L'AZ sconfigge un coriaceo Heracles e riconquista il primo posto solitario.

Vittoria di importanza vitale per l'AZ che scavalca il PSV e si riprende la vetta solitaria della classifica. All'AFAS Stadion i ragazzi di Verbeek domano un Heracles ferito dalla sconfitta di Venlo e disposto a vendere cara la pelle. Dopo l'1-2 del primo tempo e il gioiello di Maher nella ripresa, il rosso di Viergever rischiava di riaprire i giochi, ma l'AZ ha resistito senza troppi affanni, conducendo in porto il successo.


Schieramenti di partenza

Allarme rientrato in casa AZ, Martens recupera dall'infortunio e viene regolarmente schierato nell'11 base. Charlison Benschop è ancora out, confermato al centro dell'attacco Jozy Altidore, reduce dalla doppietta con l'Heerenveen. Per il resto Verbeek si affida ai soliti uomini, nessun turn over in vista dell'Udinese.
In panchina a guidare l'Heracles troviamo Hendrie Krüzen, il secondo di Bosz, sospeso per un turno dal giudice sportivo in seguito alle vivaci proteste nei confronti di Blom nella sconfitta col VVV, che portarono al suo allontanamento dal campo.
L'allenatore al secondo mandato ad Almelo deve rinunciare a Breukers e Quansah, squalificati (Te Wierik e Bruns prendono il loro posto), mentre è rimasto a casa Veijnovic, che sta recuperando dall'infortunio al ginocchio.



L' inizio arrembante dell'Heracles spaventa l'AZ.

Apertura di gara a forti tinte bianconere, merito di un Heracles che si compatta bene dietro e riparte a gran velocità, mettendo a nudo le difficoltà dell'AZ in questo inizio a mantenere le distanze tra i reparti. Dopo appena due minuti il contropiede degli ospiti viene letto male da Viergever che si alza troppo in pressione, Armenteros apre su Everton che converge trovando dall'altra parte Douglas che appoggia per l'accorrente Bruns, il cui destro scalda i guantoni di Alvarado.
Trascorrono due minuti e l'Heracles ripropone una transizione ficcante: Douglas sfrutta la posizione avanzata di Poulsen per lanciare Te Wierek, il terzino serve al centro Armenteros stoppato al momento del tiro da un tackle provvidenziale di Marcellis. L'ex difensore del PSV è costretto alla diagonale fin nella zona opposta a quella di sua competenza, vista la particolare natura della difesa a 4 di Verbeek, in cui Poulsen è un ibrido tra un ala e un laterale basso.
I ritmi in questo inizio di gara sono frenetici; al 6' l'AZ combina bene di prima con Altidore e Maher che taglia alle spalle di Looms: il rasoterra del numero 8 viene sfiorato appena da Holman sotto porta, col pallone prima toccato da Pasveer e poi allontanato da Te Wierek. Sul rinvio corto si avventa però Beerens che dal limite battezza l'angolino basso, costringendo Pasveer ad un complicato intervento in tuffo.
Non c'è un attimo di pausa: al 10' su un pallone apparentemente innocuo che ballonzola sulla trequarti, Everton prova un mancino ambizioso che sbatte contro il corpo di Moisander, sorprendendo un immobile Alvarado che non può fare altro che osservare la sfera terminare sul palo.
Verbeek scuote la testa in panchina, la sua ex squadra tiene meglio il campo in questa fase, gestendo il possesso a centrocampo con il movimento costante di Duarte, maestro nello smarcarsi, per poi smistare il pallone. Tuttavia intorno al quarto d'ora, i padroni di casa costruiscono due buone chance: sulla prima occasione Altidore, servito ottimamente da Maher, incrocia il destro senza l'opportuna forza; nella seconda, l'Heracles si fa sorprendere su una penetrazione di Holman che fa 40 metri indisturbato, andando poi a raccogliere il cross di ritorno di Poulsen su cui non arriva di un soffio. Gli eraclidi non stanno a guardare e con un rapido capovolgimento di fronte Douglas pesca Armenteros sul secondo palo: ottimo l'aggancio ma il sinistro è sull'esterno della rete.
Col passare dei minuti, la foga degli ospiti, che probabilmente avrebbero meritato il gol del vantaggio, comincia a scemare, permettendo all'AZ di organizzare la manovra con maggiore raziocinio. Al 22' Martens ha tutto il tempo di controllare, girarsi e tracciare un filtrante geniale per Altidore che non è celere nello scatto e si fa chiudere da Van der Linden.
Si ripete quasi lo stesso copione nell'altra metù campo 3 minuti più tardi: Overtoom ed Everton scambiano in bello stile, apertura chirurgica per Douglas che si getta nello spazio, ma viene anticipato all'ultimo da Alvarado in uscita.

