Orgoglio della propria gente e tra le squadre più importanti del paese, il Feyenoord da tempo non conosce la gloria del successo in patria, pur essendo l'ultimo club ad aver vinto un trofeo in Europa (la Coppa UEFA del 2002).
Ci siamo presi la briga di elencare i dieci giocatori più rappresentativi della storia del club. Buona lettura!
Arrivato al De Kuip dopo aver vestito precedentemente 6 maglie e superata la soglia dei 30 anni, Van Hooijdonk resterà per sempre nei cuori dei Rotterdammers per aver portato la squadra, grazie ai suoi goal, alla vittoria della Coppa UEFA contro il Borussia Dortmund. Autore di più prodezze balistiche, è risultato spesso decisivo grazie ai suoi precisi e insidiosi calci di punzione.
Altro eroe europeo, avendo deciso con le sue parate la finale di Coppa dei Campioni nella stagione 1969-70. A differenza di Van Hooijdonk, però, Eddie Pieters Graafland i goal li evitava, avendo difeso la porta del Feyenoord per dodici anni, Arrivato dall'Ajax, il suo acquisto fu inizialmente mal visto dai tifosi, che dovettero presto ricredersi per via delle eccellenti prestazioni tra i pali.
Cresciuto nel PEC Zwolle, si impose come uno dei difensori più forti del paese solo una volta giunto a Rotterdam, guadagnando un posto in quella nazionale che sfiorò il titolo mondiale nel 1974 e nel 1978, facendo coppia con Arie Haan, un centrocampista arretrato per l'occasione, al centro di un reparto che, tra i suoi interpreti, aveva il solo Rijsbergen schierato nel ruolo naturale.
Un solo goal, ma oltre centosettanta partite di spessore giocate con la sua squadra, lo rendono uno degli idoli dei tifosi.
Rijsbergen è altresì famoso per aver solidarizzato (unico, o quasi, tra i calciatori dell'epoca) con le madri e le mogli delle vittime del regime dei generali in Argentina, all'epoca del discusso Mondiale del 1978.
Un solo goal, ma oltre centosettanta partite di spessore giocate con la sua squadra, lo rendono uno degli idoli dei tifosi.
Rijsbergen è altresì famoso per aver solidarizzato (unico, o quasi, tra i calciatori dell'epoca) con le madri e le mogli delle vittime del regime dei generali in Argentina, all'epoca del discusso Mondiale del 1978.
Autentica bandiera del Feyenoord, è tornato per guidare la squadra prima dal campo e poi dalla panchina dopo gli anni trascorsi a giocare con i Rangers di Glasgow, l'Arsenal e il Barcellona.
Calciatore polivalente, è stato insignito nel 2010 del titolo di Cavaliere dell' Ordine di Orange-Nassau.
Calciatore polivalente, è stato insignito nel 2010 del titolo di Cavaliere dell' Ordine di Orange-Nassau.
6 - Wim Jansen
Classe 1946, una vita spesa a vestire i colori del Feyenoord, squadra nella quale ha militato da giovane fino a esordire in prima squadra nel 1965.
Quattro campionati, una Coppa dei Campioni, una Coppa UEFA e una Coppa d'Olanda nello score di questa leggenda del club di Rotterdam, lasciato solo nel 1980 per tentare un avventura negli Stati Uniti. Al ritorno in patria, però, Jansen firma con l'Ajax, ormai orfano di Krol, e i suoi ex tifosi non la prendono bene: alla prima occasione (che, casualità vuole, fu alla prima giornata di campionato) il calciatore diventa bersaglio di un fitto lancio di palle di neve, una delle quali lo prende dritto in un occhio, costringendolo ad abbandonare anzitempo la partita tra Ajax e Feyenoord.
Quattro campionati, una Coppa dei Campioni, una Coppa UEFA e una Coppa d'Olanda nello score di questa leggenda del club di Rotterdam, lasciato solo nel 1980 per tentare un avventura negli Stati Uniti. Al ritorno in patria, però, Jansen firma con l'Ajax, ormai orfano di Krol, e i suoi ex tifosi non la prendono bene: alla prima occasione (che, casualità vuole, fu alla prima giornata di campionato) il calciatore diventa bersaglio di un fitto lancio di palle di neve, una delle quali lo prende dritto in un occhio, costringendolo ad abbandonare anzitempo la partita tra Ajax e Feyenoord.
