Kwakman accende la polemica: "I club con campi artificiali sono avvantaggiati!"

Il terreno del Cambuur SC
Il terreno artificiale è diventato una routine nel calcio moderno. Negli anni 80’ nacquero negli Stati Uniti ed in Europa i primi manti erbosi sintetici, il risultato non fu certo quello sperato e i primi campi furono smantellati perché la consistenza dell’erba sintetica non era per nulla somigliante a quella di un terreno di gioco autentico. Gli infortuni alle articolazioni erano numerosi, le abrasioni pure ed anche il gioco era gravemente penalizzato, tanto che il terreno artificiale non godette di una buona fama tra gli addetti ai lavori e fra gli spettatori. Dopo circa 20 anni la tecnologia ha portato un grande progresso in questo specifico campo: si sono sviluppate tecniche molto elaborate tramite macchinari appositi che piantano un filo d’erba sintetico ogni 6-7 veri. L’esempio più lampante è quello dello Stadio Meazza di Milano in cui, dopo il trattamento eseguito da esperti olandesi, il terreno non ha più sofferto nelle stagioni invernali reggendo benissimo nell’arco della passata stagione.

In Olanda già dal 2007 l’Heracles Almelo ha adottato un terreno completamente sintetico, diventando il club olandese pioniere nella installazione di superfici artificiali. In seguito verrà imitato da diverse società quali il SC Cambuur.
Il 4 agosto scorso si è giocata Cambuur – NAC. Grande festa per i padroni di casa ritornati in Eredivisie dopo un lungo digiuno, ma la parata è stata in parte smorzata da una decisa dichiarazione di Kees Kwakman, difensore centrale del NAC Breda, al termine del deludente 0 – 0. L’ex Groningen, nelle sue parole, si è rivolto direttamente alla KNVB: “Il terreno ha favorito eccessivamente i padroni di casa, la palla rimbalzava in maniera irregolare ed era impossibile da controllare”. Un appello che scotta nei confronti della federazione e forse dettato dalla frustrazione per il pessimo risultato.

Analizzando le parole del giocatore non si può dargli completamente torto: è matematicamente dimostrato che chi possiede un terreno sintetico ha un rullino di marcia migliore nelle partite casalinghe. Lo stesso Cambuur, nella passata stagione, lo dimostra, questo perché secondo gli esperti ci vuole almeno un giorno di allenamento preventivo sul campo. In sintesi campo sintetico è indice di inespugnabilità fra le proprie mura. Un’altra osservazione da fare è che ogni campo sintetico ha la sua consistenza, nonostante questi vengano controllati dai delegati della federazione, riesce difficile credere al fatto che una squadra, che conosca a fondo il proprio campo, non possa trarne un vantaggio.

La federazione olandese non ha rilasciato nessuna dichiarazione al riguardo e ritengo l’appello del difensore centrale dettato dalla delusione. Personalmente ho guardato l’intera partita e nonostante conosca il livello tecnico non eccelso del mio NAC, sono rimasto piuttosto stupito dalla quantità di palloni gettati al vento, appoggi sbagliati, rimbalzati calcolati in maniera errata. Ad un certo punto la situazione era surreale e, senza esagerare, la Yellow Army ha sbagliato qualcosa come 5-6 passaggi.

In conclusione il terreno sintetico arreca una grande quantità di vantaggi, soprattutto in paesi freddi come l'Olanda, dove l’inverno è piuttosto lungo. Inoltre i costi di gestione del terreno si abbassano notevolmente con un campo artificiale, ma non possiamo dire che l’enorme diatriba sulla validità dell’erba sintetica sia archiviata. I dati parlano, ora confidiamo nel progresso affinché riduca il gap fra il terreno artificiale e quello “vero”.

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