Vittorie importanti per il Twente ed il PSV Eindhoven

Twente e PSV conquistano tre punti d’oro e proseguono il duello per la conquista del titolo. 
Entrambe però hanno faticato più del previsto, probabilmente anche per via dell’Europa League giocata giovedì sera. Sorride soprattutto il PSV, che adesso è solitario al secondo posto, vista l’inaspettata sconfitta casalinga del Vitesse. In questo momento la corsa al titolo sembra essere un discorso solo tra Twente e PSV, visto che Ajax e Feyenoord, pareggiando nel Klassieker, sono appaiate a quota 18, distanti ben sei punti dal PSV e sette dalla capolista Twente. Soprattutto in questo inizio di stagione, le compagini allenate da de Boer e Koeman, si sono dimostrate troppo fragili e poco costanti, gettando al vento troppi punti, quando in situazioni analoghe, Twente e PSV sono riusciti a fare bottino pieno pur non brillando. Ma l’Eredivisie negli ultimi anni ci ha abituato a non dare mai nulla per scontato: basta ricordare la stagione scorsa, durante la quale l’AZ Alkmaar aveva dominato il girone di andata, distaccando nettamente tutti gli avversari, salvo poi crollare nel girone di ritorno. Anche due anni fa successe la stessa cosa: dominio totale del PSV di Fred Rutten, che però molla proprio nelle ultimissime giornate facendosi scavalcare sia dal Twente che dall’Ajax. Dunque se il Vitesse - vera sorpresa di stagione - sembra ancora troppo acerbo per poter diventare campione, guai a dare per morti Ajax e Feyenoord.

Al Twente, reduce dalla serata disastrosa di Europa League, basta un gol di Tadic per espugnare l’ostico campo dell’ RKC Walwijk. La partita si gioca praticamente tutta nel primo tempo. Già al 6’ arriva un pericolo per la porta difesa da Zoet: su cross basso di Chadli, l’estremo difensore arriva sul pallone ma non può bloccarlo. Per sua fortuna il tentativo di tap-in di Tadic viene respinto sulla linea da un difensore. La partita è vivace, il Twente attacca a viso aperto, mentre i padroni di casa si rendono pericolosi in contropiede, come al 15’ quando Boukhari spreca incredibilmente un due contro uno, sbagliando un facile cross. Il risultato si sblocca solo al 40’: gran lavoro di Castaignos sulla fascia sinistra, l’attaccante resiste alla carica di due avversari e con l’esterno la crossa in mezzo. Come avvenuto al 6’ Zoet interviene, ma non trattiene, e la palla arriva sul secondo palo dove Tadic, questa volta tutto solo e senza avversari sulla linea di porta, non può sbagliare, marcando il gol del vantaggio.
Nella ripresa il ritmo cala molto e l’unico brivido arriva a quattro minuti dal termine,quando il Twente rischia clamorosamente di subire il pareggio:  su cross di Chavalier, l'ex ajacide Jozefzoon
tira di prima intenzione e coglie in pieno il palo. La partita si chiude così, con la vittoria degli ospiti, ottenuta con il minimo sforzo.

Ancora più dura è stata la trasferta per il PSV, andato in svantaggio nella ripresa e capace di ribaltare il risultato solo nell'ultima parte della gara grazie anche ad un autogol di van den Berg.
Come era lecito aspettarsi, la partita la fa il PSV, che al 17’ va vicino al vantaggio con Wijnaldum. L'ex giocatore del Feyenoord, arrivato a tu per tu con il portiere avversario, spreca tutto calciando a lato.
Nella ripresa succede di tutto: al 54’ padroni di casa passano sorprendentemente in vantaggio: calcio d’angolo battuto da Achenteh, di testa van den Berg anticipa Derijck e Strootman, infilzando l’incolpevole Waterman. Il PSV si getta in avanti, e dopo vari tentativi riesce a pareggiare al 74’, con un bel colpo di testa di Derijck che frutta al meglio un cross perfetto di Hutchinson. Cinque minuti dopo arriva il raddoppio: Lens di testa cerca l’assist per Matavz, ma lo sloveno viene anticipato da van den Berg, che però infila malauguratamente la sfera nella propria porta. Senza dubbio è il difensore (all’ occorrenza centrocampista di contenimento) Joey van den Berg il protagonista della gara: prima fa sognare la vittoria del piccolo PEC Zwolle contro i grandi del PSV, ma poi è lui stesso, con uno sfortunato autogol, a condannare la sua squadra alla sconfitta.

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