La fascia di Poulsen sposta l'ago della bilancia.

I maggiori pericoli per la difesa ospite cominciano a manifestarsi sulla propria destra. Le scarse capacità in interdizione di Bruns, unite all'isolamento di Te Wierik, trasformano la corsia in fruttuosa terra di conquista per i biancorossi.
Al 28' l'incontenibile Holman vince un rimpallo, si incunea nell'area di rigore, servendo al centro Martens che calcia a botta sicura, trovando nel corpo di Looms un ostacolo imprevisto.
Aumentano i giri nel motore AZ. Passano appena tre minuti e su corner calciato ancora dal belga, la spizzata di Elm fa saltare le marcature in area piccola, per Poulsen è un gioco da ragazzi mettere dentro il gol dell'1-0.
I padroni di casa, sull'euforia del vantaggio, continuano a spingere. Al 34' Poulsen, instancabile locomotiva nella prima frazione, apre su Martens defilatosi sulla sinistra, il cross pennellato è al bacio per Holman che sciupa tutto in una via di mezzo tra un tiro ed un assist.
Gli ospiti non escono più dalla propria metà campo: al 36' Martens sradica il pallone dai piedi di Bruns, servendo in verticale Altidore, inguardabile la conclusione dell'americano.
Cinque minuti più tardi Poulsen decide di fare tutto da solo: supera con irrisoria facilità Bruns, passa tra Te Wierik e Rienstra, scaricando il mancino da breve distanza, con Pasveer che si salva con affanno.
L'azione, emblematica per lo sviluppo del gioco dell'AZ e le crepe difensive dell'Heracles, merita più attente considerazioni.
Nel fotogramma osserviamo la fase embrionale della giocata, con Poulsen che riceve da Rasmus Elm. Da notare la disposizione in fase di non possesso dell'Heracles, completamente sbagliata. Douglas (evidenziato in nero) stringe centralmente, lasciando completamente solo il laterale danese, tant'è che fa chiaro cenno col braccio a Te Wierik di andarlo a prendere in custodia. Si viene a formare quindi un pericoloso 2 contro 1, con il giovane terzino stretto tra la morsa di Holman e Poulsen. La scelta di Douglas non è motivata tanto da pigrizia nell'ascoltare le consegne difensive impartite, ma dalla necessità di occupare una posizione non troppo bassa, in modo tale da essere pericoloso ogni qual volta l'Heracles recupera il pallone. La strategia ha funzionato nel primo quarto d'ora, ma il non essere riusciti ad andare in rete in quelle circostanze ha poi pesato sull'economia e lo sviluppo del match.
Il raddoppio è una naturale conseguenza dell'atteggiamento offensivo degli ospiti. Al 43' infatti Poulsen vede il movimento di Holman dietro il terzino, l'australiano serve Altidore nel cuore dell'area. Il controllo iniziale non è un granché, ci pensa però Rienstra ad aggiustargli il pallone sul destro per la girata fulminante che non lascia scampo a Pasveer.
Sul finire del tempo si rivede in attacco l'Heracles, con Bruns che fa fuori Moisander con un sombrero ed esplode il destro da fuori, chiamando Alvarado ad un diffile intervento.

