Van Halst, direttore generale del Twente, spara a zero sulla UEFA

Uno dei principali motti della UEFA, massimo organo rappresentativo delle federazioni calcistiche europee, è "il rispetto prima di tutto". A quanto pare, però, si potrebbe trattare di pura ipocrisia, perchè ad ascoltare Jan van Halst, D.g. del FC Twente, l'obbligo, imposto alla squadra, di giocare la partita di andata dei sedicesimi di Europa League contro il Rubin Kazan è stata una vera e propria mancanza di rispetto. "Sono arriabbiato. Non avremmo dovuto giocare una partita del genere, non importa se si trattava di Champions League o Europa League, nè se abbiamo vinto o perso. Nulla di tutto questo ha importanza quando si mette in gioco la vita dei giocatori", ha affermato Van Halst al sito internet Sovsport.ru, proseguendo l'intervista con una scioccante dichiarazione: "Ci hanno minacciato dicendo che, se ci fossimo rifiutati di giocare, saremmo stati esclusi per tre anni da ogni tipo di competizione UEFA. Parlano di rispetto, ma i primi a non averlo per le squadre ed i giocatori sono loro".
La partita, anticipata alle ore 15:00 per evitare il gelo della sera russa, quando il termometro cala sui -25°, è stata poi giocata e vinta dai Tukkers, nonostante la temperatura fosse comunque sotto il limite minimo stabilito dal regolamento.
"Manderemo un reclamo alla sede centrale della UEFA per chiedere spiegazioni, anche riguardo alla differenza di temperature segnate sul nostro termometro (-17°) e quello disponibile allo stadio Luzhniki di Mosca, che mostrava i -14°", ha concluso Van Halst, in attesa di una risposta sulla strana vicenda.

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