Twente - NAC finisce 2 a 2. Boukhari, in extremis, spegne le speranze dei Tukkers

Con il pareggio per 2 a 2 contro il NAC Breda, maturato negli ultimi secondi, i Tukkers possono dire definitivamente addio al titolo, che ormai sembra destinato a rimanere all’Amsterdam Arena.
Rispetto alla precedente gara contro l’AZ, McClaren può contare su Janssen e Brama, ma deve fare sempre meno di Rosales, Wisgerhof e il portiere Mihaylov .
Ancora una volta Chadli parte titolare, nonostante in questo periodo le sue prestazioni siano a dir poco opache. Per gli ospiti, invece c'è la consueta abbondanza in attacco: nel tridente d'attacco, John Karelse sceglie Boukhari, Schalk e Lurling, lasciando in panchina Sarpong e Bayram.
La partita potrebbe già sbloccarsi dopo 6 minuti,
quando Lurling intercetta un passaggio di Douglas a centrocampo, arriva a tu per tu con Boschker, lo scavalca con un colpo sotto, ma si sente strozzare in gola l'urlo di gioia quando vede lo stesso Douglas respingere sulla linea il pallone destinato in rete. Il difensore brasiliano, uomo mercato del Twente, ci mette una pezza, facendosi perdonare il clamoroso errore che aveva dato il via all’azione.
Nonostante il promettente inizio, il primo tempo regala solo sbadigli. I tifosi del De Grolsch Veste incitano continuamente la squadra, ma gli uomini di McClaren non riescono a rendersi particolarmente pericolosi, evidenziando ancora una volta la carenza di un gioco fluido ed efficace. Così, quando il direttore di gara fischia la fine del primo tempo, piovono fischi da parte dei sostenitori del Twente, abituati a ben altri spettacoli.
Nella ripresa la partita cambia totalmente volto: il ritmo di gioco sale, e di conseguenza fioccano le occasioni dal gol. Negli spogliatoi probabilmente McClaren avrà strigliato la squadra. I suoi giocatori, infatti, sembrano decisamente più reattivi e determinati a portare a casa i tre punti. Ci prova subito Chadli, che al 47' scalda le mani di ten Rouwelaar con un destro a giro. Gli ospiti, però, non stanno a guardare e, dopo essere andati vicini al gol in mischia, sbloccano il risultato sorprendendo in contropiede la lenta ed impacciata difesa avversaria: Schilder, decentrato sulla sinistra, serve un assist al perfetto a Schalk, che entra in area di rigore e fredda Boschker. McClaren corre ai ripari inserendo subito Verhoek. Sorprendentemente, a lasciare il campo non è Chadli, ma John, il quale, anche se fino a quel momento non aveva combinato granché, era uno dei pochi in grado di accendere la luce in una partita del genere.
La mossa tattica dell'allenatore inglese, inizialmente, sembra pagare, perché nel giro di due minuti la partita viene ribaltata da una doppietta di Luuk de Jong. Il primo gol è un capolavoro personale: decentrato sulla fascia, l'attaccente si accentra saltando un avversario, e da fuori area lascia partire un preciso diagonale che si insacca sul secondo palo. Il secondo invece è frutto di una bella azione corale, finalizzata al meglio dal vicecapocannoniere dell'Eredivisie, arrivato al gol numero 23 in campionato.
Il Twente sembra così avviarsi ad una vittoria risicata e ottenuta nonostante una prestazione poco convincente, ma proprio all’ ultimo assalto arriva la beffa più atroce. Cross di Bayram, svetta Boukhari che sotto porta insacca di testa gelando lo stadio. La gioia dei giocatori ospiti si contrappone alla disperazione dei giocatori in maglia rossa, che escono dal campo tra i fischi assordanti dei propri sostenitori.
"Pur non giocando bene, una squadra che mira al titolo", ha detto in conferenza stampa Steve McClaren, "deve essere capace di vincere le partite, specie quelle casalinghe. Forse la nostra squadra è troppo giovane ed immatura, abbiamo bisogno di un pò di esperienza".
Un invito, neanche troppo velato, alla dirigenza dei Tukkers, ad operare saggiamente sul mercato. Dopo gli acquisti di Joshua John, Verhoek, Plet e Fernandes, giocatori certo non di prima fascia, dovrebbe arrivare, dall'Heracles, anche Breukers, anch'egli non un potenziale titolare. L'acquisto di Tadic, certo, fa ben sperare, ma non può bastare.


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