Un goal di Schone regala all'Ajax al primato. I Lancieri si impongono per 1 a 0 sul Go Ahead Eagles


Gara tosta, quella al De Adelaarshorst per Frank de Boer e la sua truppa, intenzionata a staccare il Vitesse, bloccato sull'1 a 1 nel derby contro il NEC Nijmegen. A risolverla ci ha pensato Lasse Schone, centrocampista danese che non parte titolare ma spesso si è rivelato fondamentale alla causa ajacide, siglando l'importante goal vittoria nel corso del secondo tempo.

L'Ajax non giocava a Deventer una gara di Eredivisie dal lontano 1995: allora finì 4 a 0 per la squadra di Amsterdam, in quei giorni sotto la guida di Van Gaal, mentre oggi, con Frank de Boer in panchina, i Lancieri, alla ricerca dell'ottava vittoria consecutiva, hanno rischiato di complicarsi la vita contro il team di Booy, meritatamente fuori dalla zona calda nell'anno del suo ritorno nella massima serie olandese.
Gli ospiti, vincenti per 11 volte nelle ultime 12 gare, confermano Blind come vertice basso del centrocampo, con Klaassen e Serero più avanzati. In avanti, a sorpresa, ci sono Bojan e Lesley De Sa, in campo ed in rete nella gara d'andata, vinta con un tennistico 6 a 0.
I Go Ahead Eagles, orfani di Falkenburg, si affidano all'unica punta Kolder, spalleggiata da Houtkoop e Antonia, pronti a sfruttare gli eventuali buchi della retroguardia dell'Ajax.

A dispetto del buon inizio, durante il quale la squadra ospite regala vari grattacapi a Room, portiere delle aquile di Deventer, l'Ajax rischia grosso intorno alla metà del primo tempo: i Go Ahead Eagles, spinti da un pubblico eccezionale, iniziano a portarsi avanti con costanza, ma i terminali offensivi peccano di precisione e graziano Cillessen.
"Non è stata una delle nostre migliori partite", ha ammesso De Boer, che negli spogliatoi, all'intervallo, sprona i suoi ragazzi a dare il meglio per vincere una partita che si presentava, sulla carta, come piuttosto agevole. Oltre che con la tecnica, i ragazzi in maglia nera con risvolti rosa (la tenuta da trasferta dell'Ajax di quest'anno) ci provano anche d'astuzia: va male a Klaassen, che al 51' si becca un cartellino giallo per simulazione quando l'arbitro Wiedemeijer non giudica rilevante il leggero contatto tra il giovane centrocampista e Jarchinio Antonia, mentre va leggermente meglio a Serero, che protesta per un presunto fallo di Room, pur senza venire sanzionato dall'arbitro.
Al 65' il cambio che decide la partita: Schone rileva Sigthorsson e va a sistemarsi sul lato destro del tridente, con Bojan che scala nel ruolo di centravanti. Il jolly danese, pochi minuti dopo, si incarica di battere un calcio di punizione dal limite dell'area di rigore: il suo destro è respinto dalla barriera, ma l'ex NEC è lesto a riprovare la conclusione, stavolta col mancino, ed a beffare Room, siglando un goal che potrebbe risultare decisivo nella corsa al titolo.
Sbloccato il risultato, l'Ajax prova a chiudere la gara con Bojan, che all'81' vede una propria conclusione impattare contro la traversa. Poco dopo, gli avanti ajacidi sprecano malamente un contropiede, vanificando la superiorità numerica con Fischer, che sbaglia l'assist vincente.
Il pubblico del De Adelaarshorst incita i suoi beniamini fino all'ultimo, forse con qualche eccesso di foga come nella situazione in cui, in pieno recupero, piovono fischi, insulti e anche qualche piccolo oggetto verso Cillessen, reo di aver ritardato il rinvio dal fondo.

Al fischio finale, l'Ajax tira un sospiro di sollievo, avendo evitato alla bene e meglio l'assalto del ben più modesto, ma tenace, team padrone di casa. Sembra non conoscere sosta l'Ajax di Frank de Boer, intenzionato ad entrare nella leggenda della società biancorossa vincendo il quarto titolo consecutivo in altrettanti anni alla guida della squadra.
Dopo la vittoria di misura contro il PSV ed il passaggio del turno, ai danni del Feyenoord, in Coppa d'Olanda, continua il momento d'oro degli ajacied, a questo punto candidati numero uno alla vittoria finale.
Merita un plauso, invece, Foeke Booy ed il suo Go Ahead Eagles, cenerentola di questa Eredivisie che mira ad una salvezza che avrebbe del miracoloso.

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