Il Twente conquista lo Johan Cruijff Schaal. Con l'Ajax decide il capolavoro di Ruiz


Il Twente si aggiudica il primo trofeo stagionale sconfiggendo per 2-1 l'Ajax nella Super Coppa olandese.
I Tukkers, passati in vantaggio con Janko, subiscono il ritorno dei lancieri con Alderweireld, ma chiudono i conti con una gemma di Bryan Ruiz.
L'Ajax non è riuscito a sfruttare la superiorità numerica dopo l'espulsione di Berghuis, guadagnando un'altra cocente delusione dopo la sconfitta dello scorso anno firmata Luuk De Jong.

Ajax-Twente sta diventando una classica del calcio olandese. Le due squadre si sono spartite tutti i trofei assegnati nei Paesi Bassi nelle ultime due stagioni: 1 Silverware per parte, 2 Johan Cruijff Schaal e 1 KNVB Cup per il Twente, 1 KNVB Cup per l'Ajax. Questa è la terza volta che si incontrano negli ultimi tre mesi, dopo il finale thriller della passata stagione.
A rendere la sfida ancor più ricca di interesse il colpo dell'estate: il trasferimento di Theo Janssen da Enschede ad Amsterdam.
Alla vigilia dell'incontro i favori del pronostico pendevano dalla parte dei lancieri, soprattutto per via delle numerose assenze tra le file avversarie.
Rispetto alla gara col Vaslui, Co Adriaanse recupera Willem Janssen e Bryan Ruiz (anche se il costaricense parte dalla panchina), ma perde Emir Bajrami, fermo ai box per problemi alla schiena. Rosales, appena rientrato dalle vacanze post Copa America, e Nacer Chadli completano l'elenco degli indisponibili.
L'ex tecnico di Willem II e AZ conferma il 4-2-3-1 visto in Champions, con De Jong a supporto di Janko, Berghuis a destra e Ola John che rileva l'ala svedese sulla fascia opposta. In mezzo al campo c'è il debutto dell'ex Roda Willem Janssen accanto a Brama. In difesa il rientrante Tiendalli viene preferito a Buysse nel ruolo di terzino sinistro.
Frank De Boer deve fare a meno del solo Jan Vertonghen, alle prese con problemi muscolari. Per il resto schiera la formazione tipo: 4-3-3 con il tridente Ebecilio-Sigthorsson-Sulejmani. In difesa è Blind a sopresa e non Ooijer a sostituire il centrale belga, con Boilesen a sinistra. In realtà il laterale figlio d'arte era stato già provato in questa posizione nel pre-campionato. In porta fiducia confermata a Vermeer dopo la partenza per Roma di Stekelenburg.

Il primo tempo vede l'Ajax prendere principalmente l'iniziativa, con percentuali elevatissime di possesso palla. Tuttavia, trattasi di sterile predominio territoriale, non di pieno controllo del gioco. Il Twente infatti, privo dei suoi due catalizzatori di gioco, si compatta nella propria metà campo, esercitando un pressing aggressivo appena la palla perviene ad uno dei tre centrocampisti dell'Ajax. In particolare Luuk De Jong segue quasi ad uomo Theo Janssen, costringendo i difensori ad impostare da dietro la manovra. In tal senso l'assenza di Vertonghen, sempre molto preciso nel palleggio, toglie alla squadra di De Boer un'importante via d'uscita al pressing avversario.
Eriksen e De Jong fanno fatica a ritagliarsi degli spazi sulla trequarti, poichè spesso anticipati da Brama o assorbiti dai tagli centrali dei due esterni (soprattutto di Berghuis) che danno man forte al centrocampo del Twente creando la superiorità numerica nella zona mediana. Non a caso l'unica vera azione pericolosa sviluppata palla a terra dai lancieri è agevolata da uno dei rarissimi errori difensivi dei Tukkers. Al 7' Brama scopre la retroguardia tentando il raddoppio su Sigthorsson in aiuto a Douglas. L'islandese elude i due con un controllo elegante favorendo l'inserimento di De Jong nella zona di campo lasciata libera da Brama. Sulejmani, servito dal numero 10, nell'uno contro supera Tiendalli e impegna severamente col destro Mihaylov. Sulla respinta del portiere Eriksen di testa coglie la traversa da pochi passi.
Dall'altra parte il Twente preferisce attaccare con un numero inferiore di uomini per non prestare il fianco alle ripartenze avversarie. Le incursioni offensive vengono spesso affidate ad iniziative isolate di Ola John, ben controllato da Van der Wiel (limitato proprio per questo ad un lavoro prettamente difensivo) e di Berghuis che raramente va sul fondo.
Il rigore del Twente nasce da una grave ingenuità di Theo Janssen. Berghuis riceve palla sull'esterno da W.Janssen e attende la sovrapposizione di Cornelisse che si infila nello spazio lasciato da Boilesen (Ebecilio colpevolmente non segue il terzino sostando davanti a Berghuis in un inutile raddoppio difensivo). Nonostante questo la difesa dell'Ajax è ben sistemata, con Blind che assicura copertura sul primo palo e riesce anche ad intercettare il passaggio in mezzo di Cornelisse destinato a Luuk De Jong. Quest'ultimo però non era stato seguito da Theo Janssen che lo aveva tirato per la maglietta. L'arbitro non ha dubbi e concedere il penalty. Dal dischetto Janko, come quattro giorni prima col Vaslui, è chirurgico nella trasformazione.
L'Ajax cerca di forzare i tempi per acciuffare il pareggio, ma,oltre ad un'enorme sequela di calci d'angolo (a fine partita si conteranno addirittura 14 corner ad 1!), i lancieri non riescono a rendersi veramente pericolosi. Tuttavia la difesa del Twente mostra qualche cedimento al 33' quando sbanda su un'azione confusa, ma insistita dell'Ajax. Il passaggio pigro di Brama per Berghuis è pedra di Janssen che scarica un mancino violento, sulla respinta di Mihaylov Sigthorsson incrocia perfettamente il destro: ancora una volta l'estremo difensore bulgaro riesce ad evitare il gol in tuffo.

