La Francia travolge un'Olanda ancora appesa a un filo di speranza



Tempi duri per la nazionale olandese e per i suoi tifosi. Al termine della prima delle due partite che vedranno impegnata la nazionale di Dick Advocaat, il risultato sul tabellino è tristemente impietoso. Il 4-0 per la Francia, oltre a confermare la terribile condizione in cui versano gli oranje, rappresenta un possibile punto di non ritorno per chi si era classificato secondo e terzo negli ultimi due Mondiali. 
Dopo la pesante sconfitta contro gli uomini di Deschamps (la peggiore dal 1961, quando con lo stesso risultato l'Olanda perse in casa una gara amichevole contro il Belgio), le speranze di partecipare a Russia 2018 sono ridotte al lumicino. A tenere viva la speranza è stata la Bulgaria, prossima avversaria nella gara di domenica sera ad Amsterdam, che battendo la Svezia ha mosso la classifica in maniera favorevole all'Olanda.

Il commissario tecnico olandese ha confermato per dieci undicesimi la squadra anticipata dai media. L'unica novità dal primo minuto è stato l'impiego di Timothy Fosu-Mensah, all'esordio, nel ruolo di terzino destro al posto di Veltman, inizialmente individuato come possibile titolare. In difesa della porta di Cillessen, insieme al giocatore di proprietà del Manchester United ma in prestito al Crystal Palace, Advocaat ha schierato la coppia De Vrij-Hoedt, con Blind sull'out sinistro, chiamato spesso e volentieri a far partire l'azione.
In grave ritardo è apparso Kevin Strootman, punito nel corso del secondo tempo dall'arbitro Rocchi con un secondo cartellino giallo per fallo inesistente su Griezmann, mentre merita a pieno la bocciatura la gara di Wesley Sneijder, sostituito all'intervallo da Vilhena dopo una prestazione imbarazzante. Il centrocampo olandese, completato da Wijnaldum, si è mostrato lento e poco solido, tanto da venire letteralmente scamazzato da quello francese.

Se nel primo tempo (chiuso sull'1-0 per la Francia) le troppe lacune hanno fatto barcollare l'Olanda, nel secondo tempo è arrivato l'inevitabile crollo.
L'impressione data dalla nazionale arancione e dai transalpini, a voler usare una metafora, è quella di un gioco da tavolo messo vicino ad una Playstation 4. Capire quale squadra è stata paragonata a una console di ultima generazione è fin troppo semplice...
Con il peso dell'attacco tutto su Vincent Janssen, letteralmente fuori dal gioco per tutta la partita, e sull'ostinato (e purtroppo non eterno) Arjen Robben, l'ulteriore dato inquietante venuto fuori dopo la partita è che il primo tiro in porta dell'Olanda è stato registrato al 90'. 


Sorge spontaneo chiedersi, allora, perchè tagliare quasi del tutto il blocco-Feyenoord dalle convocazioni? Quali sono le giustificazioni di Advocaat? Ai posteri l'ardua sentenza...In attesa della partita di domenica contro la Bulgaria, in cui l'Olanda sarà chiamata a difendere con i denti le sue minime chances di poter continuare a credere nella qualificazione al Mondiale del 2018.

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