Fuori, ma a testa alta. Finisce l'avventura europea del PSV Eindhoven

La "remuntada" del PSV Eindhoven al Philips Stadion, iniziata nel migliore dei modi, con due goal nei primi venticinque minuti, non è andata a buon fine. Uno spettacolare e fortunoso goal di Luisao, all'ultima palla giocabile nel corso del primo tempo, riporta sulla terra gli olandesi, fino ad allora lanciatissimi dal pubblico, entusiasta per il possibile passaggio del turno. Tra i trentacinquemila tifosi che occupavano quasi ogni ordine di posto, lo stadio di Eindhoven ha ospitato anche alcune special guests. Sedevano, infatti, in tribuna Berry van Aerle, Frank Arnesen, Hans van Breukelen, Hans Gillhaus, Anton Janssen, Willy van de Kerkhof, Ronald Koeman, Adick Koot, Søren Lerby, Edward Linskens, Patrick Lodewijks, Gerald Vanenburg, Jan Heintze, membri della squadra che, allenata da Guus Hiddink (anche lui presente al Philips Stadion ieri sera), conquistò la Coppa dei Campioni nel 1988, battendo ai rigori proprio il Benfica.
Dopo il 4-1 patito al Da Luz, Rutten ha caricato a molla la sua squadra, pronta a cercare di rovesciare il risultato quanto prima. Assente Pieters (squalificato), Fred Rutten sceglie di schierare al suo posto Tamata, optando per un cambio anche in attacco, dove viene proposto il giovane Zakaria Labyad insieme all'intoccabile Dszudszak ed a Jeremain Lens. Dopo un paio di brividi nei primi minuti, quando Gaitan costringe Isaksson ad un bell'intervento per smanacciare il pallone oltre la traversa, al minuto diciassette è l'ala ungherese Balasz Dszudszak a far esplodere lo stadio, finalizzando al meglio un contropiede iniziato da Lens, scattato sul filo del fuorigioco. Passano sette minuti ed il PSV raddoppia. Protagonista del goal è ancora Lens, abile a gestire al meglio un pallone rubato da Bakkal sulla trequarti ed a trovare la via del goal dopo una prima respinta da parte del portiere avversario Roberto. Il sogno rimonta, ora, è più vivo che mai. Alla mezz'ora, quando Dszudszak ruba un pallone alla disattenta difesa lusitana è delirio puro, anche perchè con il risultato finale di 3-0 il PSV guadagnerebbe una clamorosa qualificazione. L'ungherese, capitano della squadra, non riesce, però, a trovare l'equilibrio giusto e spreca clamorosamente a tu per tu con Roberto. Al secondo minuto di recupero, però, l'entusiasmo del PSV viene smorzato dal goal di Luisao, salito in area di rigore in occasione di un calcio piazzato. Il difensore brasiliano beffa Isaksson, uscito piuttosto male per respingere il cross, con un tiro dalla traiettoria arcuata che finisce con il depositarsi proprio sotto l'incrocio dei pali.
Di fatto, la partita è finita, perchè al sessantesimo, pochi minuti dopo un erroraccio di Labyad, l'arbitro è costretto a fischiare un calcio di rigore in favore del Benfica quando Marcelo atterra Peixoto all'interno dell'area di rigore. Sul dischetto si presenta, freddo, Oscar Cardozo, specialista dagli undici metri, il quale non ha difficoltà a battere Isaksson. Il risultato di 2-2 è destinato a non cambiare fino al novantesimo, nonostante l'ingresso in campo di Vukovic (per Tamata), Berg (per Marcelo) e Nijland (per Manolev). Rutten, che ha provato a giocarsi il tutto per tutto con un fantascientifico 2-1-7, guadagna, alla fine della partita, gli applausi del suo pubblico, che ha apprezzato il tentativo di rimonta, apparso impossibile solo una settimana fa.

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