Esclusiva - Intervista a Federico Casotti, direttore di Goal.com


Ciao Federico, inizio subito col chiederti del PSV Eindhoven, finalmente campione d'Olanda. La squadra di Cocu, dopo aver finalmente trovato la quadratura del cerchio, sembra essere destinata a pedere i propri pilastri. Depay, Wijnaldum, Willems potranno essere rimpiazzati in maniera tale da iniziare un ciclo vincente? 
E’ il destino delle squadre olandesi, soprattutto dalla sentenza Bosman in poi: perdere i propri giocatori chiave non appena questi si rivelano ad alto livello. Non penso che possa essere un problema restare competitivi in Eredivisie, il problema sarà semmai esserlo in Champions League, dove da troppo tempo manca una squadra olandese in grado di lasciare una traccia accettabile. Al di là del fatto che il PSV sarà testa di serie, il rischio è proprio quello di restare limitati alla dimensione locale.
A proposito di Depay al Manchester United, come ti aspetti possa essere il suo primo anno in Premier? Il ventunenne è destinato alla gloria o diventerà un nuovo flop in stile Afonso Alves o Altidore (per citarne due)? 
E’ molto giovane, questo rappresenta insieme un vantaggio e un rischio. Arriva in Premier League sull’onda di una stagione super e di una valutazione di tutto rispetto, ma probabilmente un’altra stagione in Olanda e un impatto più soft con la Champions League sarebbero stati più indicati per completare la sua formazione. Van Gaal è sicuramente il manager in grado di gestirlo in meglio, starà a lui non fare la fine di Ryan Babel.
Capitolo Ajax. Dopo una stagione deludente, cosa c'è da aspettarsi per il prossimo anno? De Boer ha parlato di fallimento dopo l'eliminazione in EL e presa coscienza del fatto che il PSV fosse irraggiungibile in campionato. Avrà voglia di rivincita o la società farebbe bene a pensare ad un nuovo tecnico? 
Frank De Boer secondo me si sta mordendo le mani al pensiero di non aver avuto il coraggio di lasciare l’Ajax l’anno scorso, all’apice di un ciclo pazzesco. Inevitabile la flessione di quest’anno, perchè il rinnovamento della scorsa estate è stato incompleto. Ma ci può stare un anno anonimo, che poi ”anonimo” per l’Ajax vuole comunque dire secondo posto...
Dopo aver confermato Gudelj, pare che l'Ajax abbia offerto a Van der Vaart un contratto di un anno. Chi sarà di troppo, in un reparto che conta già Klaassen, Sinkgraven e Bazoer? 
Storicamente i ritorni “agé” in casa Ajax raramente si sono rivelati eccezionali, pensiamo in tempi recenti a Edgar Davids. Tuttavia una chioccia serve sempre, e uno come Van der Vaart, se motivato a sufficienza, può essere di grande ispirazione tutti i giovanotti, anche senza necessariamente essere titolare fisso.
Il Feyenoord, seguendo la tendenza di Ajax e PSV, ha affidato la sua panchina a Van Bronckhorst, giovane allenatore da sempre vicino alla squadra. Come vedi questa scelta e che prospettive ci sono per i Rotterdammers?
Van Bronckhorst era già un allenatore in campo, non è un caso che Gio, esattamente come Cocu, abbia alle spalle una carriera da centrocampista. E’ un percorso che porta più facilmente a calarsi nella parte di allenatore. Il problema sarà semmai la qualità della rosa a disposizione, problema antico per i Rotterdammers. Certo gli attuali -26 dal PSV fanno capire che di lavoro ce ne sia ancora molto da fare.
Escluse le big, nella prossima stagione ti aspetti qualche sorpresa dalle altre squadre?
Prematuro parlarne ora con una sessione di mercato alle porte. Certo questa stagione rischia di essere di “restaurazione”, con le grandi storiche di nuovo sul podio. Per l’anno prossimo le outsider saranno le solite: Heerenveen, Az, Vitesse, oltre a un ritorno del Twente che potrebbe beneficiare molto della collaborazione con Doyen Sports.

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