Le tane dei "ratti": tutti gli stadi del Nac Breda

Il NAC Breda è probabilmente il club calcistico con il nome più lungo in assoluto. Nata nel settembre del 1912 dalla fusione tra l'ADVENDO ed il NOAD, la squadra del sud dell'Olanda detiene questo particolare record in virtù delle dodici parole riassunte nell'acronimo: Nooit Ophouden Altijd Doorgaan, Aangenaam Door Vermaak En Nuttig Door Ontspanning, Combinatie, che potrebbe essere tradotto all'incirca come i mai domi, sempre perseveranti, piacevoli ed utili a vedersi. Nonostante questo lungo nome, chiaramente esplicativo delle virtù sulle quali, al momento della nascita della squadra, i fondatori avevano deciso di basarsi per la crescita e lo sviluppo della squadra, i gialloneri dell'Olanda meridionale si fanno chiamare De rats, i ratti.



Il perchè, però, è presto detto: "Rat" era il soprannome di Antoon Verlegh, ex giocatore, allenatore, membro della dirigenza, vicepresidente e presidente ad honorem del NAC Breda, praticamente tutto per la sua squadra. A lui, che fu giocatore dal 1912 al 1931, raccogliendo la bellezza di 295 gettoni in prima squadra (conditi da 125 goal, ottimo score per un centrocampista offensivo) è dedicato lo stadio dove oggigiorno, dal 1996, gioca la squadra di Breda. Struttura polifunzionale, ufficialmente prende il nome dei suoi main-sponsor Fujifilm e Mycon, ma per tutti è semplicemente il Rat Verlegh Stadion. Il nuovo stadio, che negli ultimi anni è stato oggetto di ampliamenti, conta oggi 19.999 posti, essendo il numero ventimila ritirato. In onore di chi? Facile indovinare...
La storia delle tane dei ratti, però, è ben articolata ed inizia, ovviamente, con la fondazione della squadra. Per un anno, dal settembre 1912 al luglio del 1913, la squadra giocò ad est del parco Wilehlmina , salvo poi spostarsi più a nord viste le disastrose condizioni del campo denominato BLO terrein. I successivi tre anni vennero trascorsi al Terrein achter de Watertoren (alla lettera, il campo dietro la torre dell'acqua). Nel triennio, la popolarità della squadra crebbe a dismisura, portando alla dolorosa scelta di abbandonare ancora una volta lo stadio (che fu abbattuto) e di migrare allo stadio T'Ploegske, senza dubbio il teatro dei migliori anni della storia del NAC. Qui, in una struttura pronta ad accogliere 3000 persone (ma solo 150 seggiolini!), il NAC festeggiò la vittoria del campionato olandese del 1921.

Nonostante la gloria raggiunta, la squadra fu costretta ad abbandonare la propria città nel 1931 per via della decisione del consiglio cittadino di trasformare la zona dove sorgeva lo Stadion Het Ploegske in un quartiere residenziale. Per dieci anni, il NAC potè giocare allo stadio di Heuvelstraat, costruito su di un terreno donato dalla vicina cittadina di Princenhage. Paradossale è il fatto che il decennio d'oro dei gialloneri, durante il quale erano considerati come uno dei top-club d'Olanda, fu trascorso fuori dalla propria città. Volendo a tutti i costi risolvere il problema e tornare ad ospitare la squadra, il consiglio di Breda approvò la mozione per la cessione del terreno di Beatrixstraat al team. La costruzione dello stadio terminò nel settembre del 1940, così da poter essere inaugurato il 6 ottobre, in occasione della partita contro l'FC Eindhoven, terminata 0-0.



Pochi mesi dopo, per via dell'occupazione nazista, lo stadio cambiò nome in Speelveldstraat e lo mantenne fino al 1944, quando i polacchi liberarono l'Olanda dai tedeschi. A cavallo tra gli anni 50 e i 70, lo stadio aumentò di proporzioni parallelamente all'aumentare di popolarità della squadra, fino a raggiungere i quasi ventimila posti. Particolarità di questo stadio è il fatto che, a partire dagli anni 70, avrebbe ospitato le partite nel tardo pomeriggio del sabato, creando così la leggenda dell'Avondje NAC. Per rendersi conto di cosa avesse voluto dire giocare in quel campo, basta citare Johann Cruijff: "E' terribile, la tensione che avevo quando si doveva giocare a Breda è simile solo a quella delle sfide tra Barcellona e Real Madrid". Ovviamente le parole di Cruijff vanno pesate bene, ma il mix di euforia, orgoglio, fantasimo ed amore per il club che emanavano gli spalti era davvero impressionante.
Negli anni novanta, però, alcuni provvedimenti di sicurezza imposero una riduzione dei posti allo stadio. La società si trovò davanti ad un bivio: rinnovare e restaurare il NAC Stadion a Beatrixstrasse o costruire una, ancora una volta, casa per la squadra? La prima ipotesi fu scartata per una serie di ragioni (antieconomicità ed impossibilità di renderlo a norma) indi si procedette alla costruzione di quello che, per ora, rimane lo stadio del NAC. Fino a quando?

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