Gli uomini di Art
Langeler escono imbattuto dal De Grolsch Veste, spegnendo i sogni dei tifosi
del Twente, che saputo della sconfitta del PSV, già pregustavano l’aggancio in
vetta.
Gli ospiti sono stati bravissimi ad imbrigliare per tutta la gara l’avversario, giocando compatti dietro, non concedendo spazi, e lestissimi a ripartire in contropiede. Ma non si è trattato di una gara con tutti i dieci giocatori di movimento sulla difensiva a proteggere la porta, bensì di 90 minuti giocati con un pressing alto, puntato a chiudere gli spazi già a centrocampo, per non lasciare mai la possibilità di manovrare ai giocatori del Twente. Difatti gli uomini di McClaren non sono mai riusciti a mettere realmente sotto pressione la squadra biancoverde con insistite sortite offensive. Infine, quando è andato in svantaggio, il PEC non ha avuto problemi a cambiare marcia ed attaccare alla ricerca del pareggio.
Tutto questo però è stato favorito dalla formazione
schierata da McClaren, che ha proposto un centrocampo composto dai tre mediani
Janssen-Brama-Fer, facendo un passo indietro sul piano del gioco, che ha accusato la mancanza di creatività a metà campo, fin troppo evidente. Mentre per eludere il gioco del PEC serviva un
proprio un centrocampista di qualità, in grado di creare gioco, dare velocità e
imprevedibilità alla manovra, la scelta dell'allenatore inglese di mandare in campo “legnosi”
centrocampisti del Twente ha favorito al massimo gli ospiti. C’è da dire che il manager dei Tukkers non aveva grandi alternative alternative, perché Gutiérrez e Schilder, ovvero gli
unici centrocampisti di qualità in rosa, erano entrambi out. Il primo perché
infortunatosi in settimana al ginocchio(rientrerà solo dopo la pausa
invernale), mentre il secondo aveva bisogno di rifiatare, difatti è stato
mandato in campo solo al 70’ quando Fer, alla prima da titolare dopo l’
infortunio, è dovuto uscire per precauzione. Inoltre non bisogna dimenticare
un'altra assenza pesante: quella di Chadli, che non ha ancora smaltito del
tutto l’infortunio al ginocchio rimediato nella gara vinta 3-0 contro il
Feyenoord.Gli ospiti sono stati bravissimi ad imbrigliare per tutta la gara l’avversario, giocando compatti dietro, non concedendo spazi, e lestissimi a ripartire in contropiede. Ma non si è trattato di una gara con tutti i dieci giocatori di movimento sulla difensiva a proteggere la porta, bensì di 90 minuti giocati con un pressing alto, puntato a chiudere gli spazi già a centrocampo, per non lasciare mai la possibilità di manovrare ai giocatori del Twente. Difatti gli uomini di McClaren non sono mai riusciti a mettere realmente sotto pressione la squadra biancoverde con insistite sortite offensive. Infine, quando è andato in svantaggio, il PEC non ha avuto problemi a cambiare marcia ed attaccare alla ricerca del pareggio.
Succede tutto nella ripresa, perchè il primo tempo si conclude con uno 0-0 che rispecchia pienamente quanto visto in campo. Fatta eccezione per la traversa colpita da Tadic su punizione, non si registrano serie occasione nè da una parte e nè dall’altra.
I secondi 45 minuti invece si aprono col botto: dopo 50 secondi è già rigore per i padroni di casa: spunto del giovane Gyasi, che al momento di saltare nettamente van den Berg, viene atterrato dal capitano del PEC, che non tira indietro la gamba, costringendo l'arbitro a fischiare un rigore ineccepibile! Sul dischetto si presenta Tadic che trasforma, nonostante Boer intuisca la direzione del tiro. Sul risultato di 1 a 0, a questo punto la strada verso la vittoria sembra spianata per il Twente, perché l’avversario, con un organico nettamente inferiore, non sembra avere la qualità per poter impensierire la difesa dei rossi padroni di casa, una delle migliori – se non la migliore – dell’Eredivisie. Incredibilmente, però, i giocatori del PEC trovano la forza di reagire, pur dovendo cambiare totalmente i piani studiati nell’intervallo, visto che si sono trovati in svantaggio a ripresa appena iniziata. Il gol che ristabilisce l'iniziale pareggio nasce da calcio d’angolo ed arriva al 54’: Boschker compie un miracolo respingendo la conclusione di Reniers, ma non può nulla su quella successiva di Avdic, che corona con un goal la reazione di carattere dei ragazzi di Langeler.
Il Twente accusa il colpo e non riesce completamente a rendersi pericoloso: il pubblico di casa si spazientisce, e se la prende soprattutto con Braafheid, il peggiore in campo e costantemente fischiato. All’88’ succede quello che nessuno si aspetta: il gol degli ospiti! Punizione invitante sul lato destro, in area vanno a saltare solo tre giocatori del PEC, ma bastano, perché capitan van den Berg di testa anticipa tutti ed insacca, facendosi perdonare per il fallo che aveva causato il rigore all'inizio della ripresa. La partita non è ancora finita, perchè i padroni di casa riescono a pareggiare nel secondo dei quattro minuti di recupero con Castaignos, che su punizione battuta da Tadic, all’altezza del secondo palo sbuca tra le maglie della difesa del PEC Zwolle ed insacca il gol che sa di beffa, preso nei minuti di recupero. Il pareggio, però, non impedisce a giocatori e tifosi del PEC di festeggiare: le scene di giubilo nel settore ospiti, con i tifosi che fanno festa grande, si contrappongono ai fischi, i primi in questa stagione, dei pubblico di casa verso i propri giocatori.
Twente(4-3-3): Boschker, Breukers, Douglas, Bengtsson, Braafheid, Brama, Janssen(58’ Bulykin), Fer(70’ Schilder), Gyasi(58’ Hölscher), Castaignos, Tadic.
Panchina: Wisgerhof, Fernandes, Boyata, Pelupessy.
PEC Zwolle(4-3-3): Boer, Van Polen, Lachman, Van den Berg, Achenteh, Drost, Pluim, Broerse, Benson(45 Reniers), Avdic, Mokhtar(77’ Saymak).
Panchina: Nieveld, Wintjens, Hiwat, Eloisghiri, Talu.
Marcatori: Tadic 47’ (rig.); Avdic 54’: van den Berg 88’; Castaignos 90’.
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