Eredivisie - 2° giornata: L'Ajax in testa con Feyenoord e Twente. Il PSV vince ma non convince.


Turbine Cabral si abbatte a Rotterdam.

Il Roda si presenta al De Kuip senza lo squalificato Vormer. Per rimpiazzarlo van Veldhoven arretra Fledderus davanti alla difesa, con Sutchuin che si riprende il posto sulla mezz'ala mancina. L'esperimento della doppia punta fisica visto col Groningen è stato accantonato, almeno in partenza: in avanti Junker è supportato da Ramzi, con de Beule a fare da trait d'union tra attacco e centrocampo. In difesa c'è il debutto di Vukovic, che ha il duro compito di non far rimpiangere Kah.
Ronald Koeman conferma in tronco l'11 che è uscito vincitore dal derby di Rotterdam. La persistente assenza di Biseswar non allarma l'ex tecnico di Benfica e Ajax vista la grande condizione di cui gode Jerson Cabral. L'ex nazionale olandese under 19 ha positivamente impressionato anche contro il Roda, dopo la buona prova offerta con l'Excelsior, mettendo a referto due reti ed un assist. Nel nuovo ruolo di ala destra, cucitogli addosso da Koeman a causa delle assenze, il ragazzo cresciuto nelle giovanili del club sembra trovarsi a meraviglia. Partendo dalla corsia opposta al suo piede, ha la possibilità di rientrare sul suo mancino e calciare in porta con maggiore pericolosità. I due gol realizzati contro il Roda sono una chiara esemplificazione. Il gol del provvisorio 2-0 porta invece la firma di Leroy Fer, sempre più leader di questa squadra. Il centrocampista classe 90 piazza nell'angolino un pallone perfettamente servitogli da Cabral, al termina dell'ennesima cavalcata sulla fascia.
Partita senza sbavature per i Rotterdammers che, nonostante le critiche ricevute per l'immobilismo sul mercato, dimostrano ancora una volta di saper far fronte ai problemi finanziari attingendo al ricco serbatoio delle proprie giovanili.
Non può essere invece soddisfatto van Veldhoven per la prova dei suoi. Il Roda, poco pungente in avanti, ha prestato con troppa facilità il fianco sulla sinistra agevolando le scorribande di Cabral. Hempte, spesso fuori posizione, non ha opposto alcuna resistenza all'avversario, venendo letteralmente asfaltato. E' la seconda prestazione fortemente negativa del laterale mancino, forse gli servirebbe un po' di riposo. Il problema, dopo le cessioni estive, è la mancanza di alternative valide (ci sarebbe il centrocampista Staelens provato nelle amichevoli da terzino).
Lo stesso partner di Wielaert rappresenta un forte punto interrogativo. Vukovic, in prestito dal PSV, non ha mai convinto nel pre-campionato e sabato ha confermato le perplessità sul suo conto: diverse incertezze in difesa, ha sfiorato anche un goffo autogol; Broekhof è stato di fatti già bocciato (malgrado il rigore su Pedersen non fosse del tutto colpa sua) col Groningen, Biemans è solo un'alternativa.
Al contrario, estremamente solida la coppia di centrali del Feyenoord, una delle certezze di questa squadra.
Ora Koeman è atteso dalla più dura: dare continuità alle prestazioni e ai risultati. Se ci riuscirà potrà dire la sua in chiave europea.

Tabellino
Feyenoord 3-0 Roda JC. Marcatori: Cabral (12'), Fer (48'), Cabral (54').
Feyenoord (4-3-3): Mulder; Leerdam, de Vrij, Vlaar, Ramsteijn; El Ahmadi, Clasie, Fer; Cabral, G. Fernandez, S. Cissè.
Subs:
Roda JC (4-3-1-2): Tyton; Monteyne, Wielaert, Vukovic, Hempte; Fledderus, Delorge, Sutchuin; de Beule; Ramzi, Junker.
Subs:
Migliore in campo: Jerson Cabral.



Il PSV vince ma esce tra i fischi

Al Philips Stadion di Eindhoven arriva la prima vittoria stagionale del PSV. La squadra di Rutten ha avuto la meglio sul modesto RKC con un risicato 1-0 che non cancella le perplessità sui biancorossi.

