L'Ajax esce dal Bernabeu con le ossa rotte

Quello che è andato in scena stasera è stato un vero e proprio dominio del Real Madrid. Le merengues, targate tanto Mourinho quanto Ronaldo, Oezil e co., potrebbero addirittura dirsi insoddisfatte della vittoria per 2-0, vista la mole di gioco creata ed il numero di occasioni non concretizzate. In una sfida tra due squadre che, insieme, hanno collezionato 13 titoli europei, ha brillato esclusivamente quella di casa.
L'Ajax, schierato da Jol nella solita versione europea del "cerchiamo di non prenderle" (qualcuno ricorda la partita di Torino l'anno scorso?) e per di più orfano di Suarez e Vertonghen, ovvero due vere e proprie colonne portanti della squadra è apparsa rassegnata al ruolo di comparsa sin dai primi minuti. Ventisette tiri in poco più di venti minuti, questa l'impietosa statistica che la dice lunga sull'andamento del match, chiusosi grazie all'autogol di Anita ed alla rete di Higuain. Gli amsterdammers, con sole due punte (El Hamdaoui e Suleijmani) appoggiate da Siem de Jong, si presentano al Bernabeu con il 4-3-1-2, modulo peraltro poco utilizziato in campionato e, quindi, cui i giocatori hanno mostrato più fatica ad abituarsi. Il Real, dal canto suo, aveva tutte le carte per vincere la prima in Champions League di quest'anno.
Unico sussulto dell'Ajax si è avuto sul 2-0, quando Emanuelson ha centrato la traversa dalla distanza. Un pò poco, anche rileggendo le dichiarazioni incoraggianti di Luis Suarez, che lunedì aveva confidato a Marca che "l'Ajax può farcela anche senza di me. Mi dispiace non esserci, vorrà dire che conserverò i goal per il ritorno all'ArenA".
Ovviamente non era questa la gara da vincere. L'importante sarà reagire prontamente già in campionato, per poi cercare di fare risultato in casa nelle successive partite di Champions League.

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