Ad Eindhoven, ieri sera, la nazionale olandese vice-campione del mondo, ha iniziato la sua stagione 2011. Mancavano Robben, appena tornato a giocare con il Bayern Monaco, e Van der Vaart, Van Persie e De Jong, rimasti in Inghilterra, ma Van Marwijk ne ha approfittato per regalare qualche minuto di gioco agli esordienti Strootman (Fc Utrecht) e Luuk De Jong (Twente).
L'Austria è poca cosa e, nonostante una partita non entusiasmante, la nazionale Oranje riesce a segnare tre goal, concedendone solo uno (su rigore) negli ultimi minuti.
Dietro Huntelaar, straordinario nelle ultime partite con la nazionale, agisce il trio Afellay-Sneijder-Kuyt. Dei tre, il più ispirato è senza dubbio il centrocampista offensivo dell'Inter, che prima mette Huntelaar solo davanti al portiere (ma l'attaccante dello Schalke spreca malamente la ghiotta occasione) e poi segna un fantastico goal in volèe, piazzando il pallone sotto la traversa.
Il numero 10 olandese, però, ha una autonomia ridotta e così, dopo il buon primo tempo in cui tutto il gioco dell'Olanda è passato per i suoi piedi, Van Marwijk lo sostituisce con Elia, che viene dirottato sulla fascia sinistra con il conseguente passaggio di Afellay al centro. L'ex PSV, accolto festosamente dai suoi vecchi tifosi, si è presentato in ritiro con un grande sorriso. "La vita a Barcellona è fantastica, così come la squadra. Ho giocato poco (23 minuti nella Liga e 180 in Coppa del Re) ma è giusto che sia così, perchè sono l'ultimo arrivato. Grazie ai miei compagni sto migliorando giorno dopo giorno", la risposta data ai tanti giornalisti che gli hanno chiesto come fosse la vita in Catalogna.
Lo spostamento di Afellay in una zona più nevralgica e l'ingresso di Elia fanno si che l'Olanda trovi subito il raddoppio, frutto di una fantastica azione corale nella quale spicca uno spettacolare colpo di tacco dell'ala sinistra di proprietà dell'Amburgo, che libera Pieters il quale, sulla linea del fondo, crossa per l'accorrente Huntelaar che deve solo siglare il suo decimo goal nelle ultime sei partite con l'Olanda.
A venti minuti dalla fine, il terzo goal arriva su calcio di rigore, provocato ingenuamente da un fallo di mano di Klein, che intercetta un cross arrivato dalla destra. Sul dischetto si presenta Dirk Kuyt, funzionale come al solito nello svolgere il suo compito, nonostante l'arbitro lo costringa a ripetere il tiro dagli undici metri.
Prima dell'altro rigore della partita, trasformato dall'ex Twente Marko Arnautovic, spazio a Strootman, Luuk de Jong e, soprattutto, Ruud Van Nistelrooy, al quale il Philips Stadion di Eindhoven riserva un lungo applauso. Il suo mostruoso score (62 goal in 67 presenze) tra il 1998 ed il 2000, i due campionati vinti ed il premio di miglior giocatore olandese sono rimasti bene impressi nei cuori e nelle menti dei tifosi del PSV, così come in quelle di tutti gli appassionati di calcio olandese.
L'Austria è poca cosa e, nonostante una partita non entusiasmante, la nazionale Oranje riesce a segnare tre goal, concedendone solo uno (su rigore) negli ultimi minuti.
Dietro Huntelaar, straordinario nelle ultime partite con la nazionale, agisce il trio Afellay-Sneijder-Kuyt. Dei tre, il più ispirato è senza dubbio il centrocampista offensivo dell'Inter, che prima mette Huntelaar solo davanti al portiere (ma l'attaccante dello Schalke spreca malamente la ghiotta occasione) e poi segna un fantastico goal in volèe, piazzando il pallone sotto la traversa.
Il numero 10 olandese, però, ha una autonomia ridotta e così, dopo il buon primo tempo in cui tutto il gioco dell'Olanda è passato per i suoi piedi, Van Marwijk lo sostituisce con Elia, che viene dirottato sulla fascia sinistra con il conseguente passaggio di Afellay al centro. L'ex PSV, accolto festosamente dai suoi vecchi tifosi, si è presentato in ritiro con un grande sorriso. "La vita a Barcellona è fantastica, così come la squadra. Ho giocato poco (23 minuti nella Liga e 180 in Coppa del Re) ma è giusto che sia così, perchè sono l'ultimo arrivato. Grazie ai miei compagni sto migliorando giorno dopo giorno", la risposta data ai tanti giornalisti che gli hanno chiesto come fosse la vita in Catalogna.
Lo spostamento di Afellay in una zona più nevralgica e l'ingresso di Elia fanno si che l'Olanda trovi subito il raddoppio, frutto di una fantastica azione corale nella quale spicca uno spettacolare colpo di tacco dell'ala sinistra di proprietà dell'Amburgo, che libera Pieters il quale, sulla linea del fondo, crossa per l'accorrente Huntelaar che deve solo siglare il suo decimo goal nelle ultime sei partite con l'Olanda.
A venti minuti dalla fine, il terzo goal arriva su calcio di rigore, provocato ingenuamente da un fallo di mano di Klein, che intercetta un cross arrivato dalla destra. Sul dischetto si presenta Dirk Kuyt, funzionale come al solito nello svolgere il suo compito, nonostante l'arbitro lo costringa a ripetere il tiro dagli undici metri.
Prima dell'altro rigore della partita, trasformato dall'ex Twente Marko Arnautovic, spazio a Strootman, Luuk de Jong e, soprattutto, Ruud Van Nistelrooy, al quale il Philips Stadion di Eindhoven riserva un lungo applauso. Il suo mostruoso score (62 goal in 67 presenze) tra il 1998 ed il 2000, i due campionati vinti ed il premio di miglior giocatore olandese sono rimasti bene impressi nei cuori e nelle menti dei tifosi del PSV, così come in quelle di tutti gli appassionati di calcio olandese.
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