I talenti del calcio olandese: Stefan de Vrij, il più giovane capitano della storia del Feyenoord



Nella recente amichevole tra Olanda e Italia, tutti gli occhi erano puntati su giocatori come Strootman e Maher, nomi molto caldi in chiave mercato, o sui debuttanti Blind e John. Alla fine della gara, però, il migliore in campo è risultato un giocatore passato sotto silenzio: Stefan de Vrij.
Per l’Olanda naturalmente si tratta di una grande notizia: finalmente potrebbe essere nato un difensore in grado di raccogliere l’eredità di gente come Frank De Boer, Jaap Stam o anche Danny Blind. Il nuovo millennio infatti ha portato fior di campioni dalla mediana in su (Sneijder, van der Vaart, Huntelaar, van Persie e Robben, solo per fare qualche esempio), ma nessun difensore dello stesso livello. Negli ultimi dieci anni, la nazionale oranje ha schierato al centro delle difesa giocatori come Boulahrouz, Vlaar, Mathijsen, Heitinga. Per intenderci: tutti buoni giocatori, di cui, però, nessuno è stato al livello degli illustri predecessori. Heitinga, ad esempio, ad inizio carriera prometteva così bene che sembrava destinato a diventare un difensore di caratura mondiale, ma tutti abbiamo visto come non abbia mantenuto tali aspettative.

Con Martins Indi e de Vrij adesso in Olanda si torna a sperare. Sui due giocatori, compagni di reparto in nazionale come nel club, visto che giocano entrambi per il Feyenoord, c'è il peso della responsabilità, visto che la nazionale ha bisogno di un reparto difensivo all'altezza, senza il quale non si va da nessuna parte.
De Vrij si è messo in luce fin da giovane: prima di arrivare in nazionale maggiore, ha fatto praticamente tutte le giovanili con la selezione Oranje: Under 16, Under17, Under19 ed Under21 prima del tanto sospirato esordio con la nazionale che conta, grazie al nuovo commissario tecnico, Louis van Gaal.
Prima dell'avvento dell'ex allenatore di Ajax e Bayern Monaco, sotto la gestione di Bert van Marwijk, era quasi impossibile che venisse dato spazio ai giovani, visto che l'ex allenatore dell'Olanda si affidava esclusivamente ai suoi fedelissimi.
Quella contro l’Italia era la prova che mancava a de Vrij, il quale avrà sicuramente guadagnato visibilità presso i grandi club.
Fino ad ora aveva sempre fatto benissimo in Eredivisie, ma con il Feyenoord subito eliminato dall’Europa nei turni preliminari, non aveva ancora avuto la possibilità di mettersi in luce in campo internazionale. Chelsea e Liverpool sono da tempo sulle sue tracce e questa prestazione sembra avere convinto i club a comprare il giocatore già in estate. Sarebbe l’ennesima tappa bruciata anzitempo dal giocatore, il cui destino sembra segnato: Basta dare uno sguardo alla sua carriera, iniziata in prima squadra già nel 2009, all’età di 17 anni, dove inizialmente faceva la riserva. Già nel girone di ritorno della stagione 2009/10, però, de Vrij ha cominciato a vedere il campo con regolarità, venendo schierato diverse volte titolare. Il primo gol, segnato all’Heerenveen, arriva il 2 maggio 2010. La prima stagione da professionista, quindi, si chiuderà con 17 presenze e un gol in Eredivisie.

L’anno successivo è già quello dell’esplosione: dopo un girone di andata sulla falsa riga del campionato precedente, al giro di boa, l'allenatore Mario Been decide che è tempo di accantonare il veterano André Bahia, e lanciare il giovane deVrij.
Per un difensore, diventare titolare a 18-19 anni è un evento abbastanza raro, perché data la delicatezza del ruolo, normalmente vengono lanciati più tardi rispetto a centrocampisti o attaccanti dotati di grande tecnica.
Intanto il giocatore continua a bruciare le tappe: sotto la guida di Koeman fa il salto di qualità, formando con capitan Vlaar una delle più solide e affidabili coppie di centrali difensivi del campionato. Con il passaggio di Vlaar all’Aston Villa nell’estate 2012, la fascia viene assegnata proprio a de Vrij, che diventa così il capitano più giovane nella storia del Feyenoord.
Con questa mossa, forse, società e allenatore speravano di legare il giocatore al club facendolo diventare un simbolo per i tifosi. Ma un contratto in scadenza nel 2014 sembra preludere ad una sua prematura cessione. Già durante la prossima sessione di calciomercato, quindi, il giocatore potrebbe decidere di lasciare Rotterdam e l'Olanda per spiccare il volo in qualche top club.
Nonostante questo, la società del Feyenoord continua a sperare in un rinnovo, in quanto il calciatore, nei precedenti colloqui con Van Geel, ha sempre detto di avere bisogno di tempo per decidere, lasciando socchiusa la speranza per una sua permanenza al De Kuip.

In Olanda, intanto, l’entusiasmo attorno a de Vrij cresce di partita in partita,e si cominciano già a fare i paragoni con Vertonghen. Difatti, in comune con il difensore belga ex Ajax, Stefan de Vrij ha la sicurezza nel portare palla e la predisposizione ad impostare il gioco. Contro l’Italia lo si è visto bene, nonostante fosse alla seconda partita in nazionale (la prima da titolare), contro un avversario decisamente blasonato. Una prestazione decisamente positiva, durante la quale il ragazzo ha ostentato una grande sicurezza palla al piede, prendendo senza paura l’iniziativa ed eludendo più volte il pressing degli azzurri con giocate da veterano!

La qualità che invece non ha mostrato nella gara di mercoledì all’Amsterdam Arena, è il lancio lungo. Al Feyenoord lo fa spesso, assumendo i ranghi di regista difensivo, nonostante si tratti di un vero difensore, dotato di senso della posizione, fisico, duro nei contrasti e bravo di testa. Il fatto che adesso stia venendo fuori la sua qualità nell’impostare il gioco, non è che un ulteriore dimostrazione della crescita che sta avendo ultimamente.

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