Brood conferma l'11 che si era ben espresso una settimana fa con l'Heracles, con qualche accorgimento tattico: Meijers arretra il proprio raggio d'azione operando da mezz'ala mancina, mentre è Braber ad innescare le due giovani punte ten Voorde e Castillion. Abbandonato dunque il 4-3-3 offensivo per un più compatto 4-3-1-2.
Rutten, dopo i malumori della scorsa settimana, lancia dal 1° minuto sia Bouma che Pieters. Tuttavia l'arrivo di Derijk e le sirene inglesi non rassicurano su una loro permanenza. Per il resto solito 4-2-3-1 con Toivonen costretto ad improvvisarsi centravanti.
Il PSV nel primo tempo, pur rischiando poco dietro, riesce a rendersi pericoloso soltanto su contropiede. Zoet, cresciuto nel vivaio dei Boeren, è prima abile a strappare dai piedi di Mertens un pallone servito con precisione da Lens, ma al 24' non può fare nulla sul mancino incrociato del belga. L'unica azione manovrata dei padroni di casa vede liberare Strootman al tiro in area di rigore, l'ex Utrecht è costretto ad anticipare la conclusione col destro e fallisce il bersaglio.
E' una delle rare combinazioni corali di una squadra ancora legata fortemente alle iniziative individuali dei propri calciatori di maggior estro. La chiave di gioco dei Boeren è piuttosto scontata: Lens o Mertens prendono palla, puntano l'uomo e calciano in porta, altrimenti scaricano sul compagno più vicino. Wijnaldum è l'unico a provare con maggiore insistenza il dialogo stretto, ma predica nel deserto.
Nella seconda frazione, dopo un incrocio dei pali scheggiato da Mertens su punizione, il PSV allenta la presa rischiando di subire il gol del pari nel finale. All'81' ten Voorde lanciato perfettamente da Auassar vince il duello fisico con Marcelo, ma da posizione defilata non riesce a battere Isaksson. Due minuti più tardi gli ospiti hanno un'occasione ancor più clamorosa. Tamata perde palla sul pressing avversario, ten Voorde carica il destro da oltre 25 metri, Isaksson respinge corto, Fachtali la rimette in mezzo con Meijers (probabilmente ingannato dall'intervento di Bouma) che clamorosamente non riesce a spingere in rete da due passi. Il pubblico è infuriato e dagli spalti riecheggiano fischi sonori che scuotono i ragazzi di Rutten che si riversano davanti. Ci prova prima Zeefuik con un tiro violento da fuori, quindi Toivonen su punizione impegna Zoet e infine ancora lo svedese d'istinto devia sulla traversa una respinta del portiere sul destro di Labyad. La reazione finale non risparmia il PSV però dai fischi dei propri sostenitori. Per Rutten c'è ancora molto da fare.

Tabellino
PSV 1-0 RKC Waalwijk. Marcatori: Mertens (24').
PSV (4-2-3-1): Isaksson; Manolev, Marcelo, Bouma, Pieters; Ojo, Strootman; Lens, Wijnaldum, Mertens; Toivonen.
RKC (4-3-1-2): Zoet; Bandjar, Drost, Ramos, van Peppen; Duits, Auassar, Meijers; Braber; Castillion, ten Voorde.
Migliore in campo: Dries Mertens.


