Scoppia la crisi in casa Twente. Il pareggio col Willem II è la goccia che fa traboccare il vaso

Capitan Brama prova a consolare Castaignos
Per uscire dalla crisi, agli uomini di McClaren non basta portare a casa i tre punti, teoricamente scontati. I tifosi del Twente, infatti, prima della gara contro il Willem II si sono esposti, chiedendo a gran voce una prestazione convincente ed una vittoria larga nel punteggio. 
Al De Grolsch Veste non poteva capitare avversario migliore: il Willem II, già demolito all’andata per ben 6-2, è da tempo ultimissimo in campionato. L’atmosfera che accogli i giocatori all’ingresso in campo è molto pesante: i tifosi sono stanchi di vedere la squadra giocare così male e protestano. I membri del “Vak-P”, ovvero il cuore del tifo organizzato del Twente, ad inizio partita non si presentano sugli spalti. Al loro posto, invece, campeggia una enorme tela con scritto “clean shit” e subito sotto un altro striscione eloquente: “we want football”. Non è un caso che gli striscioni siano stati scritti in inglese visto che, secondo i tifosi, il colpevole principale dell'andamento non proprio scintillante dei Tukkers è Steve McClaren, reo di non dare un gioco alla squadra.
Solo dopo dieci minuti di gioco il Vak P inizia a riempirsi, anche se l'ingresso di questa frangia della tifoseria viene accompagnato dai fischi del resto del pubblico, che non condivide tale modo di contestare.

In campo, intanto, i giocatori del Twente sembrano fare di tutto per dare una ragione alla contestazione: zero idee, zero soluzioni offensive e quindi zero occasioni. Solo i calci piazzati mettono qualche brivido agli ospiti, che per il resto non rischiano nulla. Al 42’, proprio sugli sviluppi di un calcio d’angolo, nasce il vantaggio dei padroni di casa: cross di Tadic, colpo di testa di Fer e deviazione, da pochi passi dalla porta, di Douglas che, sempre di testa, devia in rete un pallone che altrimenti sarebbe stato facilmente parato. Questo gol consente alla squadra di portarsi in vantaggio all’intervallo, e di tirare un sospiro di sollievo. Non basta, però, per far dimenticare ai tifosi la prestazione pessima, tant'è che al rientro negli spogliatoi i giocatori raccolgono solo fischi e nessun applauso.

Il Twente rientra in campo con l’obbligo di arrotondare il punteggio. Anche i tifosi finalmente provano ad aiutare la squadra e con orgoglio cominciano a sostenere a gran voce li loro beniamini. Il supporto, però, sembra non funzionare, visto che la situazione va di male in peggio. 
Creare occasioni da gol sembra essere impossibile per i rossi di Enschede, che sfiorano il raddoppio solo grazie ad un errore di Haastrup che, nel tentativo di anticipare Douglas, rischia un clamoroso autogol.
Al 66’ nuova occasione: Schilder con un gran tiro da fuori centra in pieno la traversa, portando a due il numero di legni per i padroni di casa. 
Si tratta, però, di un lampo isolato: man mano che passano i minuti gli ospiti prendono sempre più coraggio e cominciano a rendersi pericolosi, trascinati soprattutto da Misidjan, che semina il panico con i suoi infiniti dribbling sulla fascia. Il giocatore però si dimostra poco lucido, sbagliando sempre l’ultimo passaggio e, anche quando al 75’ viene dimenticato dalla difesa avversaria, spreca malamente, di testa, l'occasione concessagli.
Si tratta, comunque, del preludio del clamoroso gol del pareggio del Willem II, che arriva a trenta secondi dal novantesimo: Ippel con una gran sassata da fuori area fulmina Mihaylov, che non può tentare nemmeno la parata.
I tre minuti di recupero rimanenti sono davvero surreali, tra il pubblico già irritato esplode la rabbia, fischi insulti, fazzoletti bianchi, e un po’ ovunque spuntano striscioni contro McClaren. Intanto gli ospiti sfiorano l’incredibile gol vittoria: Höcher tira a botta sicura, e da due passi Joachim manca incredibilmente una facile deviazione. La palla si spegne, così, sul fondo. 
Facile immaginare lo scenario a fine partita, fischi e contestazione fanno da sfondo ad un Castaignos che non riesce a trattenere le lacrime.
Non ci sta però il portiere Nikolay Mihaylov, che a fine partita si sfoga: “Abbiamo avuto il pubblico contro, è stato come giocare in trasferta ad Eindhoven, Rotterdam o Amsterdam”.
Inoltre a fine partita si è svolto un incontro tra tifosi, società (rappresentata dal presidente Munsterman e da van der Laan, membro del CDA), ed i giocatori, rappresentati dai capitani Brama e Wisgerhof, con lo scopo di chiarire quali siano gli obiettivi per il resto della stagione
Anche quest’anno il Twente non sembra forte abbastanza per lottare fino alla fine per il titolo: nel 2013 non è arrivata neanche una vittoria, ma solo tre quattro pareggi ed una sconfitta. Una squadra che non riesce a vincere nemmeno una gara contro RKC Waalwijk, Feyenoord, Utrecht, PEC Zwolle e Willem II non può di certo ambire alla vittoria finale.

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