Esordio con sconfitta per la nuova Olanda di van Gaal, che inizia male la sua seconda avventura alla guida degli Oranje, perdendo 4-2
contro i vicini-rivali del Belgio. Sul risultato pesano, però, cinque minuti
di follia, in cui i Rood Duivels hanno segnato ben tre gol ribaltando il
risultato, inizialmente sul 2 a 1 per gli ospiti. Per tutto il resto della partita infatti l’Olanda non ha demeritato, dimostrando, anzi, grandi passi avanti rispetto all’Europeo.
I giocatori si muovevano bene senza palla e si
trovava con facilità la profondità. Consequenziali, allora, sono state le numerosi palle gol create dai ragazzi Oranje.
La prima novità portata da van Gaal è il modulo: l'ex tecnico del Bayern Monaco accantona il 4-2-3-1 del suo predecessore, optando per un puro 4-3-3. La rivoluzione
maggiore avviene a centrocampo, dove un solo mediano protegge la difesa (in questo caso è toccato a Nigel de Jong), venendo affiancato da van der Vaart e Sneijder, che hanno il
compito di creare gioco. L'interista, neo capitano, viene chiamato ad arretrare
leggermente il suo raggio d’azione, e non godrà più dell’ assoluta libertà sulla trequarti che aveva sotto la guida di van Marwijk. Altra novità è
la posizione di Robben, spostato sulla fascia sinistra per lasciare spazio al
giovane Narsingh sulla destra. Infine al centro dell’attacco Huntelaar viene
preferito a van Persie.
Il Belgio, sospinto dal pubblico di casa, parte forte,
andando in vantaggio dopo 20 minuti: la difesa si fa ingenuamente sorprendere
sulla fascia destra da Mirallas, che crossa in mezzo, dove Benteke
mette a sedere Mathijsen e batte freddamente Stekelenburg. L’Olanda reagisce, andando
vicino al pareggio con Huntelaar e il debuttante van Rhijn, ma in entrambi i
casi è bravo Courtois a metterci una pezza.
Chiuso il primo tempo in svantaggio, van Gaal nell’intervallo cambia 3/4 della difesa, regalando il debutto a Viergever, de Vrij e
Martins Indi. Escee anche van der Vaart, che lascia il posto a Maher, anche lui
alla prima presenza ufficiale in nazionale maggiore. Al 54’ Martins
Indi propizia il pareggio olandese con un gran lancio in profondità per Robben, che mette al
centro una palla che Narsingh deve solo appoggiare in rete. Un minuto dopo il
risultato viene addirittura ribaltato, ancora sull’asse Martins Indi-Robben:
il giocatore del Feyenoord ruba palla all’altezza del centrocampo, serve
nuovamente in profondità Robben, che davanti al portiere la passa a Huntelaar,
il quale a porta vuota non può sbagliare.
Ad un quarto d’ora dal 90’, però, arriva la svolta:
il neo entrato
Mertens, ruba palla a De Jong, sfruttando una disattenzione del giocatore del Manchester City, e si trova la strada spianata davanti a se, battendo freddamente Stekelenburg. Due
minuti dopo, il portiere della Roma si dimostra incerto su di un debole
tiro, ancora di Mertens, che sulla ribattuta si fionda sul pallone e serve Lukaku, che
da due passi, a porta vuota, non può sbagliare. Il definitivo 4-2 che fa esplodere la festa al Koning Boudewijnstadion di Bruxelles porta la firma
dell’ex capitano dell’Ajax Vertonghen, ma è ancora una volta propiziato da
Mertens, autore dell’assist. Anche se si tratta soltanto di un amichevole, una sconfitta così larga contro gli storici rivali brucia nell'orgoglio di ogni olandese.
Se come dicevamo in precedenza, si sono visti enormi
miglioramenti nel gioco, è mancata clamorosamente la concentrazione nel momento
decisivo della partita. Dunque su questo dovrà lavorare van Gaal, visto che
nella gestione van Marwijk non accadeva praticamente mai.
Ti è piaciuto l'articolo? Vieni a parlarne su Facebook, sulla pagina ufficiale del blog Calcio Olandese!
CONVERSATION