All'inizio della ripresa due possibili svolte della partita: l'ingresso in campo di Ruiz per Ola John e l'espulsione di Berghuis.
Passano solo 2 minuti dal ritorno in campo e il Twente resta in dieci. Vermeer pressato da Ruiz sbaglia il rilancio regalando palla a De Jong. L'attaccante olandese serve Berghuis a destra con un passaggio leggermente lungo. Sulla palla si catapulta Boilesen in scivolata, al che Berghuis casca a terra simulando verosimilmente un contrasto che non sembra esserci: secondo giallo ed espulsione per il giovane talento dei Tukkers.
Adriaanse risistema la squadra con l'ingresso di Leugers per Janko con un più conservativo 4-4-1. In effetti l'Ajax sembra faticare a trovare varchi nelle maglie difensive avversarie, ma ci pensa un'invenzione di Alderweireld a scardinare le resistenze del Twente. Il difensore, come ci ha già abituato in passato, fa centro da fuori area con un destro potentissimo che rimbalza sotto la base della traversa e gonfia la rete con Mihaylov immobile.
Il gol del pareggio sembra donare nuove energie all'Ajax. Il Twente non si scompone e continua a mantenere la massima concentrazione, rendendo vano ogni tentativo dei lancieri di portarsi in vantaggio. Si conteranno diverse opportunità, ma si tratta quasi esclusivamente di comibnazioni centrali con tiri da fuori forzati, spesso imprecisi o di scarsa pericolosità.
Ben più incisiva è la conclusione di Bryan Ruiz al 67'. L'attaccante sudamericano prende palla sulla destra, punta Blind che preferisce temporeggiare e gli concede senza opporsi il mancino. Il tiro a giro di Ruiz si spegne nel sette, imparabile per Vermeer.
E' la pietra tombale sul match. L'Ajax scompare lentamente dalla contesa. I cambi stessi di De Boer appaiono poco convincenti e rendono ancor più spuntato un attacco già poco affilato. A fine gara il giovane allenatore si giustificherà asserendo che i tre sostituiti (Boilesen, Van der Wiel e Sigthorsson) erano anche quelli con meno minuti nelle gambe nel precampionato. La decisione stessa di spedire Ozbiliz in tribuna (si dice avesse problemi fisici) è sembrata discutibile alla luce del modesto potenziale offensivo di quest'Ajax. Se in passato era sufficiente poggiarsi su attaccanti di grandissimo livello come Suarez ed El Hamdaoui, ora si ricerca la via del gol attraverso il gioco collettivo e l'abilità tecnica dei centrocampisti. Esterni d'attacco come Ebecilio e Sulejmani non vantano tra le proprie caratteristiche principali il fiuto per il gol. Lo stesso Sigthorsson, per quanto i numeri della passata stagione possano ingannare, è un attaccante che lavora molto di sponda per i compagni (come piace a De Boer), ma non è capace di fare reparto da solo, anche perchè concede qualcosa fisicamente a diversi centrali difensivi.

Il lavoro di De Boer è quindi appena iniziato. Bisogna curare il bilanciamento del centrocampo a 3 senza holding midfielder e con due incursori. Theo Janssen ha confermato di essere un eccellente "passing midfielder" e un perfetto play basso, ma non certo un incontrista a protezione della difesa. In avanti l'ostinato ostracismo vero El Hamdaoui ed Aissati (che avrebbero fatto comodo in questa partita) rende necessario l'acquisto di un'altra punta.
Intanto vale la pena sorridere per qualcosa: le statistiche negli ultimi 10 anni dicono che chi ha vinto lo Johan Cruijff Schaal ha poi perso il campionato.






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