I tifosi dei GA Eagles festeggiano la promozione |
Fondata nel 1902, sotto il nome di Be Quick, la squadra allenata da Erik ten Hag ha, alle spalle, un passato costellato da qualche successo. Prima che l'Eredivisie diventasse un campionato professionistico, infatti, i giallorossi dell'OverIjssel avevano conquistato per quattro volte il titolo di campioni d'Olanda (nel 1917, 1922, 1930 e 1933), arrivando a sfiorare la vittoria della Coppa d'Olanda trent'anni più tardi, arrendendosi solo in finale contro il Feyenoord, capace di sbloccare la gara, giocatasi al De Kuip di Rotterdam, solo a due minuti dalla fine grazie a Frans Bouwmeester.
Dopo i primi anni di difficoltà, durante i quali de trots aan de Ijssel patirono l'impatto col calcio professionistico, grazie alle prestazioni di Mos, Butter Groninger e Van Brussel, nel 1964 arrivò la prima promozione in Eredivisie. Erano, quelli, gli anni d'oro per i Go Ahead (che ancora non avevano aggiunto al loro nome l'estensione Eagles, avvenuta solo nel 1971), che raggiunsero il terzo posto nella massima serie olandese e riuscirono a disputare anche una gara nella Coppa delle Coppe in virtù della straordinaria cavalcata in Coppa d'Olanda che li vide contendere al Feyenoord, che avrebbe disputato la Coppa dei Campioni, il trofeo fino a pochi minuti dalla fine.
L'avventura europea delle aquile, però, non fu delle più esaltanti: dopo il pesante 6 a 0 subito al De Adelaarshorst (letteralmente "il nido delle aquile"), i giallorossi vennero sconfitti anche a Glasgow, stavolta di misura, venendo così eliminati da quella che, ad oggi, è stata la loro unica esperienza in una competizione UEFA (tolte le partecipazioni ad alcune edizioni della Coppa Intertoto).
I giorni di gloria, a quel punto, erano destinati a finire. A partire dagli anni 70, i Go Ahead conobbero la notorietà per altre ragioni: a partire dall'1 luglio 1971, su insistenza dell'allora allenatore Barry Hughes, aggiunsero al loro nome l'estensione "Eagles", cambiando anche i colori sociali dal giallorosso al bianco e viola. La scelta, però, non piacque a gran parte della tifoseria, la quale riuscì a convincere la dirigenza a tornare sui propri passi dopo circa un decennio, facendo si che venisse ristabilita la vecchia accoppiata cromatica giallorossa.
A cavallo tra gli anni 70 e gli anni 80, la squadra di Deventer iniziò ad annaspare nella zona bassa della classifica, finendo col retrocedere nel 1987, dopo ben 24 stagioni nella massima serie olandese. In un calcio che andava incontro a forti spese e grandi investimenti, le casse di un piccolo club come i Go Ahead Eagles risultavano troppo vuote per provare a ripercorrere i fasti di un tempo.
Il ritorno in Eredivisie, salvo una breve parentesi dal 1993 al 1996, rappresenta allora un grande successo per il club. Oltre a portare una ventata di aria fresca nel campionato olandese, infatti, siamo pronti a scommettere che le aquile venderanno cara la pelle, provando a riproporre il calcio veloce ed offensivo che abbiamo visto in questi anni in Eerstedivisie, quando la promozione è stata ripetutamente sfiorata.
I giorni di gloria, a quel punto, erano destinati a finire. A partire dagli anni 70, i Go Ahead conobbero la notorietà per altre ragioni: a partire dall'1 luglio 1971, su insistenza dell'allora allenatore Barry Hughes, aggiunsero al loro nome l'estensione "Eagles", cambiando anche i colori sociali dal giallorosso al bianco e viola. La scelta, però, non piacque a gran parte della tifoseria, la quale riuscì a convincere la dirigenza a tornare sui propri passi dopo circa un decennio, facendo si che venisse ristabilita la vecchia accoppiata cromatica giallorossa.
A cavallo tra gli anni 70 e gli anni 80, la squadra di Deventer iniziò ad annaspare nella zona bassa della classifica, finendo col retrocedere nel 1987, dopo ben 24 stagioni nella massima serie olandese. In un calcio che andava incontro a forti spese e grandi investimenti, le casse di un piccolo club come i Go Ahead Eagles risultavano troppo vuote per provare a ripercorrere i fasti di un tempo.
Il ritorno in Eredivisie, salvo una breve parentesi dal 1993 al 1996, rappresenta allora un grande successo per il club. Oltre a portare una ventata di aria fresca nel campionato olandese, infatti, siamo pronti a scommettere che le aquile venderanno cara la pelle, provando a riproporre il calcio veloce ed offensivo che abbiamo visto in questi anni in Eerstedivisie, quando la promozione è stata ripetutamente sfiorata.
Ti è piaciuto l'articolo? Vieni a parlarne su Facebook, sulla pagina ufficiale del blog Calcio Olandese!
Tutti i diritti riservati all’autore. Nel caso si effettuino citazioni o si riporti il pezzo altrove si è pregati di riportare anche il link all’articolo originale.
CONVERSATION