a cura di Giorgio Crico
OPERAZIONE RILANCIO
Dopo lo scudetto sacrosanto di
ormai tre stagioni fa e quello inatteso del 2015-2016, lo scorso anno le Lampadine non hanno illuminato granché
(è proprio il caso di dirlo). Il terzo posto finale a sei lunghezze di distanza
dal Feyenoord campione potrebbe far supporre che solo un cedimento finale abbia
estromesso il PSV dalla lotta per il titolo ma, in realtà, gli uomini di Cocu
hanno sempre dato l’impressione di stare due o tre passi più indietro dei
rivali ajacidi e Rotterdammers, senza
avere troppi diritti da rivendicare sull’assegnazione dello scudetto.
Il mercato di quest’estate,
almeno finora, ha però mostrato una certa qual voglia di cambiamento da parte
della società di Eindhoven, senza alcun dubbio sponsorizzata anche dallo stesso
Phillip Cocu, apparso non sempre a suo agio nella gestione del gruppo.
Nonostante l’autorità che gli dovrebbe provenire dall’aver vinto due campionati
di fila e dall’essere in sella da ormai quattro anni, con tanto di fiducia
conferita e ribadita più volte dai piani alti, il mister del PSV non controlla
più lo spogliatoio come due o tre anni fa e, presumibilmente, cercherà di
riplasmare il gruppo in maniera che torni a obbedirgli come se fosse
un’estensione di sé.
Il messicano Hirving Lozano, uno dei nuovi acquisti del PSV. |
Anche in quest’ottica, oltre che in quella prettamente
economica, si spiegano le cessioni di elementi molto rilevanti della rosa ma,
al contempo, dotati di una personalità diventata quasi ingombrante, come Andrés
Guardado, Héctor Moreno e Jetro Willems. Per rimpiazzarli, almeno a livello
numerico, sono arrivati Derrick Luckassen, difensore centrale ex AZ,
l’attaccante esterno Hirving Lozano (sin qui probabilmente “il” colpo di mercato
di tutta l’Eredivisie) e Van Ginkel – anche se, in quest’ultimo caso, si tratta
di un ritorno più o meno annunciato. Un'altra pedina importante che ha lasciato pochi giorni fa Eindhoven è Davy Propper, accasatosi agli inglesi del Brighton, in Premier League.
Dando per scontato che
probabilmente qualche altro ritocco ci sarà (forse tra i terzini ma anche in
mezzo al campo), è da notare che la cessione in particolare di Guardado sia
d’altro canto un’investitura per Jorrit Hendrix, chiamato a imporsi
definitivamente come titolare e faro del centrocampo per quanto concerne
l’impostazione e la gestione del primo possesso. Pur non avendo una tecnica
minimalista ed efficace come quella del messicano, l’olandese compensa un
temperamento da guerriero magari ruvido ma ben asservito agli scopi della
squadra, di fatto andando a ricoprire il ruolo che sarebbe dovuto essere un
giorno dell’oggetto misterioso Maher, rientrato da un’esperienza turca poco
esaltante e in procinto di ripartire di nuovo per chissà che destinazione.
Moreno sarà invece rimpiazzato da Luckassen che, sulla carta, può accordarsi
discretamente bene con Schwaab e decisamente meglio con Isimat-Mirin.
Luuk de Jong, un centravanti in attesa di rilancio. |
Davanti molto dipenderà da chi
verrà scelto come centravanti titolare tra il fantasma di Luuk de Jong visto
negli ultimi 6-7 mesi oppure Jürgen Locadia, al momento dirottato
spesso in fascia ma non proprio entusiasta dell’accomodamento. La designazione
finale influenzerà enormemente i meccanismi d’attacco del PSV data la natura
più statica e associativa di de Jong da un lato e, invece, la facilità di corsa
e di attacco della profondità di Locadia: in sintesi i due rappresentano due modi
diversissimi di interpretare il ruolo di centravanti. Sempre in attacco non è
in discussione la titolarità di Pereiro, ormai uno dei leader tecnici della
formazione, ma sarà particolarmente interessante osservare che tipo di ruolo e
compiti Cocu saprà ritagliare a Lozano, la nuova arma di distruzione calcistica
di massa delle Lampadine. Giocatore
costato moltissimo per gli standard attuali dell’Eredivisie, il messicano è un
colpo quasi sensazionale per il contesto del PSV e dovrà diventare una certezza
il prima possibile perché troppo del destino immediatamente prossimo della
squadra del Philips Stadion passa attraverso di lui.