Double-face Ajax schianta l'Heerenveen

L'Ajax in questo inizio di stagione appare inarrestabile. Dopo la delusione della Super Coppa d'Olanda persa col Twente, i lancieri hanno intenzione di non lasciare alcun vantaggio in questa Eredivisie alle avversarie. A differenza delle ultime due annate, la partenza è stata sprint con due vittorie nelle prime due gare, 9 gol fatti e 2 subiti.
Nell'esordio all'Amsterdam ArenA, De Boer deve fare ancora a meno di Vertonghen, alle prese con i soliti problemi all'inguine, lo sostituisce nuovamente Blind. La formazione è dunque la stessa che ha battuto 4-1 il de Graafschap a Doetinchem 7 giorni prima, salvo un'unica eccezione: Anita prende il posto dell'indisponibile Boilesen a sinistra. Boerrigter vince il ballottaggio con Lorenzo Ebecilio (la scelta sembra a questo punto definitiva e non dettata da una migliore condizione del momento) e completa il tridente in avanti con Sulejmani e Sigthorsson, alla ricerca del primo gol in gare ufficiali con la nuova maglia.
Il primo tempo dei lancieri non è esaltante. L'Heerenveen gioca sulle debolezze dell'Ajax cercando di allungare la squadra e sfruttare le fragilità difensive sulla corsia mancina avversaria priva di due titolari. Come sottolineato dall'ex allenatore del Feyenoord Mario Been nell'intervallo della partita negli studi televisivi di Eredivisielive, Jans ha apportato alcuni accorgimenti tattici nel tridente d'attacco: Assaidi si muove più liberamente sulla trequarti, partendo da sinistra, mentre Narsingh occupa una posizione molto profonda e defilata sulla destra, all'altezza di Bas Dost. Questa sistemazione obbliga l'Ajax ad allargare le proprie maglie difensive, con maggiore spazio da coprire tra centrale e terzino, in cui gli ospiti si inseriscono con facilità. Non a caso il gol del momentaneo pari di Bas Dost arriva su inserimento di Viktor Elm sulla destra, liberato da una pregevole combinazione palla a terra dei propri compagni.
Tuttavia, alla lunga l'Heerenveen si rintana nella propria metà campo, rinunciando ad attaccare, nonostante quando si propone in avanti sia quasi sempre pericoloso. Questo atteggiamento remissivo acuisce le lacune della propria retroguardia, in cui si evidenzia la prova disastrosa di Breuer che ha gravi responsabilità su almeno tre gol.
La rete del vantaggio, firmata da Sigthorsson, nasce da un contrasto aereo vinto da Boerrigter che di testa serve l'islandese abile a tener botta a Breuer e incrociare il destro sul palo lontano.
Il 2-1 è l'ennesimo gioiello di Alderweireld, ormai specializzato in conclusioni dalla distanza.
Se nella prima frazione l'Ajax sopperisce alle difficoltà di gioco attraverso i muscoli, nel secondo
in campo ritroviamo una squadra completamente diversa, che domina gli avversari sul piano del gioco, schiacciandoli nella propria metà campo. Si scatena Christian Eriksen, lucido nella rifinitura, ma impreciso al momento di finalizzare. Su un suo cross è sfortunato van der Wiel che colpisce per ben due volte la traversa, miglior sorte tocca a Boerrigter che, servito in profondità dal danese, supera Vandenbussche in uscita. Il quarto gol di Sulejmani è analogo, con il serbo che trova un varco centrale, disorienta la difesa avversaria e batte nuovamente il portiere col mancino. Nel finale c'è gioia anche per van der Wiel che corregge in rete un passaggio del subentrato Lorenzo Ebecilio.
Le rivali al titolo sono avvisate, quest'Ajax fa sul serio.

Tabellino
Ajax 5-1 Heerenveen. Marcatori: Sigthorsson (37'), Dost (39', HE), Alderweireld (42'), Boerrigter (51'), Sulejmani (74'), van der Wiel (93')
Ajax (4-3-3): Vermeer; van der Wiel, Alderweireld, Blind, Anita; Theo Janssen, Siem de Jong, Eriksen; Sulejmani, Sigthorsson, Boerrigter.
Heerenven (4-3-3): Vandenbussche; Schmidt, Kruswijk, Breuer, El-Akchaoui; Kums, Viktor Elm, Djuricic; Narsingh, Dost, Assaidi.
Migliore in campo: Christian Eriksen.


L'Utrecht fatica a decollare. Heracles, Vitesse e NEC, il trio che non t'aspetti!

In vetta, in compagnia di Feyenoord ed Ajax, troviamo anche i vice campioni del Twente. I Tukkers (qui la scheda della partita) con la vittoria sull'AZ si confermano al comando e restano l'unica squadra, insieme ai Rotterdammers, a non aver subito reti finora.
Il Groningen raccoglie i primi tre punti dopo la cocente delusione di Kerkrade. Contro un raffazzonato ADO ci pensa super Matavz (qui la scheda della partita).

Inseguono il trio di testa le due sorprese di queste prime due giornate: l'Heracles e il Vitesse. In realtà sarebbe ingiusto definire l'ex squadra allenata da Verbeek ancora una sorpresa, visto che sono due anni che lottano per la qualificazione all'Europa League.
La compagine di Almelo non ha cambiato praticamente nulla e punta anche in questa stagione sul suo consolidato impianto di gioco e sulla classe di Overtoom ed Everton. Questi ultimi sono entrambi andati in rete col NAC che pure era passato in vantaggio con Amoah, abile nell'infilare Pasveer di testa sulla precisa punizione di Buijs. L'ex difensore del Graafschap però rovina tutto nel secondo tempo atterrando Plet in area (secondo fallo da rigore in questo campionato dopo quello col Twente). Dal dischetto Overtoom non sbaglia. Al 77' arriva anche il 2-1 su replica dello schema di settimana scorsa: punizione di Veijnovic e deviazione sotto porta di Everton.
Da sottolineare le diverse assenze che stanno falcidiando il reparto arretrato degli "heraclieden": contro il NAC mancavano Martens, van der Linden e Looms. Nonostante questo Bosz ha saputo trovare sempre nuove soluzioni anche dalla panchina, con gli ingressi di Duarte e Plet che si sono rovelati estremamente utili.