L'AZ in 10 respiste al ritorno degli avversari

Nel secondo tempo è tutto tremendamente difficile per l'Heracles sotto di due reti in trasferta contro un AZ che, malgrado il doppio vantaggio, non si schiaccia in difesa ma mantiene una buona pressione sui possessori avversari.
Se ciò non bastasse, al 52' arriva il gol che sembra spegnere del tutto le velleità degli ospiti. Sul lancio di Viergever, Maher scatta in posizione regolare, sfuggendo alla marcatura di Looms e beffa il portiere con un sontuoso pallonetto: il numero 8 controlla col destro e disegna una parabola altissima col sinistro che scavalca un sorpreso Pasveer e si insacca a fil di traversa. Niente da fare per il portiere bianconero, che non ci sarebbe potuto arrivare nemmeno dotato di ali.
Di solito in questi casi l'unico modo per riaprire una gara è farsi male da soli. E' quanto rischia di succedere due minuti più tardi, quando Viergever para letteralmente col braccio sinistro il tiro ravvicinato di Rienstra, destinato in rete. L'arbitro non ha dubbi ed estrae il cartellino rosso, decretando il calcio di rigore a favore degli ospiti. Dal dischetto Overtoom non fallisce, segnando il sedicesimo penalty (su 14 calciati) della sua carriera.
Verbeek, già costretto a sostituire Beerens per infortunio, corre ai ripari inserendo Klavan al posto di Holman. L'AZ ora si sistema secondo un 4-3-1-2 in cui la linea a tre di centrocampo è formata (da destra a sinistra) da Maher, Elm e Gudmundsson, mentre Martens fa da collante con Altidore.
Nonostante l'inerzia della gara penda a suo favore, l'Heracles non è più in grado di pungere, facendosi imbrigliare dall'attenta disposizione dei padroni di casa. Intanto fuori dal campo proseguono le proteste di Verbeek, che non ha preso di buon grado la decisione di Bossen in occasione del calcio di rigore (sacrosanto) assegnato ai bianconeri. L'allenatore, reo di aver proferito qualche parola di troppo al quarto uomo, alla fine viene cacciato dal direttore di gara.
Sul terreno di gioco invece le emozioni scarseggiano, a dispetto di un nervosismo crescente che si traduce in diversi interventi pericolosi di cui fanno le spese soprattutto i giocatori dell'AZ.
Gli animi in campo faticano a spegnersi, mentre sulle due panchine, ora insolitamente affidate agli assistenti di Bosz e Verbeek, si muovono i primi cambi tecnici (non forzati da situazioni di gioco): al 79' l'ex Twente Gouriye rileva Looms, rinforzando il reparto avanzato dell'Heracles che passa a 3 dietro; per l'AZ c'è il ritorno di Ruud Boymans, fermo dalla gara col Vitesse del lontano 10 settembre 2011: gli fa spazio Altidore.
E' proprio l'ex attaccante del VVV a farsi notare sul finire della partita, svettando sul rinvio di Alvarado: sulla torre del compagno, Gudmundsson prende il tempo a Te Wierik e chiude dopo una repentina giravolta con un mancino ben parato da Pasveer sul primo palo.
Non succede più nulla. L'Heracles incappa nella seconda sconfitta di gila, venendo scavalcato dall'RKC. I play-off di Europa League restano però a portata di mano.
L'AZ centra un successo determinante nella rincorsa al titolo, riportandosi al comando proprio nel momento della stagione in cui tutti si aspettavano una flessione. Il messaggio della squadra alle rivali è chiaro: per l'Eredivisie sarà sfida all'ultimo punto!


AZ 3-1 Heracles - 31' Poulsen, 43' Altidore, 52' Maher, 56' Overtoom (H, rig).
AZ (4-3-3): Alvarado 6; Marcellis 6.5, Moisander 7, Viergever 6, Poulsen 7; Maher 7.5, R.Elm 7, Martens 6; Beerens 6 (43' Gudmundsson 6), Altidore 6 (78' Boymans sv), Holman 7 (57' Klavan 6.5).
Panchina: Heijblok, Reijnen, Falkenburg, Ortiz. All. Gertjan Verbeek 6.5.
Heracles (4-3-3): Pasveer 7; Te Wierik 5, Rienstra 5, Van der Linden 6, Looms 5.5 (78' Gouriye sv); Bruns 4.5, Duarte 6.5, Overtoom 6; Douglas 5 (86' Van Dieghem), Armenteros 5.5, Everton 5.5.
Panchina: Telgenkamp, Jallo, Belterman, L. Van Dijk, Al Mubaraki. All. Peter Bosz 5.
Migliore in campo: Adam Maher.



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