Feyenoord sconfitto in casa dal Besiktas. Clasie e Schaken protestano con la dirigenza


E' il Feyenoord che ti aspetti, quello che si presenta davanti al pubblico, come al solito encomiabile, del De Kuip. Senza troppe alternative, Rutten deve inventarsi Schaken terzino destro, lasciando Boulahrouz inizialmente in panchina. In avanti, oltre all'intoccabile Boetius, giocano Verhoek (dato per partente) e Te Vrede nel ruolo di centravanti, col duro compito di non far rimpiangere Graziano Pellè.
Il Besiktas di Bilic, che a ragione parte coi favori del pronostico, parte senza Demba Ba, arrivato poche settimane fa dal Chelsea. Al suo posto c'è Ozyakup, vecchia conoscenza del calcio olandese, essendo cresciuto nelle giovanili dell'AZ Alkmaar prima di emigrare in Inghilterra, alla corte di Wenger all'Arsenal.

I padroni di casa provano a fare la partita, sfruttando soprattutto gli esterni d'attacco. La squadra di Rotterdam sembra giocare sulla falsariga dello scorso anno, quando non c'era una vera e propria manovra ma si giocava più in funzione del proprio attaccante di riferimento. Te Vrede, con tutto il rispetto, non è Pellè e si vede, perchè nonostante le buone sortite offensive, il numero 19 non riesce ad impensierire l'estremo difensore avversario.
Spingendosi in avanti, il Feyenoord scopre troppo il proprio punto debole, vale a dire la difesa, guidata da un Mathijsen sempre più lento e, forse, inadeguato al ruolo di titolare. Lo stesso esperto difensore si lascia sfuggire, dopo un quarto d'ora, Pektemek, che sugli sviluppi di un calcio d'angolo è libero di battere Mulder con un secco colpo di testa.
Duro reality check per i Rotterdammers, che rischiano la propria pelle come un animale ferito in balia di un leone. Il Besiktas è ordinato ma, al contempo, aggressivo e prende le redini del gioco, rischiando pochissimo nell'arco di tutto il primo tempo.

Nella ripresa, nonostante gli ingressi di Boulahrouz e Demba Ba, le cose non cambiano. Il Besiktas continua a scuotere i padroni di casa e passa nuovamente: Karim Frei fugge sulla destra, dopo un brutto errore in impostazione di Mathijsen, e scocca un tiro di destro che, complice una netta deviazione di Boulahrouz, lascia impietrito Mulder, che può solo guardare il pallone insaccarsi alla propria sinistra.
L'arbitro, l'italiano Banti, assegna 5 minuti di recupero ed è proprio in zona Cesarini che il Feyenoord agguanta il goal che può significare una timida speranza. Manu sfugge al proprio marcatore sulla destra, venendo abbattuto in area di rigore. Sul dischetto si presenta Te Vrede, che calcia in maniera precisa, fissando il risultato sul 2 a 1 finale.
La gara di ritorno, prevista per la settimana prossima, rappresenterà un impegno probante per il Feyenoord, in attesa di veri rinforzi dopo la campagna di smantellamento voluta dalla dirigenza per ripianare i debiti.
Durissime le parole, a fine gara, di Jordy Clasie e Ruben Schaken, nei confronti della dirigenza. Il capitano, reduce da una sola settimana di vacanze dopo il Mondiale, si è lamentato per il poco tempestivo intervento sul mercato: "Sapevamo tutti che in tanti sarebbero partiti. Perchè non cercare di rinforzare prima la squadra?". Per lui, ora, si aprono scenari di mercato inattesi fino a qualche settimana fa. "Ho voglia di giocare a livelli più alti, specie dopo aver partecipato alla spedizione in Brasile con la nazionale", ha dichiarato il centrocampista, che piace, e non poco, sia in Italia (Napoli, Milan e Fiorentina), che in Inghilterra ed in Germania.


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