Basta un tempo all'Ajax per avere ragione del De Graafschap e consolidare il primato in classifica


Quasi un testa-coda quello che va di scena all'Amsterdam Arena nel primo pomeriggio della domenica. Ajax capolista che, complice la caduta dell'AZ al Philips Stadion, può incrementare il suo vantaggio sulle dirette concorrenti. Nel 4-3-3 di de Boer, il trio di centrocampo è composto da Anita, Theo Janssen ed Eriksen, con il conseguente spostamento di Siem de Jong in avanti, affiancato da Aissati e da Boerrigter, lanciato dal primo minuto. L'esterno di Oldenzaal bagna il proprio ritorno in campo da titolare con un goal già al 3': micidiale il suo sinistro ad incrociare al termine di una azione molto articolata che ha chiamato in causa ben sei giocatori ajacidi.
Come già osservato nelle partite precedenti, Daley Blind si conferma in ottima forma. Il ventiduenne terzino, figlio del grande Danny, attacca con tenacia sulla sua fascia, dando vita ad un duello poco equilibrato con il diretto avversario. Intorno al quarto d'ora, una sua testarda iniziativa sul lato mancino del campo lo porta fin dentro l'area della porta difesa da De Winter.
Lo scarso supporto da parte dei suoi compagni, però, costringe il numero 17 dell'Ajax a mantenere troppo il pallone, finendo col farsi fermare dalla retroguardia del De Graafschap, spesso schiacciata dalla massiva pressione portata dagli avversari nella propria trequarti.
Già prima della mezz'ora, l'Ajax cerca di chiudere il discorso: al 15', sugli sviluppi di una punizione, Vertonghen sbuca da un groviglio di maglie in area ma conclude fuori di poco. Dieci minuti dopo, de Jong ben servito da Boerrigter, accentratosi in un prolungato controllo del pallone, lascia partire una rasoiata dai venti metri che si spegne sul fondo, poco lontano dal palo.
Dopo alcuni leggeri grattacapi causati da qualche svagatezza difensiva, a causa delle quali per poco Poepon non pareggiava, l'Ajax trova l'agognato raddoppio con uno dei suoi giocatori più talentuosi. Christian Eriksen scambia in velocità con Aissati, appostato in solitaria all'interno dell'area di rigore. Il destro del giovane danese, preciso sul primo palo, è inarrivabile per De Winter, che può solo raccogliere il pallone sul fondo della rete e servirlo all'arbitro Braamhaar.
Il De Graafschap, colpito forse nella fase della partita in cui stava giocando meglio, ha un sussulto di orgoglio e prova subito ad accorciare le distanze: El Hassnaoui, ben servito dalla sinistra, ha l'occasione di battere Vermeer da buona posizione, ma colpisce male il pallone, che si spegne sul fondo.
A pochi minuti dal termine del primo tempo, sale in cattedra Vertonghen: il difensore belga, capitano dell'Ajax, proiettatosi in avanti, raccoglie palla al limite dell'area dei superboeren e da vita ad un azione che è un misto di classe e potenza: supera Janssen, prima, e van de Pavert, poi, toccando al centro dell'area dove Siem de Jong cicca clamorosamente, ma Boerrigter non perdona. Contenuta l'esultanza dell'ex giocatore dell'RKC, nonostante la doppietta personale, forse per rispetto al proprio compagno di squadra, vero protagonista dell'azione del goal del 3-0.
Subito prima dell'intervallo, il De Graafschap regala una piccola gioia ai propri tifosi, segnando la rete del definitivo 3-1. E' il numero 8, Michael De Leeuw, ad accorciare le distanze con un colpo di testa, svettando tra i due centrali dell'Ajax, ineccepibili per tutto il resto della gara anche se colpevolmente distratti in questa occasione.
Per tutto il secondo tempo l'Ajax non fa che legittimare la propria supremazia. In vantaggio di due goal, gli amsterdammers spingono a folate alterne alla ricerca di altre reti, limitandosi per lo più ad amministrare il risultato senza affaticarsi. Frank de Boer manda a scaldarsi gli uomini della panchina, in quanto i rientranti Van der Wiel e Boerrigter non hanno i novanta minuti nelle gambe. Il pubblico, anche di fronte ad uno spettacolo non certo esaltante, sembra gradire, non lesinando applausi e cori per i propri beniamni.
La prima, vera, occasione da rete della ripresa, l'Ajax la ha al 66', quando Eriksen, defilato sulla sinistra, sfugge ad Evers, suo diretto marcatore, penetra in area di rigore e da posizione impossibile lascia partire un missile di destro che tocca la parte inferiore della traversa e rimbalza fuori. Pochi minuti dopo, il danese si ripete su calcio di punizione dai venti metri: il pallone, con la complicità di De Winter, va ad impattare ancora una volta con il legno e, di conseguenza, finisce in corner.
Al 70' de Boer inizia la girandola di cambi: prima dentro van Rhijn per van der Wiel, autore di una prestazione opaca. Cinque minuti dopo è la volta di Ebecilio, che rileva Derk Boerrigter, autore di una doppietta che gli vale gli applausi di tutto l'Amsterdam Arena. L'ultimo ad entrare è l'islandese Sigthòrsson, che sostituisce Aissati, autore, anche oggi, di una prova convincente. Con l'ingresso dell'islandese ex-AZ, Siem de Jong scala nella posizione che predilige (quella di "numero 10"), con il conseguente avanzamento di Eriksen nel tridente offensivo.
Il finale di gara è avaro di emozioni, non fosse per uno splendido pallone servito a Theo Janssen, scattato sul filo del fuorigioco: il centrocampista, ex capitano del Twente, controlla magistralmente ma, nel tentare il pallonetto a scavalcare l'estremo difensore del De Graafschap, non dosa la forza data al pallone, mandandolo oltre la traversa.
Al fischio finale, l'Ajax ed i suoi tifosi possono esultare. Non tanto per la vittoria, ampiamente prevista alla vigilia, anche considerato il divario tecnico tra le due squadre, quanto per i sei punti di vantaggio acquisiti sulle inseguitrici, impegnate in una folle lotta per il secondo posto che riguarda ben cinque squadre!





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