Sempre più convincente il nuovo Vitesse di van den Brom. L'ex tecnico dell'ADO Den Haag ha ottenuto un perentorio 4-0 contro il VVV, mostrando un calcio veloce e piacevole. Ottima prova di Bony, in ombra al Kyocera Stadion. Il centravanti ivoriano ha ispirato la prima rete di van Ginkel, siglando poi il gol del 3-0 mettendo a sedere un paio di difensori. L'augogol di Meeuwis e lo splendido sinistro a giro di Chanturia hanno fissato il risultato finale.
In attesa dei 2/3 acquisti promessi da Jordania, i Vitas possono già sorridere.

Insieme ad Heracles e Vitesse, salgono a 4 punti anche gli odiati rivali del NEC. La squadra di Nimega nel posticipo del lunedi ha battuto l'Excelsior per 2-0, grazie alla doppietta realizzata da Platje. L'attaccante prelevato questa estate dal Volendam ha il duro compito di non far rimpiangere il capocannoniere della passata stagione Bjorn Vleminckx (lunedi in tribuna a seguire i suoi ex compagni), possiamo dire che ha iniziato nel migliore dei modi.
Pastoor contro la sua ex squadra vara un 4-3-3 (tendente al 4-2-3-1 per la posizione avanzata di Schone) a trazione anteriore con Goossens nell'inedito ruolo di terzino sinistro. La soluzione non sembra dettata solo dall'assenza di Will (in panchina c'è Amieux che è sicuramente un laterale di difesa più ortodosso), ma rappresenta la volontà di Pastoor di avere uno schieramento non solo offensivo, ma capace di mutare le proprie sembianze nel corso del match tramutandosi in 3-4-1-2. Il suo stesso predecessore, Wiljan Vloet, era solito passare alla difesa a 3 all'occorrenza, grazie alla duttilità dei propri difensori.
Nel primo tempo il NEC costruisce una mole impressionante di occasioni da rete, non riuscendo però a concretizzarle. Le sgroppate di George sulla destra sono un'arma estremamente affilata e Scheimann, poco aiutato da Oost, viene regolarmente saltato dall'esuberante ala olandese. Nella seconda frazione l'Excelsior però rischia di passare clamorosamente in vantaggio alla prima discesa. Il solito Bovenberg percorre la corsia destra rientrando sul mancino, cross sul secondo palo su cui Vincken fa sponda per Broerse il cui mancino si stampa sulla traversa. Pastoor decide di cambiare e riequilibra la formazione inserendo il giovanissimo Foor per George. E' proprio il ragazzino appena entrato a confezionare l'assist per Platje che vale l'1-0. Il raddoppio, 9 minuti più tardi al 79' è la fotocopia della prima rete: van der Velden dalla destra pesca con un lancio preciso Platje che scavalca de Ruiter con un altro pallonetto.

L'Utrecht continua a stentare. La compagine allenata da Erwin Koeman ottiene un modesto pari casalingo col de Graafschap. Sotto 2-0, grazie alle reti di Poepon (fortunato nell'intercettare un tiro di de Leeuw) ed El-Assnaoui (destro a giro sul primo palo), nel secondo tempo riesce a rimontare, complice l'ingresso in campo di Jacob Mulenga. L'attaccante dello Zambia corregge prima in rete un cross basso di Boldewijn, poi sul lancio di Wuytens sorprende la difesa dei Superboeren, resiste alla carica di van de Pavert e batte tra le gambe Terol.
Il pari acciuffato in extremis non può far sorridere Erwin Koeman, che ha raccolto la miseria di due punti contro due squadre che saranno certamente invischiate nella lotta per non retrocedere. Un modesto bottino per una squadra modesta. Dopo le considerevoli cessioni estive, non sono arrivati rinforzi degni di tal nome. A questo si aggiungono scelte piuttosto bizzarre dell'ex allenatore del Feyenoord. Mulenga era stato lasciato fuori sia nella gara inaugurale che contro il de Graafschap, per far posto a Boldewijn e Oar, attaccanti piuttosto improvvisati. Anche la scelta di adottare un 4-3-1-2 con calciatori dinamici ma inconsistenti come Oar e Asare e due mezz'ali statiche come Lensky e Martensson appare sbagliata. Urgono acquisti e idee.

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