Fallite Haarlem e Vendaam. La lotta per la sopravvivenza nel calcio olandese

Dopo aver dato a gennaio l'addio all'Haarlem (leggi qui il post), il calcio olandese saluta anche il BV Veendam. La squadra ha giocato il 23 aprile 2010 la sua ultima partita da club professionistico, pareggiando 1-1 con il Go Ahead Eagles. Dopo la bancarotta dichiarata ufficialmente il 12 maggio, è atteso per oggi il definitivo verdetto della corte della KNVB che porrà la parola fine ad un altra squadra nata prima del 1900.
I gialloneri, il cui nome originario era dedicato alla principessa Giuliana (Prinses Juliana Veendam), furono fondati il 4 settembre del 1894 ed hanno trascorso gran parte della propria esistenza galleggiando tra la Eerste divisie e la seconda divisione. Solo tre le stagioni passate in Eredivisie: 1954–55 (tredicesimi), 1986–87 (diciassettesimi) and 1988–89 (diciottesimi).
Il destino del Veendam, però, è quello di tante altre squadre minori del calcio olandese. Afflitti dai debiti, spesso i club che vincono le leghe minori vedono la promozione in Eerste divisie come una vera e propria trappola mortale, date le ingenti spese cui dovrebbero andare incontro per affrontare un campionato che, di fatto, non promette profitti.
La federcalcio olandese si trova, allora, a dover intervenire in qualche modo per poter evitare lo sfascio cui si va incontro ogni anno. Come l'Haarlem ed il Veendam, anche l'MVV Maastricht ha conosciuto nel corso della propria storia, recentissima e non, l'abisso finanziario, riuscendosi a salvare per il rotto della cuffia solo grazie all'intervento della municipalità di Maastricht. Prossimo intervento della KNVB, allora, sarà quello relativo alla prossima stagione, durante la quale verrà giocata una Topklasse, che raccoglierà le squadre delle leghe minori che giocano il sabato e quelle che giocano la domenica, oltre alle due retrocesse dalla Eerstedivisie. La promozione nella seconda serie , però, sarà opzionale, così da evitare alle varie società di finire sull'orlo del baratro.
In passato, appurato il perdurare delle difficoltà finanziarie, venne annunciata la fusione del Fortuna Sittard con il Roda Kerkrade, squadra di Eredivisie anch'essa con gravi problemi di bilancio. La nuova squadra, che avrebbe preso il nome di FC Limburg avrebbe dovuto giocare le partite interne a Kerkrade mentre nello stadio del Fortuna si sarebbero dovuti disputare i match delle selezioni giovanili. La cosa, ovviamente, non piacque a nessuno e così, a causa delle manifestazioni di protesta da parte dei tifosi, e del rifiuto da parte della provincia del Limburgo di sostenere finanziariamente il nuovo potenziale club, la fusione è stata in seguito annullata, lasciando però le squadre in forte crisi economica. Il Fortuna Sittard, in particolare, ha ottenuto la salvezza in tribunale, vincendo il ricorso contro la delibera della KNVB, che aveva ritirato la licenza alla squadra.
Il Willem II, salvalvatosi in extremis quest'anno dopo una stagione disastrosa sul campo, ha rischiato comunque tantissimo visti i bilanci in rosso. La commissione d'indagine, che tiene sott'occhio tutti i club, ha evidenziato, nei conti della squadra di Tilburg, un deficit di poco meno di cinque milioni di euro.
Il Willem, allora, è diventato oggetto di una importante delibera del concilio municipale, che ha deciso di postporre le proprie richieste creditizie alla dirigenza della squadra. Grazie alla generosità (ma siamo sicuri che tutti i duecentomila cittadini di Tilburg fossero d'accordo con questa decisione?) della popolazione locale, la squadra, che di recente aveva organizzato una raccolta fondi tra i tifosi, cui ha partecipato anche il Bayern Monaco di Van Gaal mettendo a disposizione alcuni oggetti appartenuti ai giocatori da mettere all'asta, si è momentaneamente tirata fuori dalla crisi economica. Lo scotto da pagare? Una nuova politica economica, con stipendi più bassi, cessioni dei giocatori più importanti ed un cambio nell'assetto dirigenziale.

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