5 - József Kiprich
Sicuramente non dotato di un piede sopraffino, Kiprich è entrato nel cuore dei tifosi biancorossi grazie alla sua indole volitiva e all'impegno profuso in ogni allenamento. L'attaccante ungherese, acquistato dal Tatabánya, ha avuto la sfortuna di arrivare a Rotterdam in uno dei periodi più bui della storia del Feyenoord. L'esordio è da brividi: sconfitta casalinga con il Fortuna Sittard e invasione dei tifosi che, infuriati, costringono le squadre a rintanarsi negli spogliatoi. Il campionato 1989/90 vide i Rotterdammers salvarsi, guadagnando un mediocre undicesimo posto finale.
Il lento, ma progressivo, miglioramento nelle stagioni a venire è anche merito di Kiprich, che segnerà 53 goal nel corso delle sue 128 presenze in Olanda, diventando uno dei giocatori chiave nella rinascita del club.
Autore del goal che ha deciso la finale di Coppa dei Campioni contro il Celtic, lo svedese Kindvall è arrivato a Rotterdam dal IFK Norrköping a 23 anni, imponendosi immediatamente come un cecchino infallibile, capace di terrorizzare portieri e difese avversarie.
In cinque stagioni al De Kuip, ha raccolto lo straordinario score di 129 goal in 144 partite giocate, diventando capocannoniere (il primo non olandese nella storia dell'Eredivisie) nel 1968, nel 1969 e nel 1971.
In cinque stagioni al De Kuip, ha raccolto lo straordinario score di 129 goal in 144 partite giocate, diventando capocannoniere (il primo non olandese nella storia dell'Eredivisie) nel 1968, nel 1969 e nel 1971.
3 - Rinus Israel
Soprannominato IJzeren Rinus (Rinus d'acciaio), con il Feyenoord, ha vinto tre Eredivisie, una Coppa d'Olanda, la Coppa dei Campioni, la Coppa UEFA e la Coppa Intercontinentale, formando una delle coppie difensive, insieme a Theo Laseroms, più forti di quegli anni.
Segnando uno dei due goal con cui il Feyenoord si vinse la finale della Coppa dei Campioni nel 1970, sconfiggendo per 2-1 il Celtic Glasgow, Israel è diventato senza ombra di dubbio un'icona del club, per il quale ha giocato nel fiore della sua carriera, dal 1966 al 1974, prima di passare ai cugini dell'Excelsior.
2 - Willem van Hanegem
Tra i più grandi calciatori della storia del calcio olandese, De Kromme (il gobbo) è stato una delle colonne del grande Feyenoord, prima squadra d'Olanda ad imporsi in Europa. Centrocampista tecnico, dotato di un lungo lancio invidiabile, era capace di impadronirsi della zona del campo che va dal limite della propria area di rigore fino ai trenta metri più in avanti, oltre la metà campo, grazie alla propria tenacia, al gran fisico e allo straordinario acume tattico.
Attaccato alla maglia (è rimasto a Rotterdam dal 1968 al 1976, prima di tornare e chiudere la carriera al De Kuip nel 1981, nonostante le tante offerte da altri club europei) e amatissimo ancora oggi dai tifosi, Van Hanegem è uno dei calciatori-simbolo della rivalità tra Olanda e Germania, considerata la tragedia che ha colpito la sua famiglia durante i bombardamenti della seconda guerra mondiale, che causarono la morte del padre, due sorelle e un fratello.
1 - Coen Moulijn
Primo calciatore professionista della storia del Feyenoord, nonchè primo beniamino dei tifosi, Moulijn è uno dei più grandi esempi di identificazione tra uomo e squadra. Grazie a lui, alle sue giocate nello stretto e, soprattutto, ai suoi goal, nel 1961 il Feyenoord si laurea Campione d'Olanda dopo 21 anni di digiuno; seguiranno altri quattro campionati (’62, ’65, ’69, e ’71), due Coppe d'Olanda (’65 e ’69) e soprattutto una Coppa dei Campioni (’70) e una Coppa Intercontinentale (’71). Non è entrato a far parte della grande Olanda, pur essendo stato tra i precursori del movimento che sarebbe esploso negli anni seguenti. Moulijn ha lasciato il club di Rotterdam dopo 17 stagioni in cui aveva totalizzato 607 partite (487 in campionato) e 84 reti, stabilendo un record di presenze che è ancora imbattuto.
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