Esclusiva - Federico Casotti ci parla del Milan di Seedorf, della coerenza dell'Ajax e del "nuovo" Pellè


Per anni "voce" dell'Eredivisie in Italia, Federico Casotti, caporedattore di Goal.com, torna ad essere nostro graditissimo ospite. 

Federico, con curiosità noi appassionati di calcio olandese guardiamo al Milan di Seedorf. Quanta fiducia riponi nell'operato dell'ex centrocampista rossonero? Avremo un Milan in tonalità arancione, visto che si parla di Stam e Kluivert (e poi c'è la mia, personalissima, suggestione riguardante Van Basten...) per i ruoli di preparatori?

Sono abbastanza diffidente sul fatto che un grandissimo calciatore, per quanto carismatico e vincente, possa diventare un altrettanto ottimo allenatore senza gavetta. Tuttavia, almeno sotto l’aspetto dell’atteggiamento, del “karma” oserei dire, il Milan di Seedorf sembra aver cambiato marcia. Emblematico secondo me Pazzini: con il Sassuolo ha preso la traversa da due passi, a Cagliari ha fatto il gol decisivo. A volte i destini di una squadra o di un allenatore si fondano davvero sugli episodi. Se sarà un Milan ancora più “oranje”? Potrebbe essere, di sicuro l’idea di introdurre gli allenatori per i singoli reparti è molto interessante. Dubito però fortemente che Van Basten accetti un ruolo subordinato rispetto a Seedorf.

Rimanendo a Milano, ma ora sulla sponda neroazzurra, nella recente finestra di mercato si è parlato di un interessamento per alcuni giovani talenti del calcio olandese. Su tutti, Memphis Depay del PSV sembrava essere in orbita Inter. Secondo te dobbiamo dare credito a queste voci, magari per la sessione estiva del mercato?

Il valore di Depay e le sue potenzialità sono sotto gli occhi di tutti, sta facendo una grandissima stagione. Tuttavia non so quanto potrebbe fargli bene lasciare la Eredivisie ad appena 20 anni, a maggior ragione per andare in un club che ha già bruciato Arnautovic e Castaignos. Se l’Inter targata Thohir decide di puntare sui giovani, Depay sarebbe una scelta logica, ma al momento, e non solo per la presenza di Mazzarri, non credo sarebbe un affare per lui.

Oltre a Seedorf, anche un altro giocatore del Milan ha ottenuto un posto in panchina. Cosa pensi di Tomasson e della sua avventura al Roda?

Tomasson arriva da un periodo di apprendistato come “vice”, non so se abbia le ali forti a sufficienza per poter volare da solo, ma di sicuro un po’ più di gavetta rispetto a Seedorf ce l’ha. Il successo con l’Utrecht è un piccolo passo in avanti, fondamentalmente la zona bassa di Eredivisie è talmente magmatica che potrebbe bastare un filotto di tre partite per stare appena sopra la zona Nacompetitie. Il punto è che nonostante la buona volontà di Nemeth, al Roda manca un uomo goal affidabile. Uno come Tomasson, insomma...

L'Ajax ha vinto la super sfida contro il PSV, vittoria significativa perchè lascia i boeren a -14 dalla vetta, occupata proprio dall'Ajax. La vittoria della squadra di De Boer, che non opererà sul mercato, limitandosi a promuovere alcuni giovani delle giovanili, è anche il successo della filosofia ajacide su quella dei forti investimenti voluti dalla dirigenza del PSV?

Lo vedo come una sorta di premio alla coerenza. L’Ajax, pur lavorando sui giovani come pochi altri al mondo, non può pensare di avere ogni anno una nidiata come quella dei Van der Vaart, Sneijder e Stekelenburg, per capirci, ma ciò nonostante insiste sulla sua filosofia. Anche perchè, quando ad Amsterdam hanno deciso di aprire il portafogli, si è subito capito che non era il loro mestiere, da Sulejmani in giù. Dall’altra parte, il PSV è sempre stato più attento allo scouting più che al vivaio (che non significa trascurarlo, almeno non in Olanda). Di sicuro a) non mi aspettavo un crollo così verticale dei Boeren tra ottobre e novembre, b) sono contento per De Boer, a mio parere criticato troppo severamente in patria. E’ un buon allenatore che potrebbe diventare ottimo nel momento in cui gli si presentasse davanti l’occasione giusta. Che, parlandoci chiaro, è una sola ed è in Catalogna.

Graziano Pellè continua a segnare con regolarità impressionante. Qual'è la ricetta della felicità trovata dall'attaccante salentino a Rotterdam?

Le persone, non solo i calciatori, non maturano tutte allo stesso modo. Il Pellè di Alkmaar mi ha sempre dato l’impressione di essersi posto male nei confronti della Eredivisie, ritenendola troppo facile, una sorta di fase di passaggio verso un possibile sbarco in Premier League. A Rotterdam è scattato qualcosa forse nella persona ancora prima che nel calciatore. Sono contento di vederlo ora esprimersi al pieno del suo potenziale, con al braccio la fascia di capitano di uno dei club più suggestivi al mondo. Sarebbe bello se Prandelli si facesse un giro al De Kuip: Pellè non ha nulla da invidiare a certi nomi che sento accostati alla lista dei 23 per il Brasile.


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