Dijk 2, Matavz sv, Metaj sv; Coach: Huistra 4
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