L'Olanda batte la Moldavia con il minimo sforzo e si assicura il primo posto nel gruppo E

Gli Oranje sbrigano quella che, al De Kuip di Rotterdam, era considerata come una mera pratica formale. Per battere la Moldavia basta un goal del solito Huntelaar, che mette un sigillo di certezza sulla qualificazione alla fase finale degli Europei del 2012.
Come prevedibile, i padroni di casa prendono subito in mano il pallino del gioco, schiacciando la nazionale di Balint nella loro metà campo: già al terzo minuto il risultato potrebbe cambiare, ma il goal di Klaas Jan Huntelaar viene annullato dall'arbitro Jug per un fuorigioco dell'attaccante dello Schalke 04. Il forcing della nazionale olandese continua, ma qualsiasi occasione da rete viene frustrata dall'imprecisione dei tiratori (nel caso specifico Strootman e van der Vaart) o dalla serata di grazia di Stanislav Namasco, portiere della nazionale moldava, di proprietà del Kuban Krasnodar, che si oppone alle conclusioni a botta sicura di Kuijt, Huntelaar e Van Persie.
La necessità di vincere la partita e mantenere il record di imbattibilità nel gruppo E, arrivato a quota nove vittorie consecutive, spinge Van Marwijk a sperimentare poco nello schierare la formazione iniziale, sostituendo solo i giocatori infortunati. Così, tra i pali si rivede Vorm, coperto in difesa da Van der Wiel, Mathijsen, la novità Bruma ed Erik Pieters. In mediana, invece, c'è un cambio dettato dallo stato di forma e, chissà, anche da una questione prettamente tecnico-tattica: al posto di Nigel de Jong, al fianco di Van Bommel, viene schierato Kevin Strootman, centrocampista del PSV Eindhoven che in brevissimo tempo è stato protagonista di una straordinaria ascesa. Assenti Robben, rimasto a Monaco di Baviera per curare un infortunio all'osso pubico, e Sneijder, la linea dei tre centrocampisti offensivi è composta da Van der Vaart, Van Persie e Kuijt, in appoggio al solo Huntelaar, capocannoniere di queste qualificazioni.
Ovviamente, la firma della rete del vantaggio olandese non può che essere del "cacciatore", arrivato al goal numero 11 grazie ad un assist di Dirk Kuijt, splendidamente raggiunto da un lancio di quasi 40 metri di Mark Van Bommel, il quale ha ribadito, anche nel post-partita, che il lancio lungo era diventata l'unica opzione credibile per superare il muro eretto dalla nazionale moldava a protezione della propria area di rigore. Il mediano del Milan, intervistato dalla stampa, ha poi specificato che nonostante sia stato contento della vittoria e della qualificazione, non può dirsi soddisfatto del risultato: "Quando vinci le partite per 11-0 [riferimento alla sfida con San Marino], non puoi accontentarti di una sola rete. Abbiamo giocato bene, specie nel primo tempo, ma avremmo dovuto concludere meglio le nostre azioni, anche per rispetto dei tifosi che ci hanno seguito al De Kuip".
Il plausibile calo di concentrazione e motivazioni, specie quando si affronta in casa una nazionale di rango minore, era preventivabile. Ciò nonostante, all'inizio della ripresa, Van Marwijk chiede ai suoi di continuare a premere per assicurarsi la vittoria: le richieste del commissario tecnico, che potrebbe rinnovare il contratto con la KNVB fino a dopo i mondiali in Brasile nel 2014, sembrano esaudirsi subito quando, al secondo minuto, Van Persie colpisce a botta sicura un pallone che impatta con il palo.
La chiave della partita, ovviamente, è a centrocampo, dove Van Bommel si dimostra padrone assoluto di ogni pallone, finendo addirittura quasi per oscurare il positivo Strootman. Il numero 4 degli Oranje taglia, cuce ed ispira ogni azione, dispensando palloni al reparto avanzato, dove l'unica ombra, forse, è quella di Rafael van der Vaart, partito bene ma persosi per via con l'avanzare dei minuti di gioco. Non è un caso, infatti, se è il trequartista del Tottenham, giunto alla sua 91esima presenza con la maglia arancione, l'unico giocatore sostituito da Van Marwijk, che gli preferisce Elia nella fase finale di gioco. L'ala juventina, che aggiunge brio e velocità alla manovra olandese, ha il tempo di fornire un ottimo assist ad Huntelaar, dopo una bella azione personale sulla fascia, ma l'attaccante ex Ajax, Real Madrid e Milan non trova la porta. Nel finale, quando oramai si aspetta solo il fischio finale, si assiste all'unico squillo della Moldavia, pericolosa con il difensore Golovatenco, che di testa spara alto, gettando all'aria la palla di un possibile e clamoroso pareggio.
Tutto sommato, il risultato, per quanto stretto, sta bene all'Olanda, protagonista di una gara non certo brillante, considerato il modesto valore della nazionale moldava. Più interessante, di sicuro, almeno dal punto di vista tecnico, può essere la prossima sfida con la Svezia, affamata di punti nella sua personalissima corsa al secondo posto nel gruppo E. Probabile qualche cambio nel confronto con gli scandinavi, visto e considerato che al De Kuip, ieri sera, sono scesi in campo i titolarissimi di Van Marwijk, intenzionato a non perdere punti per strada nemmeno nell'ultima gara del girone. Dopo la gara, il commissario tecnico della nazionale olandese ha raccontato un aneddoto: "lo staff ci aveva preparato una sorpresa, lasciando delle bottiglie di champagne nello spogliatoio per festeggiare la qualificazione, ma nessuno di noi ha avuto voglia di brindare. Abbiamo giocato una brutta partita, sotto tono rispetto ai nostri standard. Nessuno ha giocato male, ma di sicuro questa non è la squadra che conosco. Nonostante ciò, abbiamo vinto e questo mi fa piacere. Ora sotto con la Svezia".

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