Che si tratti di una stagione difficile da decifrare per la compagine di Eindhoven, come l'ultima, del resto, lo testimonia anche l'esclusione storica dall'Europa League di qualche giorno fa, che non fa altro che gettare ulteriori incertezze sul futuro del PSV: per la prima volta dopo 44 anni di storia, i Boeren sono fuori dalla fase principale di una qualsiasi competizione europea. Cocu è pronto per iniziare una nuova Operazione Rilancio, anche se, per ora, sarà solo in campo nazionale..
L'ALLENATORE:
PHILLIP COCU
46 anni
LA FORMAZIONE
Cocu è uno stranissimo caso
mediatico: dato il suo passato da calciatore e la primissima esperienza lampo
sulla panchina proprio del PSV (una ventina di partite ad interim nel girone di ritorno ma, nonostante ciò, una Coppa
d’Olanda messa in bacheca in puro stile Di Matteo), in Europa se ne parlava
come di un predestinato prima ancora che allenasse una squadra per una stagione
intera dall’inizio alla fine. Poi, una volta arrivato per davvero sulla
panchina dei Boeren, ha smesso di far
notizia finché non ha vinto il primo titolo di Eredivisie. Dopo un’estate di
accostamenti folli e previsioni irrealisticamente positive sul suo futuro, è
quindi ripiombato nel dimenticatoio, senza più uscirne nemmeno in occasione del
secondo scudetto consecutivo. La verità è che si tratta di un allenatore molto
capace ma al contempo particolare nella gestione umana e psicologica del
gruppo: bravo a instillare l’odio per la sconfitta, lo spirito di sacrificio e
la voglia di giocare per fare risultato sempre e comunque nei suoi, meno a
trascinare positivamente la rosa quando la situazione non è idilliaca o a farsi
ascoltare per più stagioni di fila. Tradotto in italiano: o le sue squadre
fanno stagioni eccelse o rimangono confinate in un’aura mediocritas frustrante.
Anche lui parte sempre dal 4-3-3
e, quest’anno, dovrebbe procedere con Zoet in porta, Arias e Brenet sulle fasce
con, in mezzo alla difesa, la nuova coppia Luckassen & Isimat-Mirin. In mezzo al campo Ramselaar e Van Ginkel saranno i titolari insieme a Hendrix, mentre davanti Luuk de Jong sembrerebbe essere ancora
invischiato in un’involuzione paurosa e Locadia scalpita per riprendersi il
centro dell’attacco. Il numero 9 dei Boeren dovrebbe, comunque, rimanere titolare e, se sulle ali dovrebbero trovare spazio soprattutto il
neo-acquisto Lozano e Gastón Pereiro, non bisogna sottovalutare la
concorrenza dello stesso Locadia, considerato da Cocu un’opzione seria per
la fascia, e i giovanissimi Gudmundsson e Bergwijn.
OBIETTIVO: Titolo
LO STADIO: PHILIPS STADION
Bellissimo e moderno
impianto situato in Frederiklaan, a due passi dalla stazione ferroviaria di
Eindhoven, il Philips Stadion può ospitare fino a 35.000 spettatori ed è la casa
del PSV Eindhoven fin dalla sua nascita, essendo inaugurato il 31 agosto 1913.
Ha ospitato diverse partite dell’Europeo del 2000 ed è valutato dall’UEFA con 4
stelle, potendo così ospitare la finale di Europa League, cosa che è avvenuta
nel 2006, quando il Siviglia sconfisse il Middlesbrough per 4-0.
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