Torneo di Viareggio, edizione 2011. Ecco quando l'Italia pallonara ha incontrato per la prima (e per ora, unica) volta Viktor Fischer, giovane calciatore che ha guadagnato la ribalta a suon di goal.
Cresciuto calcisticamente nelle giovanili dell'Aarhus, Fischer è entrato, insieme al fratello Magnus (centrocampista classe 1991) presto a far parte del progetto del FC Midtjylland, interessante e giovanissima (il club è stato fondato nel 1999) realtà calcistica danese che fa dello scouting e dello sviluppo dei giovani la propria filosofia. Il trasferimento da un club all'altro, però, ha avuto un
passaggio complicato, visto che la sua squadra di formazione, l'Aarhaus, ha
accusato il Midtjylland di furto, avendo questi trattato il passaggio
del ragazzo con troppo anticipo, rivolgendosi direttamente a lui non appena avesse compiuto i 15 anni (età minima per firmare un contratto) e senza
chiedere nulla ai dirigenti dei Hviie.
La sua progressiva ascesa sembra non aver risentito minimamente del burrascoso trasferimento: nella stagione 2009/2010 è stato il
capocannoniere del campionato Danese U17 avendo segnato 25 goal in 22
incontri, mentre con la nazionale U17, alle qualificazioni per gli Europei di categoria, Fischer ha continuato a segnare a ripetizione durante gli incontri di qualificazione, scatenandosi contro la malcapitata Lituania. Nel 7 a 0 finale, ben cinque goal sono suoi.
Numeri importanti, insomma, che non passano inosservati: dopo alcuni provini in Inghilterra, dove Arsenal e Manchester City si erano mostrati seriamente interessati al ragazzo, che non ha mai nascosto una passione per i Gunners, sul giocatore piomba con decisione l'Ajax, sempre attento ai giovani promettenti, specie in Danimarca, dove gli scout dei Lancieri sembrano non sbagliare un colpo.
Nella selezione A1 dell'Ajax, il giovane Viktor Fischer, portato in Olanda per circa 1 milione di Euro, a detta di alcuni esagerata per un sedicenne, inizia a regalare soddisfazioni all'intera equipe di allenatori giovanili. Tra i migliori giocatori dell'intera NextGen Series (vinta dall'Inter proprio contro l'Ajax), Fischer diventa capocannoniere, ex aequo con Dongou del Barcellona, del torneo, segnando 7 goal e mostrando una ottima capacità di lettura dell'azione, facendosi trovare sempre al posto giusto al momento giusto.
Nella stagione in corso, la sua seconda ad Amsterdam, arriva l'esordio in prima squadra. Dopo un apparizione in un amichevole estiva, Frank de Boer gli regala qualche minuto nel folle 3 a 3 di fine ottobre tra Ajax ed Heracles. Seguono, a ruota, l'esordio con goal in Coppa d'Olanda contro l'ONS Sneek, l'esordio in Champions League (all'84' della gara contro il Manchester City) e la prima gara da titolare in Eredivisie, condita da una doppietta nel 4 a 2 finale con cui l'Ajax regola lo Zwolle.
Attaccante con ottimo fiuto del goal e dotato di una buona tecnica di
base, Fischer non è una prima punta, ma può svariare sull'intero fronte offensivo.
Con la nazionale del proprio paese, il ragazzo di Aarhus ha debuttato lo scorso 14 novembre, in una gara contro la Turchia. Precedentemente, però, ha rappresentato la Danimarca nelle varie Under 16, 17, 19 e 21, segnando ben 21 reti in 30 partite con l'Under 17, con la quale ha conquistato la semifinale dell'Europeo di categoria, persa con la Germania.
Nonostante le tante pretendenti, Fischer ha scelto l'Ajax, oltre che per la forte presenza di connazionali (Eriksen, Boilesen, Schone, Poulsen e, da poco, anche Lucas Andersen), per la grandissima cura con cui i giovani vengono seguiti. Il modello Ajax e la rivoluzione avviata da Cruijff nel club biancorosso, danno alla crescita dei giovani talenti quel qualcosa in più che spesso permette agli Ajacied di prevalere sui milioni degli altri club. Dopo un primo contratto in scadenza nell'estate del 2014, la dirigenza si sta adoperando per preparargli un rinnovo, visto che la volontà dell'Ajax è di tenerselo ben stretto.
La tranquillità di Ouderkerk aan de Amstel, il piccolo villaggio dove Viktor vive, a 15 minuti di pedalate dal Toekomst (il centro di allenamento delle giovanili dell'Ajax), gli ricorda la sua Danimarca. Il rapporto con lo staff di preparatori dell'Ajax, oltre che con l'allenatore, Frank de Boer, è ottimo. Il potenziale per diventare un campione c'è e si vede.
Se il ragazzo, tranquillo e molto legato alla famiglia, dovesse mantenere la testa sulle proprie spalle, senza cedere al fascino dei soldi e delle avventure in altri campionati, potrà raccogliere grandi soddisfazioni.
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