Una punizione di Van Rhijn decide il Klassieker. L'Ajax ha la meglio nonostante le tre traverse del Feyenoord
Caldo e concitato come non mai, il primo klassieker della stagione tra Feyenoord ed Ajax vede la squadra di Amsterdam uscire vincitrice dal De Kuip al termine di una partita di una intensità rara.
Rutten mischia le carte a centrocampo, indovinando la scelta di schierare i due nuovi acquisti Toornstra ed El Ahmadi al fianco di Jordy Clasie, andando a comporre un terzetto che dominerà la linea mediana per tutto l'arco della partita.
Senza Schone, uscito malconcio dalla sfida di Champions contro il Paris Saint Germain, Frank de Boer lancia Andersen ancora dal primo minuto, insieme ad El Ghazi e Sigthorsson, mentre a centrocampo Zimling viene preferito a Viergever.
La gara prende subito una piega positiva per il Feyenoord, che nel giro di 180 secondi coglie per ben due volte la traversa, prima con Clasie e poi con Schaken. Sospinti dal solito, impagabile, tifo del De Kuip, gremito solo dei tifosi di casa come avviene da alcuni anni a questa parte in occasione delle sfide con l'Ajax, i Rotterdammers impressionano per il controllo che sembrano avere preso immediatamente sul match.
L'episodio che decide il match, però, segue pochi minuti dopo i due legni colti dai padroni di casa, quando viene fischiato un fallo, a circa 30 metri di distanza dalla porta, all'Ajax.
Privi dello specialista Schone, è Van Rhijn ad incaricarsi della battuta, dipingendo una traiettoria vellutata che si deposita sotto l'incrocio alla destra di un impietrito Kenneth Vermeer. Per l'ex di turno ancora un grave peso sulla coscienza, dopo le papere delle scorse settimane. Il De Kuip, poi, sembra non portare affatto bene al ventottenne, che in 7 gare giocate (con le maglie di Ajax, Willem II ed, appunto, Feyenoord) non ha mai vinto, perdendo ben 6 volte.
Spinti da un desiderio di rivalsa, i giocatori del Feyenoord danno vita ad un vero e proprio assedio fino all'ultimo dei 4 minuti di recupero concessi dall'arbitro Blom. L'Ajax viene dominato, sia sotto il profilo del possesso palla (con il Feyenoord che va ben oltre il muro del 60%) che sotto quello delle occasioni create.
E' un muro, Jasper Cillessen, che manda un chiaro segnale al collega ed ex compagno Vermeer circa il perchè sia stato scelto lui per difendere la porta dell'Ajax. E là dove non è potuto arrivare Cillessen, ci ha pensato la traversa (ancora!) o Van Rhijn, che contende al portiere la palma di migliore in campo, salvando il risultato con un intervento alla disperata su Te Vrede, a mantenere inviolata la propria rete.
Termina, quindi, con l'incredibile risultato di 1 a 0 per gli ospiti la gara del De Kuip, che lascia però precise indicazioni circa il prossimo futuro. Se anche a detta dell'allenatore avversario (De Boer ha dichiarato che la sua squadra è stata molto fortunata ad essere tornata a casa con l'intera posta in palio) il Feyenoord ha giocato meglio, Rutten vede finalmente dei progressi, tutti da confermare, nel gioco espresso.
I numeri, però, non sono dalla sua: in sole 4 gare interne disputate, il Feyenoord ha già eguagliato il record negativo di sconfitte degli ultimi 4 anni, mentre sono solo 2 le vittorie, e 6 le sconfitte, nelle prime 11 partite della stagione. Paradossalmente, poi, i Rotterdammers sono quelli che in questo primo scorcio di campionato hanno provato più volte a tirare (108 conclusioni verso la porta avversaria), ma contendono all'Heracles il titolo di squadra che ha segnato di meno (solo 4 goal in 6 partite giocate).
L'inserimento dal primo minuto di Kazim-Richards, che si è poi dichiarato impressionato dall'atmosfera dello stadio in occasione di una gara sentita come il Klassieker, non ha risolto il problema relativo al centravanti e neanche la scelta, dettata dalla disperazione, di lanciare il doppio centravanti, con Kongolo sostituito da Te Vrede nel finale, ha premiato gli sforzi del Feyenoord.
Stesso problema anche per l'Ajax, che continua ad affermarsi grazie alle giocate da fermo dei suoi calciatori. Sigthòrsson, dato per sicuro partente durante la sessione estiva di mercato, viene preferito ancora a Milik, ma resta troppo poco freddo sotto porta. Considerato, poi, che l'attaccante polacco è arrivato solo in prestito e che, quindi, non rientra nel patrimonio dei giocatori di proprietà degli ajacidi, De Boer avrà il suo bel da fare per trovare nuove soluzioni per l'attacco.
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